Intel vince il ricorso: da rifare l'appello contro la maxi-multa europea

Intel vince il ricorso: da rifare l'appello contro la maxi-multa europea

Intel vince nel ricorso contro il Tribunale Europeo, che aveva respinto il suo appello contro la maxi-multa comminata nel 2009 per via delle pratiche commerciali scorrette ai danni di AMD e del mercato

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Mercato
IntelAMDEuropa
 

È di certo un'inaspettata evoluzione, quella che porta Intel a vincere il ricorso presso la Corte di Giustizia Europea contro la decisione del Tribunale Europeo del 2014. Quest'ultimo aveva respinto il ricorso di Intel contro la sentenza della Commissione Europea che aveva condannato l'azienda al pagamento di 1,09 miliardi di euro per pratiche commerciali contro la concorrenza e il libero mercato.

La corte di Giustizia Europea ha comunicato che il processo dovrà essere svolto nuovamente, poiché il Tribunale non avrebbe ascoltato alcune argomentazioni addotte da Intel circa la ridotta capacità delle sue pratiche di influenzare il mercato a causa delle esistenti condizioni.

Stando alla sentenza della Commissione, tra il 2002 e il 2007 Intel ha messo in piedi una sistematica alterazione del mercato, con sconti e incentivi finanziari per i principali partner. Tra questi figurano quattro dei principali produttori di computer (HP, Dell, NEC e Lenovo) e il principale rivenditore di materiale informatico in Europa, Media Markt (che opera in Italia sotto insegna Media World e operava altresì sotto insegna Saturn all'epoca dei fatti).

La tesi di Intel è che AMD, principale vittima delle sue pratiche commerciali (che non vengono messe in discussione), non sarebbe stata in grado di competere ad armi pari nel periodo tra il 2002 e il 2007 e, quindi, non sarebbe stato un concorrente con gli stessi mezzi (as effective competitor, AEC). La conseguenza sarebbe che, seppure siano stati presenti delle manovre atte a sfavorire la concorrente, non sarebbero state decisive nell'alterare il mercato a causa delle differenti condizioni economiche sotto cui operava AMD - tra le quali una presunta differenza sostanziale nella capacità di competere a livello di costi.

La Commissione Europea aveva eseguito un test AEC che aveva stabilito che Intel aveva venduto prodotti sottocosto o con forti incentivi per tagliare AMD fuori dal mercato. In conseguenza di ciò, la Commissione aveva multato Intel per 1,06 miliardi di euro, ma l'azienda si era opposta a questa sentenza facendo ricorso presso il Tribunale Europeo chiedendo l'annullamento della sentenza o una riduzione della pena. Tale riduzione sarebbe stata dovuta per via dell'impatto inferiore a quanto affermato delle sue pratiche. Nel 2014, il ricorso era stato bocciato dal Tribunale, ma la Corte di Giustizia ha ora stabilito che il processo relativo al ricorso dovrà essere ripetuto.

La motivazione alla base della sentenza della Corte è la mancata verifica da parte del Tribunale del test AEC eseguito dalla Commissione e contestato da Intel. Il Tribunale non ha ritenuto necessario effettuare questa verifica poiché le condizioni di partenza (condizionamento del mercato tramite forti sconti, incentivi economici o addirittura vendita sottocosto) avrebbero precluso la possibilità di competere con Intel indipendentemente da un discorso di efficienza e comparabilità dei costi, anche vista la posizione dominante di Intel.

Tuttavia, il test AEC ha - come scrive la stessa Corte nel comunicato stampa - "rivestito un’importanza reale  nella  valutazione,  da  parte  della  Commissione,  della  capacità  della  pratica  di  cui  trattasi  di produrre un effetto di esclusione dal mercato dei concorrenti." Escludere tale test ha priori ha portato a un giudizio potenzialmente non equo.

Questa decisione infligge un duro colpo alla credibilità del sistema antitrust europeo, che ha finora usato proprio il caso Intel come esempio per mostrare una dura repressione delle pratiche contro la concorrenza e la natura libera e aperta del mercato europeo, oltre che dell'efficienza dell'apparato giudiziario a guardia del mercato.

