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Recensione Synology DS725+: tornano i dischi di terze parti

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Device Recensione Synology DS725+: tornano i dischi di terze parti

Il Synology DS725+ è un NAS particolarmente adatto ai piccoli uffici, grazie alla connettività a 2,5 Gbps e ai due alloggiamenti per hard disk. Che possono di nuovo essere di terze parti come accadeva in passato

 

L'annuncio del nuovo NAS Synology DS725+ è coinciso con il lancio della nuova versione del sistema operativo DSM, la 7.3. Una coincidenza fortunata, perché DSM 7.3 porta con sé novità importanti, a partire da un (clamoroso, e molto atteso) dietrofront di Synology riguardo la possibilità di usare dischi di terze parti.

Hardware: c'è tutto ciò che serve

Sul fronte hardware, il Synology DS725+ non presenta sorprese: squadra che vince non si cambia, come si suol dire, per quanto Synology offra comunque novità degne di nota. La prima è indubbiamente la rete a 2,5 Gbps, che è un po' il filo rosso che unisce tutta la generazione del 2025; grazie a tale connettività, il NAS riesce a offrire prestazioni significativamente migliori rispetto al passato, come vedremo in seguito.

La CPU rimane la stessa del modello precedente: è un Ryzen R1600, processore dual-core operante a 2,6 GHz; si tratta di un modello con ormai diversi anni sulle spalle, e già usato nel precedente DS723+, ma con sufficiente potenza di calcolo per gestire le operazioni di trasferimento dei file nonché semplici macchine virtuali e container. Ad accompagnare tale processore troviamo 4 GB di memoria RAM DDR4 ECC, che risultano espandibili fino a 32 GB grazie ai due slot SODIMM.

Sono poi disponibili due alloggiamenti per dischi da 3,5 pollici, assieme a due slot M.2 per SSD NVMe. Qui sta la seconda novità, che possiamo in realtà dividere in due: da un lato c'è il passo indietro compiuto dall'azienda con DSM 7.3 riguardo i dischi di terze parti, che sono di nuovo compatibili con tutti i NAS Synology da scrivania (le limitazioni erano state infatti introdotte solo per i NAS della gamma x25+); dall'altro c'è la gestione delle unità NVMe, che rimangono utilizzabili sulla gamma x25+ solo quando a marchio Synology. Resta comunque la possibilità di usare le unità NVMe anche per l'archiviazione, che risulta comunque un passo in avanti significativo rispetto al passato, quando invece erano usabili solo come cache.

La possibilità di impiegare nuovamente dischi di altri marchi rende dunque il DS725+ (e gli altri NAS della gamma x25+) decisamente più flessibile rispetto a quanto avveniva con DSM 7.2; la differenza si avverte forse soprattutto in ambito aziendale, dove è più frequente che siano presenti catene di approvvigionamento delle componenti definite e magazzini già riempiti di scorte. In ogni caso, va riconosciuto il merito a Synology di aver ascoltato i propri clientie di essere tornata sui suoi passi rispetto a una politica che, per quanto benintenzionata, rendeva il suo ecosistema meno flessibile e aperto di quanto molti desiderassero.

Parlando di espandibilità e connettività, il DS725+ offre una porta a 2,5 Gbps, una a 1 Gbps, nonché una porta USB 3.0 e una porta USB-C che è dedicata alle unità di espansione come la DX525.

Abbiamo avuto modo di testare il DS725+ con due dischi Synology HAT3300 e collegandolo a una rete a 10 Gbps; i risultati sono in linea con quelli degli altri modelli della gamma 2025 per quanto riguarda la lettura sequenziale, che è pari a circa 297 MB/s (ovvero il massimo teorico per una connessione a 2,5 Gbps). La scrittura sequenziale offre valori leggermente più contenuti rispetto agli altri modelli che abbiamo recensito, attestandosi a circa 225 MB/s, ma resta comunque su livelli elevati. Rimane il problema, già evidenziato sugli altri modelli, della velocità molto bassa di scrittura casuale, che si ferma ben sotto il megabyte al secondo.

