Pure Storage: dal sistema di storage alla piattaforma, per automatizzare e semplificare le operazioni
di Alberto Falchi pubblicata il 25 Settembre 2025, alle 14:47 nel canale Cloud
Arrivano il Cloud Azure Native per semplificare la gestione dello storage su Azure e l'integrazione tra Pure Fusion e Portworx per controllare workload containerizzati e VM da un unico pannello. Potenziata la collaborazione con CrowdStrike e annunciati nuovi FlashArray
Sono numerose le novità che Pure Storage ha reso o renderà disponibili, tutte finalizzate a un preciso obiettivo: semplificare ulteriormente l'esperienza per gli utenti, rendendola più intuitiva. Proprio per questo motivo, cambia anche la definizione dei prodotti. Non più "sistemi di storage" ma "piattaforma di storage", un cambiamento mirato a sottolineare la sempre maggiore integrazione dello storage sia coi prodotti del portafoglio di Pure Storage, sia col mondo esterno.
Pure Storage Cloud Azure Native: cloud pubblico e storage sempre più integrati

Una delle principali novità dell'azienda è già disponibile. Si tratta di Pure Storage Cloud Azure Native, servizio per Azure VMware Solution che consentirà ai clienti di gestire lo storage per le loro macchine virtuali su Azure in maniera molto più semplice che in passato. Tradizionalmente, per aggiungere la componente di storage era necessario attivare lo spazio, esporre gli ambienti, configurarli. Ora, invece, basta un clic per gestire lo storage cloud come se fosse storage nativo. Questo semplificherà notevolmente le operazioni dei team IT ma non solo: consentirà anche di risparmiare spazio grazie al supporto per la deduplicazione, "che può arrivare anche a livelli di 20:1", ci spiega Umberto Galtarossa, Partner Technical Manager di Pure Storage.
Pure Fusion si integra con Portworx
Portworx è una piattaforma di data services per Kubernetes che fornisce storage persistente, protezione dei dati e funzionalità di disaster recovery. Acquisita da Pure Storage, è progettata per la gestione di carichi di lavoro mission-critical, aiuta le aziende ad eseguire servizi dati containerizzati in produzione, offrendo sicurezza, disponibilità e capacità di backup e disaster recovery.
A partire dal 1° settembre 2027, consentirà ai team IT di gestire tutti i carichi di lavoro da un unico pannello di controllo, estendendo così le funzionalità di gestione flotta alle applicazioni cloud-native containerizzate basate su Kubernetes e alle VM in qualsiasi ambiente sia esso on-premise o all'interno di un cloud ibrido. Può anche connettersi con sistemi esterni, per esempio ServiceNow e Slack, e il principale vantaggio è che aumenta il livello di automazione, riducendo così le attività manuali dei team IT.
Pure1 AI Copilot, l'intelligenza artificiale di Pure Storage per gestire i carichi di lavoro
Tutte le aziende del settore tech stanno potenziando le proprie soluzioni con degli assistenti di IA integrati. Non fa eccezione Pure Storage, che nel 2025 ha reso disponibile Pure1 AI Copilot, definito dall'azienda come "il primo assistente di platform engineering". Permette agli utenti di interrogare i cluster Portworx nella stessa maniera in cui lo fanno con i sistemi FlashArray, garandendo la possibilità di monitorare i cluster Kubernetes e Portworx su vasta scala.
L'aspetto più interessante relativo all'IA, però, è il supporto al Model Context Protocol (MCP), che permette anche a utenti con limitate competenze tecniche di effettuare una serie di operazioni (provisioning, risoluzione di problemi tecnici, ottimizzazione) che in passato erano appannaggio dei più esperti. Pure Storage AI Copilot opera contemporaneamente come server e client MCP, garantendo un’integrazione senza attriti con i sistemi interni per il controllo delle prestazioni hardware, la gestione degli abbonamenti e il monitoraggio dei dati di sicurezza. Allo stesso tempo, si connette con strumenti esterni come motori analitici e applicazioni di monitoraggio. Così facendo, si crea un livello di intelligence contestuale capace di individuare schemi che segnalano anomalie, sintetizzare i risultati e proporre soluzioni per rimediare al problema.
Pure Storage potenzia la cybersecurity. Le integrazioni con CrowdStrike e Superna
La protezione degli ambienti di storage critici passa dalla collaborazione tra Pure Storage e CrowdStrike. Le due aziende hanno annunciato un’integrazione che consente di far confluire i dati generati dagli array Pure Storage all’interno della piattaforma Falcon Next-Gen SIEM.

Grazie a questa sinergia, le imprese potranno disporre di una visibilità in tempo reale sulle proprie infrastrutture e di capacità di risposta automatizzata agli incidenti. Le policy di sicurezza potranno essere aggiornate immediatamente, i sistemi isolati in caso di minaccia e la reputazione aziendale preservata, con l’obiettivo di fermare gli attacchi prima che abbiano conseguenze sulle attività più sensibili.
Questa integrazione sarà disponibile nel terzo trimestre del 2026. Già oggi, invece, è disponibile l'integrazione con Superna Data Security Essentials, che fornisce capacità automatiche di rilevamento e risposta in tempo reale direttamente a livello dei dati. Gli account compromessi vengono bloccati istantaneamente appena rilevata un'attività illecita e le policy di sicurezza sono applicate automaticamente.
Arrivano i nuovi FlashArray

L’architettura Pure Storage è pensata per consentire alle imprese di eseguire applicazioni enterprise e pipeline AI/ML di nuova generazione sulla stessa infrastruttura scalabile. La famiglia FlashArray è in grado di gestire sia i carichi di lavoro sensibili alla latenza sia quelli che richiedono ampia larghezza di banda e un’elevata concorrenza. In occasione di Pure//Accelerate 2025, l’azienda ha ampliato la gamma di soluzioni di storage di ultima generazione FlashArray con tre nuovi modelli: FlashArray//XL 190, disponibile nel quarto trimestre dell’esercizio 2026, e i nuovi FlashArray//X R5 e FlashArray//C R5, già sul mercato.











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