Eric Schmidt a Roma: 'L'Italia non educa i giovani alla digitalizzazione'
Eric Schmidt è intervenuto ad un dibattito con Dario Franceschini, ministro per i beni culturali e il turismo, per parlare di cultura e dell'apporto che può dare la rivoluzione digitale all'economia del paese
di Nino Grasso pubblicata il 10 Giugno 2014, alle 14:01 nel canale MercatoEric Schmidt ha tirato le orecchie all'Italia, denunciando la mancanza di formazione digitale per i giovani del Bel Paese. Un fallimento delle politiche, secondo l'ex-CEO di Google, che sarebbe responsabile della nostra poco invidiabile disoccupazione giovanile al 40%.
"Ai giovani italiani manca una formazione digitale. Il sistema educativo italiano non forma persone adatte al nuovo mondo", scrive l'ANSA citando Schmidt, che auspica un "cambiamento nel sistema di istruzione italiano" sullo stile americano, in cui in ogni scuola si insegna informatica.
"Ogni paese ha la sua peculiarità, noi magari abbiamo giovani più competenti in storia medievale", è stata la risposta di Dario Franceschini, risposta che riflette la visione su certe tematiche della nostra politica, a volte totalmente cieca nei confronti della rivoluzione informatica che ormai avviene da decenni.
Franceschini ha comunque ammesso "l'arretratezza digitale del Paese", volendo destinare le nuove tecnologie soprattutto al settore turistico. Dal dibattito è emerso che l'Italia è in forte ritardo sulla digitalizzazione: solo il 26% dei turisti che vengono nello Stivale lo fanno utilizzando una piattaforma di e-commerce, poco più della metà della media europea (49%).
Il gap è dovuto soprattutto alla mancanza di infrastrutture digitali: solo poco più di quattro alberghi su dieci usa un sistema di prenotazione online, quattro mila nostri musei hanno una rendita netta di 70€ per ogni dipendente ma, sommati fra di loro, non riescono a generare gli introiti del solo Louvre. Secondo Franceschini, la digitalizzazione del paese deve iniziare dal settore turistico e culturale, portando le tecnologie di e-commerce nelle imprese turistiche con l'apporto di startup.
La differenza di visione fra i due esponenti, uno della politica italiana e l'altro del mondo imprenditoriale americano, si esplicita anche sui profitti generati dall'enorme impronta culturale italiana: "Avete il patrimonio storico-artistico, ma vi manca la cultura del web, la tecnologia e la consapevolezza che questo è un settore in grado di far crescere l'economia", ha detto Schmidt durante il dibattito, ma secondo Franceschini "bisogna mettere confini fra ciò che si fa al servizio dell'umanità e ciò che si fa per profitto". E intanto la crisi imperversa.
56 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDirei fondamentale per fare carriera...
Direi fondamentale per fare carriera...
Più utile di quanto sembri. Meglio che essere una bestia che non sa nemmeno da dove vengano le parole che pronuncia.
Sicuramente la cultura e' importante... pero' se bisogna dare una priorita' alle cose e' meglio essere un esperto in informatica e magari lavorare per google con uno stipendio a 6 cifre, piuttosto che essere il massimo esponente sulla storia degli Etruschi e dover suonare il tamburello in piazza per pagarsi il panino...
Non è un problema di età, quella media dei parlamentari italiani è inferiore a quella di moltissimi Paesi:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
i politici sono sempre lo specchio della realtà in cui operano, non sono marziani sbarcati per caso.
In merito alle riforme in materia d'istruzione in Italia, così come in materia di giustizia, non ne ricordo una sola, dal dopoguerra, che non sia stata pesantemente avversa, a prescindere da chi l'avesse proposta.
Comunque in materia d'istruzione scolastica, gli USA non sono un buon esempio e non è un caso che anche loro ne "importano" tantissimi d'informatici, soprattutto dall'Asia.
Piccola parentesi sull'istruzione italiana, io ho studiato informatica e ho iniziato a lavorare circa 13 anni fà, ricordo che quando sono entrato in IBM per fare il mio stage come sviluppatore non capivo una parola di quello che dicevano, per mesi sono entrato nel panico e provavo vergogna quando sentivo parlare la gente con le terminiologie tecniche. Oggi non so se l'istruzione é cambiata, ma mi sembra di capire che c'é ancora un enorme scollamento tra la teoria e la pratica, quando finisci gli studi in italia non sei pronto per lavorare in un'azienda e questo dipende quasi esclusivamente dal sistema scolastico inadeguato.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".