Sempre più attenzione verso la produzione di semiconduttori in Europa
Dopo la Comunità Europea, anche STMicroelectronics sottolinea come necessaria la creazione di un ecosistema di produzione tecnologica d'avanguardia in Europa
di Andrea Bai pubblicata il 01 Marzo 2011, alle 16:40 nel canale MercatoIn occasione dell'ISS Europe 2011 in corso di svolgimento a Grenoble Carlo Bozotti, presidente e CEO di STMicroelectronics ha tenuto un keynote sull'importanza di mantenere e sostenere la produzione avanzata di micro- e nanoelettronica nel territorio Europeo.
Bozotti ha voluto sottolineare: "Quando la produzione se ne va, a breve giro seguono le attività di ricerca e sviluppo. Quando si perde la produzione, si perde pertanto l'abilità di innovare". Continua Bozotti: "Sono convinto sia della necessità, sia della possibilità di avere un settore di produzione di semiconduttori sostenibile e di successo in Europa", citando l'impazienza dei clienti e la vicinanza territoriale come ragioni per le quali è opportuno mantenere siti di produzione nel territorio del Vecchio Continente.
Le posizioni di Bozotti non sembrano però trovare riscontro nelle strategie della stessa ST, la quale ha stanziato spese per capitali pari al 10% circa del proprio fatturato, rispetto alla media del 20% dei principali semiconduttori, e che non indicano una compagnia realmente impegnata nella rivitalizzazione della produzione di chip in Europa. Del resto lo stesso Bozotti ha comunque voluto sottlineare l'importanza delle fonderie e delle fabbriche asiatiche nelle attività di produzione di ST.
Anche la Comunità Europea si è recentemente mostrata attenta alle opportunità che la produzione tecnologica avanzata può portare in Europa, ricordiamo ad esempio lo studio commissionato per supportare la ricerca e l'innovazione nell'ambito della produzione con wafer da 450mm, del quale abbiamo parlato in questa notizia, e di buon auspicio è inoltre l'avvio delle operazioni della divisione Europea della Global Semiconductor Alliance annunciato qualche settimana fa.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE cmq la vedo dura per l'EU competere con l'asia per la produzione, però possiamo competere sull'R&D, a patto di crederci e di investire, cosa che in EU può avvenire (mentre in Italia lo vedo quasi impossibile).
Ciao!
si ma anche loro hanno aperto da poco uffici e centri ricerca inIndia e Cina..
Infatti, anche se ormai lo fa qualunque multinazionale dell'IT di qualunque paese.. si sa che il futuro passa da lì, ma ciò non toglie che l'UE potrebbe e dovrebbe coccolare aziende del genere con facilitazioni e sgravi che per quanto costino, alla fine rendono sempre di più al sistema-UE con ricadute positive sul lavoro, le competenze e alla fine al PIL del continente.
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