AMD e IBM siglano accordo per sviluppare il "confidential computing"

AMD e IBM siglano accordo per sviluppare il "confidential computing"

AMD e IBM hanno annunciato di aver stretto un accordo pluriennale per lo sviluppo di tecnologie di "confidential computing", ovvero l'elaborazione di dati che ne rispetti la confidenzialità anche nel cloud pubblico

di pubblicata il , alle 15:11 nel canale Cloud
AMDIBM
 

AMD e IBM hanno annunciato di aver unito le forze per far avanzare quella che chiamano "elaborazione confidenziale", o confidential computing in inglese: l'elaborazione di dati sicura e al riparo da sguardi indiscreti sebbene venga eseguita nel cloud pubblico. L'accordo prevede che le due aziende si concentrino su soluzioni aperte che includono software open source, standard aperti e architetture di sistema aperte.

AMD e IBM insieme per il confidential computing

Uno dei problemi che emergono quando si utilizza il cloud pubblico è il mantenimento della riservatezza delle informazioni: come emerso più volte in passato, garantire l'isolamento tra macchine virtuali in esecuzione sullo stesso hardware è particolarmente difficile. Per questo AMD e IBM hanno siglato un accordo di sviluppo condiviso di tecnologie che vada proprio nella direzione di garantire maggiore confidenzialità dei dati sensibili.

Offrire maggiore sicurezza alle organizzazioni che trattano dati sensibili sembra essere uno dei passaggi chiave per ottenere una maggiore diffusione del cloud ibrido, attualmente limitato proprio dalle necessità di riservatezza.

L'obiettivo finale è quello di offrire nel cloud pubblico, e dunque anche in situazioni di cloud ibrido, lo stesso grado di sicurezza delle informazioni che è possibile ottenere nel cloud privato. AMD e IBM stanno già lavorando insieme, ma non è stato anticipato alcun annuncio come parte di questo accordo pluriennale.

1 Commenti
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giovanni6915 Novembre 2020, 09:55 #1
Confidenziale... confidenziale davvero... oppure è tale solo per chi poi non hai gli strumenti (quantum computing un giorno o chiavi di criptazione) per andare a vedere che c'è sotto?

Se un cloud è pubblico dovrebbe essere sotto la supervisione di un ente pubblico. A qualcuno forze sfugge il concetto.

(Che poi per accontentare i privati si metta nelle mani di privati identità digitali dei cittadini come la SPID, è ulteriore aspetto del problema)

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