xAI prepara nuovi bot per Grok: tra le "personalità" spunta un complottista

xAI, la società madre del modello di intelligenza artificiale Grok, fondata da Elon Musk e chiaramente strettamente collegata alla piattaforma X, sta lavorando ad una nuova gamma di AI companion che promettono di ampliare le possibilità di interazione per gli utenti.

Stando alla ricostruzione di 404 Media, nel codice back-end del sito di Grok, sono stati individuati dei riferimenti ai nuovi prototipi di companion tra cui spicca uno di essi definito come "Conspiracy Theorist", ossia un complottista.

xAI: tra i nuovi AI companion di Grok anche dottori e amici leali

Tra i vari AI companion individuati, oltre al già citato complottista (su cui torneremo più avanti), emergono anche altre "personalità". Presente quello che viene definito un "amico leale", così come un "assistente per i compiti" - orientato ad un uso per i più piccoli probabilmente - e altri profili come il "dottore" e il "terapista".

Quest'ultimi hanno suscitato qualche dubbio e perplessità: sebbene possano apparire utili, l'idea che un utente si affidi all'AI per ricevere consigli medici sia fisici sia legati alla propria salute mentale, risulta essere alquanto preoccupante oltre che fuorviante. Le perplessità maggiori, però, arrivano dal sopracitato "complottista". Il prompt che sta alla base di questo companion, invita il bot a diffondere teorie abbastanza assurde, mantenendo il tono di chi crede ciecamente alle proprie idee e incitando l'utente a continuare la conversazione (probabilmente nel tentativo di convincerlo).

xAI: i nuovi AI companion alimentano le polemiche per Grok

Non è la prima volta che la società si trova al centro di critiche. In passato i vari contenuti estremisti che il chatbot alimentava sono stati oggetto di dibattiti molto accesi online e non solo, per non dimenticare le derive antisemite e naziste di alcune discussioni.

Alla luce di ciò, la scelta di lavorare su dei companion così "particolari" potrebbe risultare controproducente o, probabilmente, entrando ancor di più a gamba tesa nella dinamica dell'hype, questa strategia potrebbe rivelarsi utile.