Formazione, innovazione e IA: al Digital Talent Forum di Huawei il futuro passa dai giovani
di Vittorio Manti pubblicata il 30 Ottobre 2025, alle 09:39 nel canale Innovazione
Dal ruolo delle università alle sinergie pubblico-privato, l’evento di Huawei Italia riunisce istituzioni, imprese e studenti per costruire una nuova generazione di competenze digitali e imprenditoriali
Nel cuore di Milano, presso la sede della Regione Lombardia, si è svolto l’Huawei Italy Digital Talent Forum 2025, un incontro che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, delle imprese e dei giovani talenti per discutere un tema cruciale: la formazione come leva strategica per la crescita digitale e l’innovazione del Paese. L’evento, organizzato da Huawei Italia, ha rappresentato un punto di convergenza tra pubblico e privato, dove la parola “ecosistema” è tornata più volte come filo conduttore di un confronto aperto e pragmatico.
Ad aprire i lavori è stato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, che ha ricordato come “la formazione e l’innovazione rappresentano due leve fondamentali per lo sviluppo della nostra Regione. La collaborazione tra istituzioni, università e imprese come Huawei è la chiave per costruire un futuro in cui i giovani possano diventare protagonisti della trasformazione digitale e della crescita sostenibile del territorio”.
A seguire, in collegamento da Roma, Andrea Piscopo, Direttore Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha ribadito l’importanza di percorsi come Seeds for the Future di Huawei, “una valida opportunità per i giovani per fare formazione all’estero, sviluppare contaminazione culturale e professionale, e contribuire all’avanzamento tecnologico del Paese in un momento in cui l’intelligenza artificiale sta galoppando”.
L’università come ponte tra ricerca, impresa e formazione
Il ruolo del mondo accademico è stato al centro degli interventi di Alberto Leporati, delegato del Rettore per la Trasformazione Digitale dell’Università di Milano Bicocca, e di Marco Francesco Bocciolone, Delegato della Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Milano.
Leporati ha sottolineato la necessità di “fornire basi solide, matematiche e scientifiche, che permettano agli studenti di attraversare la vita lavorativa cavalcando l’evoluzione tecnologica”, ricordando come la collaborazione tra università e aziende sia indispensabile per “coltivare i talenti e non sprecarli”.
Bocciolone ha aggiunto un punto spesso trascurato: la necessità di “formare culturalmente i ragazzi a essere imprenditori di se stessi”, promuovendo una mentalità aperta al rischio e alla creazione di nuove opportunità. Il Politecnico, ha spiegato, sta investendo su programmi dedicati all’imprenditorialità studentesca, in cui “mentorship e confronto con le aziende aiutano i ragazzi a scoprire le proprie potenzialità”.
Un ecosistema di innovazione e collaborazione
Nel panel “Lombardia, un ecosistema d’eccellenza per l’innovazione” si sono confrontati rappresentanti del settore delle telecomunicazioni, delle associazioni di categoria e della ricerca: Lisa Di Feliciantonio (Fastweb + Vodafone), Matteo Cecconi (Asstel), Laura Fornara (InnovUp), Umberto Spagnolini (Politecnico di Milano) e Renato Lombardi (Huawei Milan Research Center).
Per Di Feliciantonio, la sfida è duplice: “accompagnare il Paese verso l’innovazione attraverso le reti e le piattaforme, ma anche evitare che la velocità della trasformazione crei un divario sociale e culturale”. Un obiettivo perseguito anche con la Fastweb Digital Academy, che dal 2016 ha formato oltre un milione di persone.
Cecconi ha posto l’accento sul tema delle competenze, ricordando che “il mismatch [tra domanda e offerta, ndr] pesa sul PIL nazionale per circa 44 miliardi l’anno” e che Asstel ha mappato 70 nuove competenze digitali necessarie per sostenere la transizione tecnologica e il mercato del lavoro.
Fornara ha evidenziato il ruolo delle startup come motore dell’innovazione e ha raccontato l’esperienza della Founders Academy, progetto di InnovUp in collaborazione con Huawei, “nata per formare giovani imprenditori e accompagnarli nei primi passi di creazione e crescita di una startup”.
Dal mondo accademico, Spagnolini ha sottolineato l’importanza del legame con Huawei per la formazione di nuovi ingegneri, mentre Lombardi ha descritto l’impegno del Milan Research Center, primo centro globale di ricerca sulle onde millimetriche: “Oltre il 55% del personale Huawei lavora in ricerca e sviluppo. Nei nostri laboratori il 60% delle persone ha un dottorato di ricerca: è la formazione che genera innovazione e competitività”.
Seeds for the Future: la formazione che crea visione
La parte finale dell’evento è stata dedicata ai protagonisti del programma internazionale “Seeds for the Future 2025”, studenti del Politecnico di Milano che hanno raccontato la loro esperienza in Cina.
Matilde Della Valle ha parlato di un percorso “che ha risvegliato la passione per la materia e l’interesse per l’intelligenza artificiale”, mentre Andrea Corrieri ha ricordato “la facilità con cui in Cina l’innovazione entra nella vita quotidiana, un modello da cui prendere ispirazione per semplificare processi e servizi in Italia”. Da Stoccolma, Alessandro Bertelli ha raccontato come “vedere applicazioni reali di IA nei servizi pubblici, come il monitoraggio del traffico in tempo reale, sia stato come toccare con mano il futuro”.
Nel suo intervento di chiusura, Fabio Romano, Responsabile per lo Sviluppo dell’Ecosistema Industriale di Huawei Italia, ha sintetizzato il senso dell’iniziativa: “Il nostro impegno va oltre la tecnologia: investiamo nelle persone, nella conoscenza e nella collaborazione con le istituzioni per costruire un ecosistema digitale solido, aperto e inclusivo”.
Romano ha inoltre ricordato come l’ecosistema Huawei in Italia includa collaborazioni di lungo corso con università e associazioni, progetti formativi come Tech with Her (con SDA Bocconi) e SmartBus, e un costante investimento nella crescita dei giovani talenti.
Una visione condivisa per il futuro
Dalle istituzioni ai centri di ricerca, dal mondo accademico alle imprese, il messaggio emerso dal Forum è stato chiaro: la competitività del Paese passa dalla formazione, dall’inclusione dei giovani nei processi di innovazione e dalla capacità di creare ponti tra mondi diversi.
Come ha sottolineato Romano nelle parole che hanno chiuso la giornata, “quando istituzioni, università, imprese e giovani si incontrano e collaborano, il talento diventa il vero motore dell’innovazione”.











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