Google, MasterCard e Citigroup collaborano per i pagamenti NFC
Tecnologie NFC e smartphone Android per una nuova forma di pagamento elettronico. Le informazioni della transazione potrebbero essere usate da Google per potenziare la propria offerta pubblicitaria
di Andrea Bai pubblicata il 29 Marzo 2011, alle 10:34 nel canale MercatoAndroidGoogle
Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, Google sta collaborando con MasterCard e Citigroup per l'implementazione di forme di pagamento elettronico basate su tecnologie NFC (Near Field Communication) che permetteranno ai consumatori di effettuare acquisti passando il proprio smartphone dinnanzi ad un piccolo lettore alla cassa.
Il progetto, pur nella fase iniziale, sarebbe già in sperimentazione e coinvolgerebbe uno smartphone Android già presente sul mercato, per poi essere disponibile in futuro su numerosi altri dispositivi Android-based. Secondo le informazioni disponibili attualmente, il colosso di Mountain View non praticherebbe alcuna trattenuta sulle transazioni monetarie, poiché punterebbe a sfruttare il servizio per potenziare l'offerta di advertising ai propri clienti, con gli ovvi dubbi in materia di privacy.
Le informazioni raccolte da Google, infatti, potrebbero essere messe a disposizione dei negozianti per consentire di realizzare pianificazioni pubblicitarie o offerte e sconti mirati a seconda delle esigenze e delle inclinazioni di acquisto degli utenti. Il sistema prevede l'installazione di una apposita applicazione sul proprio smartphone, che gestirà i dati di pagamento del titolare di una carta di debito o di credito emessa da Citigroup e permetterà di tenere sotto controllo le spese grazie ad un estratto conto in tempo reale.
Per i prossimi anni è prevista una crescita consistente del giro di affari generato dai pagamenti elettronici tramite dispositivi mobile: una stima della società di analisi Edgar, Dunn & Co. afferma che entro il 2016 sarà raggiunto un volume di pagamenti di ben 618 miliardi di dollari sul territorio USA. Un recente resoconto della Federal Reserve, basato su alcune stime dell'industria, sostiene come negli Stati Uniti vi siano 70 milioni di dispositivi di pagamento "contact-less", incluse carte di debito e di credito, e 150 mila lettori installati nei punti vendita.
Il servizio di pagamenti NFC dovrebbe essere reso disponibile al pubblico nel corso dell'anno.
12 Commenti
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Secondo me è sempre bene avere il controllo sulle informazioni che ci riguardano. Non vorrei finire per essere spiato o controllato.
Passi per l'assorbente che svolazza, ma la pasticca per la diarrea potrebbe tornarti utile. Finisce che non sai quale comprare!
lol!
L'unica perplessità è sulla sicurezza...spero non sia sufficiente poggiare il telefono sul lettore, perchè se me lo fregano diventa un problema.
quindi basta non usare 1 pc, 1 cellulare e 1 banca. così nessuno sa niente. basta poco se non si vuole far sapere i fatti propri. quello che non è tollerabile e lamentarsi della riservatezza mancata ma voler usufruire di 1 servizio
Gli esempi che fai non calzano, tu paghi la banca e la banca deve mantenere i tuoi dati senza venderli a chicchessia per farci soldi, il tuo gestore telefonico non può vendere i dati delle tue chiamate, la società autostrade non può vendere i dati del telepass e così via; non vedo quindi perché una software house dovrebbe poterlo fare.
Ovviamente se usi qualcosa gratis è normale che chi te lo offre debba avere qualcosa in cambio, in questo caso i dati; ed è per questo che voglio anche pagare per usufruire del servizio, a patto che Google (o chi per lei) non immagazzini dati su tutto ciò che faccio, per poi abboffarmi di pubblicità.
Io per esempio non ho problemi al fatto che qualcuno sappia, mi da fastidio che usi quello che sa per farci soldi e rompere le scatole a me.
Alla fine dipende tutto dal carattere e dal gusto personale, ad esempio a te fa piacere che Google (o chi per lei) analizzi ciò che fai per proporti poi pubblicità mirate, a me invece no. Di conseguenza tu utilizzi con piacere Google e i vari servizi associati, mentre io prima di farlo cerco di capire quali dati vengano utilizzati da BigG, e se ritengo che non ne valga la pena non lo uso.
Non ritengo Google il male assoluto, ma preferirei poter avere sempre un'alternativa, magari anche a pagamento.
Ovviamente se usi qualcosa gratis è normale che chi te lo offre debba avere qualcosa in cambio, in questo caso i dati; ed è per questo che voglio anche pagare per usufruire del servizio, a patto che Google (o chi per lei) non immagazzini dati su tutto ciò che faccio, per poi abboffarmi di pubblicità.
Io per esempio non ho problemi al fatto che qualcuno sappia, mi da fastidio che usi quello che sa per farci soldi e rompere le scatole a me.
Alla fine dipende tutto dal carattere e dal gusto personale, ad esempio a te fa piacere che Google (o chi per lei) analizzi ciò che fai per proporti poi pubblicità mirate, a me invece no. Di conseguenza tu utilizzi con piacere Google e i vari servizi associati, mentre io prima di farlo cerco di capire quali dati vengano utilizzati da BigG, e se ritengo che non ne valga la pena non lo uso.
Non ritengo Google il male assoluto, ma preferirei poter avere sempre un'alternativa, magari anche a pagamento.
LA banca non vende i dati, ma i dati bancari sono trattati in modo tale da creare enormi database condivisi, in centrali rischi ecc...(ad esempio per verificare la qualità del credito e del debitore) senza violare nessuna norma di privacy... che a te piaccia o no. quindi se sei tu quello di cui parli a cui interessa la riservatezza, lavorando per una banca, ti consiglio vivamente di non usare la banca. per la telefonia mobile non saprei, ma non mi stupirei se fosse la stessa cosa...
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