Software: DSM 7.3 porta piccoli miglioramenti dove servono

Come dicevamo in apertura, DSM 7.3 porta con sé diverse novità. Le basi non vengono cambiate: l'interfaccia, accessibile via browser, resta la stessa di DSM 7.2, con minimi cambiamenti, e così anche la maggior parte delle applicazioni. Restano dunque saldi gli elementi che hanno reso Synology uno dei leader nel campo dei NAS: la stabilità, la facilità d'uso e la disponibilità di applicazioni per coprire varie esigenze, incluse quelle di backup in ambito aziendale (con soluzioni per il backup dell'infrastruttura locale, nonché di Microsoft 365 e Google Workspace).

Proprio all'ambito aziendale guarda la maggior parte delle novità di DSM 7.3: la più significativa è probabilmente la possibilità di dividere i dispositivi in fasce prestazionali, così che i dati siano dove effettivamente servono. L'idea è questa: ad esempio, se sono presenti NAS con SSD, è possibile tenervi solo i dati cui gli utenti accedono più di frequente, mentre i dati meno utilizzati vengono spostati su NAS meno prestanti, così da liberare spazio per i dati più necessari. In questo modo si sfruttano al meglio le potenzialità di ciascun dispositivo.

Per aiutare nella gestione di questa funzionalità, Synology ha integrato un cruscotto centralizzato nell'applicazione Storage Manager, che consente di vedere come i dati vengono gestiti e quale sia l'utilizzo dello spazio su ciascun dispositivo.

Un'ulteriore novità è la AI Console, che permette d'integrare modelli d'intelligenza artificiale direttamente all'interno del NAS. Tale integrazione prevede la possibilità d'impiegare tanto modelli ospitati nell'infrastruttura locale quanto quelli forniti invece dagli operatori commerciali quali Google, OpenAI, Mistral, Anthropic e così via. I modelli così collegati potranno poi aiutare gli utenti nella scrittura di email, nella traduzione di documenti, e nel modificare i documenti per aderire alle politiche aziendali (ad esempio, rimuovendo informazioni riservate prima di condividerli con l'esterno).

Cambiamenti senza stravolgimenti

Per molti versi, Synology continua a essere Synology: l'azienda ci ha abituati nel tempo a piccoli cambiamenti che non portano a rivoluzioni, in particolare per quanto riguarda l'hardware. L'azienda aggiunge la connettività a 2,5 Gbps, ma lascia poi inalterato tutto il resto; il cambiamento è dunque positivo, ma c'è forse un'opportunità mancata d'impiegare hardware più recente e in grado di eseguire funzionalità d'IA direttamente sul dispositivo. Vedremo forse tale passaggio con la prossima generazione.

Dall'altro lato, però, questo "attendismo" di Synology potrebbe premiarla nel lungo periodo, visto che lo sviluppo dell'hardware per l'IA procede a rotta di collo e la prossima generazione di CPU con NPU più potenti potrebbe davvero offrire quel salto prestazionale che ora non c'è ancora e che rende l'hardware scelto per il DS725+ comunque adeguato allo scopo.

Il passo indietro sulla compatibilità dei dischi rende il DS725+ un NAS flessibile ed equilibrato, in grado di offrire ottime prestazioni in una varietà di situazioni, dall'ambito casalingo fino ai piccoli uffici, dove è possibile usare il dispositivo sia per la condivisione di file sulla rete locale, sia per i backup.

Il prezzo sul mercato di circa 530€ è elevato per un NAS a due alloggiamenti se si guarda al solo hardware; se si considera l'inclusione di un ricco ecosistema di applicazioni, però, diventa molto più ragionevole, in particolare per le aziende: il costo di software specializzati per il backup è infatti molto più elevato. E in questo caso non sono previsti abbonamenti con rincari e gabole di vario tipo. Che è sempre un bel vantaggio.

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