Lavoro ibrido: le aziende devono ripensare i dispositivi in dotazione a chi lavora da remoto

Lavoro ibrido: le aziende devono ripensare i dispositivi in dotazione a chi lavora da remoto

Cambiano le modalità di lavoro e sempre più persone lavorano da casa, almeno qualche giorno a settimana. I dispositivi che le aziende danno in dotazione, però, sono rimasti gli stessi, nonostante ora si passi buona parte del tempo impegnati in videochiamate e videoconferenze

di pubblicata il , alle 18:01 nel canale Device
LogitechSmart Working
 

Storicamente, sono le aziende a dotare i loro dipendenti dei dispositivi necessari a svolgere al meglio il loro lavoro. Computer, monitor, mouse, tastiere e via dicendo. Con la diffusione delle forme di lavoro ibrido, però, non si è considerato di ripensare le esigenze dei dipendenti e la dotazione è rimasta quella classica che utilizzavano in ufficio. Sorge però un problema: sino a pochi anni fa le riunioni si svolgevano in presenza, e la videocamera e il microfono integrati nel notebook erano solitamente sufficienti per le poche videochiamate necessarie. Oggi la comunicazione e gli incontri si sono spostati online, e sorgono nuove necessità. 

Il lavoro è cambiato, ma gli strumenti sono gli stessi. Lo studio di Logitech

Per comprendere le nuove esigenze di chi lavora da remoto, Logitech ha realizzato una ricerca che ha coinvolto 1.000 decisori IT in aziende di grandi dimensioni e 3.000 lavoratori. Quello che emerge è che nonostante il lavoro ibrido e le varie forme di smart working siano ormai la norma per moltissime persone, la dotazione di hardware messo a disposizione dall'azienda non è cambiata. 

dispositivi disposizione lavorator

Nella maggior parte dei casi l’azienda fornisce il computer, un mouse (65%), una tastiera (59%), un monitor (52%), un auricolare o un telefono da scrivania (52%). Solamente il 37% ha ottenuto anche una webcam, mentre il 28% ha avuto in dotazione anche degli altoparlanti esterni. Meno di un dipendente su quattro (24%) ha ricevuto dall'azienda anche degli auricolari wireless.

In pratica, si sono mantenute le solite abitudini. Queste andavano benissimo sino a che la maggior parte delle riunioni si svolgeva in presenza, appoggiandosi alla sala riunioni aziendale (solitamente dotata di apparecchiature audio-video all'altezza) per i meeting online.

Di fronte a questi dati, non stupisce che la maggior parte degli intervistati (89%) si lamenti di una scarsa qualità audio e video delle videoconferenze e delle riunioni online. Questo perché le webcam e i microfoni integrati nei computer portatili spesso sono di bassa qualità, incapaci di offrire immagini e suoni all'altezza della situazione. 

Smart working distrazioni logitech

Questo porta a una perdita di produttività: il 53% del campione afferma di distrarsi frequentemente per controllare il corretto funzionamento di altoparlante e microfono, oltre che per sistemare le luci in modo da avere un'illuminazione accettabile. Il 48%, invece, sostiene di perdere tempo per sistemare l'area attorno alla scrivania prima di una riunione online.

Dati che non stupiscono: chiunque abbia fatto una riunione online si è trovato di fronte a immagini molto scure o "bruciate", per non parlare di audio gracchiante, rumori di sottofondo (che fossero figli, animali domestici, ambulanze a sirene accese di passaggio). Oltre a non essere il massimo per quanto riguarda l'immagine dell'azienda, questi problemi fanno perdere tempo prezioso e aumentano lo stress dei lavoratori.

Problemi che potrebbero essere attenuati semplicemente dotando i dipendenti di dispositivi dedicati, come cuffie e microfoni con riduzione del rumore e webcam di buona qualità, posizionabili facilmente e in grado di restituire immagini più definite e con colori realistici. 

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