Dynatrace Innovate Roadshow 2025: tra osservabilità, log management e agenti IA, la visione di Emanuele Cagnola
di Vittorio Manti pubblicata il 09 Ottobre 2025, alle 11:07 nel canale Market
A Roma Dynatrace ha ribadito la sua strategia, puntando sull’integrazione dell’IA, sulla convergenza fra osservabilità e log management e su un nuovo modello di sottoscrizione che abilita i clienti a sfruttare l’intera piattaforma in modo trasparente e predittivo, con focus su settori chiave come financial services, pubblica amministrazione e utility
Il Dynatrace Innovate Roadshow 2025 ha fatto tappa a Roma, richiamando clienti, partner e rappresentanti di aziende italiane e internazionali. L’apertura dell’evento è stata affidata a Emanuele Cagnola, Regional Vice President Italy & Switzerland di Dynatrace, che ha sottolineato il percorso di crescita dell’azienda e la rilevanza sempre maggiore dell’Italia nel perimetro EMEA.
“Dopo cinque anni, l’anno scorso siamo ripartiti da Milano, ora siamo tornati a Roma, e quest’anno la corporate ha deciso di affidarci la responsabilità anche di una nuova country, la Svizzera. Questo ci permette di servire circa 240 clienti con i nostri team ubicati a Roma, Milano e Zurigo”, ha spiegato Cagnola, ricordando come l’Italia e la Svizzera costituiscano oggi una delle sei main region di Dynatrace in EMEA.
Un’espansione che si accompagna a numeri di crescita globale significativi – l’azienda è prossima ai 2 miliardi di dollari di fatturato – e a un posizionamento consolidato, confermato anche dai riconoscimenti di mercato: “Per il quindicesimo anno consecutivo Gartner ci ha nominati leader nel suo quadrante, e per il terzo anno di fila siamo primi in assoluto per abilità di esecuzione. Analogo riconoscimento arriva dal Forrester Wave dedicato alle piattaforme di osservabilità”.
L’osservabilità come must-have e la roadmap a 12 mesi
Cagnola ha descritto l’evoluzione del mercato e la complessità crescente che i team IT devono gestire: “I leader con i quali ci confrontiamo quotidianamente ci rappresentano come i loro team siano costretti ad affrontare una complessità che cresce in modo esponenziale. Da un lato tanti tool da gestire, dall’altro poche risposte pronte, in compenso volumi immensi di dati”.
La risposta di Dynatrace passa dalla piattaforma unificata e da Grail, il data lakehouse progettato per gestire dati su larga scala. “Grail è in grado di ospitare qualunque tipo di sorgente dati – log, metriche, traces, eventi di business o di sicurezza – tutti all’interno di un unico data store sul quale è possibile accedere anche in real time a petabyte di dati contestualizzati”.
Accanto a Grail, l’altro pilastro è il motore di intelligenza artificiale Davis, che agisce in tre modalità: causale, per individuare la causa esatta di un’anomalia e ridurre drasticamente i tempi di risoluzione; predittiva, per identificare variazioni e possibili problemi prima che si manifestino; e generativa, per consentire di interagire con la piattaforma in linguaggio naturale e ricevere suggerimenti contestuali. Cagnola ha ricordato casi concreti in cui i clienti hanno ridotto del 90% i tempi di ripristino di un servizio, passando da giorni a pochi minuti. L’obiettivo non è solo individuare l’anomalia ma risolverla “a tempo zero”, abilitando automazioni che coinvolgono direttamente i workflow aziendali.
Nell’intervista realizzata a margine dell’evento, Cagnola ha sintetizzato le tre priorità di Dynatrace per i prossimi 12 mesi. La prima riguarda l’IA Observability, che per l’azienda significa integrare gli agenti IA delle piattaforme con cui già collabora storicamente, come ServiceNow o Atlassian, per rendere più intelligente il flusso di rilevazione e risoluzione delle anomalie, ma anche offrire visibilità end-to-end sugli sviluppi che i dipartimenti stanno portando avanti in ambito workload IA, LLM e agenti IA. La seconda priorità è il log management, ambito in cui Cagnola vede una convergenza inevitabile con l’osservabilità, poiché entrambi hanno lo stesso scopo ma in molte organizzazioni sono ancora gestiti da team separati, con duplicazioni e costi aggiuntivi. Dynatrace si propone quindi come punto di consolidamento. Il terzo asse riguarda invece il modello commerciale: la diffusione del Dynatrace Platform Subscription, un sistema a consumo che permette ai clienti di accedere all’intera piattaforma in modo trasparente e con costi prevedibili, evitando la frammentazione in moduli separati e semplificando l’attivazione di nuovi use case.
Agenti IA, sicurezza e mercati verticali
Uno dei temi più attuali riguarda l’adozione di agenti IA e copiloti interni, che portano con sé implicazioni di sicurezza e compliance. Cagnola ha spiegato come Dynatrace stia affrontando la questione: “C’è grandissimo lavoro all’interno della nostra piattaforma, anche sulla componente security. Abbiamo una componente di application security che permette di introdurre visibilità su vulnerabilità, intrusioni, compliance. L’evoluzione che afferisce all’IA si sta portando dietro differenti cantieri che abbracciano tutte le diverse anime della piattaforma: log, agenti, e soprattutto application security, per risolvere queste specifiche criticità”.
Il messaggio è che l’adozione dell’IA non può prescindere da un approccio integrato che tenga insieme performance, osservabilità e sicurezza applicativa, con l’obiettivo di governare i rischi e ridurre al minimo le sorprese legate a costi e produttività.
Sul fronte del mercato, Cagnola ha evidenziato come la complessità e la necessità di efficienza siano ormai trasversali a tutti i settori, dalle organizzazioni private a quelle pubbliche. Restano tuttavia tre aree prioritarie per Dynatrace in Italia: i servizi finanziari, la pubblica amministrazione e le utility. Oggi, ha ricordato, l’azienda solo in Italia, serve circa 190 clienti, per lo più enterprise, che spaziano da realtà come INPS, INAIL, immobiliare.it, NTV, Sogei o alcuni ospedali privati. “L’esigenza di offrire un servizio sempre up and running e al tempo stesso ottimizzare la modalità con la quale lo eroghi diventa un must-have anche nella pubblica amministrazione, che sempre di più posiziona online nuove capability”.
Il filo conduttore emerso a Roma è quindi chiaro: trasformare la complessità in un vantaggio competitivo. Una visione che si traduce in piattaforma unificata, automazioni guidate dall’IA e un modello di consumo più flessibile. “Il nostro obiettivo – ha concluso Cagnola – è permettervi di trasformare la complessità in un vantaggio competitivo, consentendo ai vostri team di analizzare, automatizzare e innovare più velocemente. Contribuire a un mondo nel quale il software funziona perfettamente”.











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