È opportuno sottolineare ancora una volta come non venga in questa sede contestata la conclusione della Commissione (che siano stati presenti sconti e incentivi, fatto peraltro dichiarato dallo stesso Paul Otellini, a quel tempo CEO di Intel), ma solo l'entità del danno apportato da Intel ad AMD e, di conseguenza, al mercato. L'azienda di Santa Clara afferma che non sono state prese in considerazione tutte le prove e che per questo deve essere rivisto l'ammontare della multa.

20 Commenti
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al13507 Settembre 2017, 10:20 #1
tradotto: AMD ME SA CHE DORMIVA CHE FAMO? VABBUO' PIAMOCE UN CAFFE' CE RIPENSAMO
Pozhar07 Settembre 2017, 10:44 #2
Non ho capito bene; cioè nel caso Intel vincesse questa causa, AMD dovrà ridargli indietro una parte dei soldi?
calabar07 Settembre 2017, 12:23 #3
Francamente non mi è ben chiara la posizione di Intel.
La loro difesa è basata sul fatto che secondo loro "[AMD] non sarebbe stata in grado di competere ad armi pari". E mi pare anche ovvio, altrimenti non si sarebbe consumato un abuso di posizione dominante: se AMD fosse stata in grado di competere alla pari, non ci sarebbe stata una posizione dominante.

Oltretutto secondo me un miliardo di multa sono briciole rispetto a quanto Intel ha guadagnato a causa dell'affossamento di AMD, forse le sarebbe convenuto pagare e dimenticare.

@al135
AMD non dormiva affatto, in quel periodo aveva ottimi processori, spesso superiori alle controparti Intel.

@Pozhar
No, quello è un accordo privato e non viene influenzato da questa sentenza.
Pozhar07 Settembre 2017, 12:29 #4
Calabar, grazie del chiarimento
sbaffo07 Settembre 2017, 12:31 #5
Io invece sono basito dalla lentezza del processo europeo, credevo che solo in italia durassero 10 anni, ma qui forse li superano.

E poi quanti gradi di giudizio e quante commissioni ci sono? mi pare che siamo alla terza, con questo rinvio si farà il quarto processo. Non si finisce più. Il mondo reale no può aspettare così tanto, intanto va avanti, così qualunque soluzione diventa inefficace.
psychok907 Settembre 2017, 14:14 #6
La libera concorrenza in un mercato che è stato quasi monopolistico...
L'Unione Europea, dominio delle lobby internazionali (basta vedere uno degli ultimi servizi in proposito), che fa la multicina a Intel e lo fa pure male... e la gente magari crede pure a questo teatrino
blackshard07 Settembre 2017, 22:47 #7
Originariamente inviato da: sbaffo
Io invece sono basito dalla lentezza del processo europeo, credevo che solo in italia durassero 10 anni, ma qui forse li superano.


E' sbagliato paragonare una roba del genere con una causa civile o penale italiana. Lo si capisce dall'entità della presunta multa: sono in ballo 1,09 miliardi di euro (circa 2000 miliardi di vecchie lire!!), è ovvio che intel abbia fatto tutto il possibile per rallentare il processo, fino a ricorrere in appello!
Zappa198109 Settembre 2017, 11:56 #9
ahaha tipo...amd faceva schifo anche prima quindi...perdonata!
tuttodigitale09 Settembre 2017, 12:02 #10
Originariamente inviato da: blackshard
E' sbagliato paragonare una roba del genere con una causa civile o penale italiana. Lo si capisce dall'entità della presunta multa: sono in ballo 1,09 miliardi di euro (circa 2000 miliardi di vecchie lire!!), è ovvio che intel abbia fatto tutto il possibile per rallentare il processo, fino a ricorrere in appello!
non è ovvio che la commissione europea abbia aspettato e stia aspettando i comodi di Intel...
ricordo che AMD ha perso quote di mercato dal lancio dell'athlon xp, cpu al debutto considerata la più veloce..
Intel trasferì una somma di denaro superiore a Dell...se nel 2004 Intel ha sborsato tanto è perchè ha ritenuto quella cifra inferiore al guadagno ottenibile praticando l'illecito. Quindi non si capisce perchè la multa non debba essere significativamente più alta del miliardo richiesto dalla commissione, che è davvero poca cosa....

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