Nexi stringe un accordo quinquennale con IBM. Obiettivo: modernizzare la piattaforma di pagamenti

Nexi stringe un accordo quinquennale con IBM. Obiettivo: modernizzare la piattaforma di pagamenti

Nexi si affida a IBM per aggiornare la piattaforma core per i pagamenti digitali, nello specifico ai sistemi IBM z16 e a IBM Storage. Oltre a migliorare l'esperienza utente, la nuova architettura sarà più efficiente dal punto di vista energetico e molto più robusta sotto il profilo della sicurezza

di pubblicata il , alle 12:31 nel canale Innovazione
NexiIBMfintechSostenibilità
 

Per l'aggiornamento della propria piattaforma di pagamento, Nexi ha scelto di affidarsi a IBM, più precisamente alle tecnologie IBM z16 e IBM Storage. Le piattaforma core per la gestione dei pagamenti verrà aggiornata in modo da essere ancora più semplice e sicura, con l'obiettivo di arrivare a essere quantum safe, adottando quindi algoritmi di cifratura abbastanza robusti da non temere l'avvento dei computer quantistici. 

Nexi modernizza la sua piattaforma di pagamento

Con il supporto di IBM, Nexi intende rinnovare e aggiornare l'infrastruttura core della sua piattaforma per i pagamenti digitali. L'idea è quella di far evolvere l'attuale piattaforma verso un'architettura di cloud ibrido, ottimizzandola in modo da snellire l'esperienza degli utenti, migliorare la sicurezza e abbattere i consumi energetici.

IbmZ16 Nexi

Ed è proprio l'efficienza energetica che ha spinto verso l'adozione dei sistemi IBM z16, progettati proprio per garantire elevate prestazioni pur consumando meno energia di soluzioni alternative. Secondo le stime, l'adozione di questi sistemi consentirà a Nexi di abbattere del 25% il consumo energetico dell'infrastruttura, riducendo allo stesso tempo la dispersione di calore del 25%. 

L'archiviazione, invece, sarà affidata alle soluzioni di storage flash di IBM, progettate per workload ad elevata densità di dati. 

"L'accordo con IBM rientra nel nostro piano di modernizzazione delle nostre infrastrutture e ci consente di migliorare l'efficienza operativa e promuovere l'innovazione, offrendo al contempo livelli più elevati di resilienza e sicurezza per rispondere in modo ancora più efficace alle esigenze sempre crescenti dei clienti", commenta Giuseppe Dallona, CIO del Gruppo Nexi.

Grazie a questa collaborazione, IBM affiancherà Nexi nel suo percorso di crescita fornendo tecnologie resilienti, sicure ed efficienti per supportare l’evoluzione e la modernizzazione dei pagamenti digitali e contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 favorendo una trasformazione digitale sostenibile”, afferma Nico Losito, Vice President di IBM Technology per l’Italia.

Quantum safe: la sicurezza che guarda al futuro

Uno degli aspetti più interessanti della modernizzazione della piattoforma di Nexi è che la fintech punta all'obiettivo quantum safe, cioè a prova di computer quantistico. Per capire cosa significhi bisogna prima di tutto comprendere come funzionano gli attuali algoritmi di crittografia asimmetrici. Al di là delle differenze che intercorrono fra loro, molti di questi algoritmi fanno affidamento su un concetto molto semplice: per un elaboratore è molto facile moltiplicare due numeri primi fra loro, un'operazione che viene svolta in pochissimo tempo, anche usando numeri enormi. Al contrario, l'operazione inversa, la fattorizzazione (ricavare quali due numeri primi moltiplicati fra loro generano un terzo numero) è un lavoro che richiede una quantità di tempo enorme, tendenzialmente infinita, se la chiave ha un numero sufficientemente elevato di bit. 

Proprio per questo motivo, è estremamente complicato violare un contenuto cifrato, e anche con i computer più potenti del mondo è un'operazione che può richiedere secoli. La legge di Moore ovviamente ha spinto negli anni ad aumentare il numero di bit così da irrobustire i sistemi di cifratura. Per fare un esempio, l'algoritmo di cifratura DES a 56 bit, oggi non più supportato, era considerato estremamente robusto negli anni '70, quando è stato introdotto, ma già nel 1999 la Electronic Computer Foundation ha mostrato come fosse possibile trovare una chiave in circa 22 ore. Oggi, con un normale desktop, basterebbero poche ore. Non a caso, DES è stato sostituito dal più robusto AES.

Il problema è che la ricerca sui computer quantistici sta facendo rapidi passi in avanti e queste tecnologie, in pochi anni, potrebbero rendere facilmente superabili gli attuali algoritmi di crittografia a chiave pubblica. Per questo motivo IBM propone nuove soluzioni di cifratura più robuste, in grado di garantire sicurezza anche con l'avvento dei primi computer quantistici. 

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