Smart devices, sempre di più e sempre più "invisibili"
Le nuove app ed il mondo cloud stimoleranno la diffusione di dispositivi smart e connessi che entreranno nella vita di tutti i giorni quasi all'insaputa dell'utente
di Andrea Bai pubblicata il 22 Febbraio 2013, alle 09:41 nel canale MercatoTutto ciò che può essere definito come "vita digitale" dei consumatori è andato incontro ad una migrazione dal PC verso un mondo trainato dal personal cloud, che a sua volta sta stimolando un nuovo tipo di interazioni tra i servizi connessi e i consumatori stessi e che porterà questi ultimi ad utilizzare in misura via via maggiore una serie di dispositivi provvisti di vari sensori i quali, grazie a servizi ed applicazioni, concorreranno a creare un "ecosistema senziente" indipendente da piattaforme o sistemi operativi.
Michael Gartenberg, research director per Gartner, commenta a tal proposito: "Il computing cosciente evolve i dispositivi connessi ed i servizi di personal cloud in un'attività di integrazione omogenea connessa a dispositivi "invisibili" che sono ottimizzati per una serie di funzioni specifiche. I dati e le informazioni da essi generati possono essere collegati ad altri sistemi in più ampi ecosistemi, piattaforme e sistemi operativi".
Il concetto di computing cosciente non è nulla di nuovo e si tratta della naturale evoluzione di un mondo che viene condotto non dai dispositivi ma piuttosto dalla serie di applicazioni e servizi che si estendono su varie piattaforme ed esistono al di fuori del dominio dei dispositivi connessi come telefoni, tablet, PC o televisioni, spaziando anche su altri dispositivi.
Come risultato le applicazioni sono ora costantemente consapevoli di ciò che accade o non accade attorno a loro, non devono essere accese o spente ed offrono un grosso quantitativo di informazioni rilevanti che possono indurre un cambiamento nei comportamenti dei consumatori. Si tratta di qualcosa non possibile nelle applicazioni o nei dispositivi standalone.
"Una delle esperienze definitive del computing cosciente è che il dispositivo che determina l'esperienza rientra in ciò che chiamiamo spazio invisibile. Definiamo lo spazio invisibile come una combinazione di dispositivi e servizi che si uniscono per formare un'esperienza che è al di sotto della soglia di attenzione quotidiana. In pratica i consumatori dimenticano che i dispositivi sono trasportati, indossati o utilizzati finché essi hanno bisogno di interagire con loro o per ottenere una risposta in termini di dati o informazioni" ha commentato Jessica Ekholmm anch'essa research director per Gartner.
I dispositivi "invisibili" e "consapevoli" che spaziano da orologi, a termostati, portachiavi e scarpe sono l'equivalente digitale di una proprietà non sviluppata che diventa di straordinario valore per l'utente quando viene collegata a servizi adeguati per estendere il loro utilizzo. Sebbene l'idea dietro i dispositivi senzienti di oggi sia in circolazione da oltre un decennio, la tecnologia indossabile non ha ancora avuto la capacità di affascinare il pubblico, in parte per via degli elevati costi associati, del basso valore percepito e di una visione che dipinge questi oggetti come dispositivi singoli e non facenti parte di un ecosistema più ampio.
"I servizi personal cloud e gli ecosistemi sono ora il centro dell'esperienza consumer digitale. Assieme alle connessioni ubique, i dispositivi senzienti offrono nuove opportunità per spingere l'adozione di nuovi dispositivi, per la crescita dei servizi cloud ed agiscono come punto di svolta per l'adozione di piattaforme consumer. Con i nuovi dispositivi digitali che divengono sempre più piccoli, si integrano nelle applicazioni esistenti come l'automazione domestica o il personal fitness, ed incrementano le funzionalità percepite dall'utente, assisteremo ad un incremento di vari dispositivi personali e domestici che rientreranno nel cosiddetto spazio invisibile" ha concluso Gartenberg.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCLOUDICANTE
in queste ultime settimane mi sono messa a provare per la prima volta alcuni servizi cloud free con l'ILLUSIONE di poter evitare di comprare un disco rigido esterno da portarmi appresso....
ho sperimentato dropbox, skydrive,googledrive,amazonclouddrive,sugarsync,elephanddrive, box.net...
la mia idea era sfruttare i gb free che questi servizi mettevano a disposizione...
risultato? oggi ho comprato su ebay un western digital wd elements da 1 tb a 72 euro ...
e ho detto tutto
personalmente i problemi che ho riscontrato nei clouds sono stati IN PRIMIS l'estrema lentezza di upload delle adsl italiane (solo 1 mb in upload è poco)...
in secundis le gravi limitazioni che le versioni free hanno e che rendono impossibile un completo replacement dello storage device fisico (sugarsync per esempio....SE ENTRO 90 GIORNI non fai delle azioni sul tuo cloud....TE LO CANCELLA TUTTO: e per azioni loro intendono il caricamento o l'eliminazione dei files...: il che è problematico nel caso in cui tu hai raggiunto il limite del tuo spazio free, a quel punto sei costretta o a cancellare qualcosa, oppure a passare ad un abbonamento)...
PS: bello il tuo nickname, mi ricorda tante cose...
Troppa lentezza... Se giri con google fiber sono sicuro che il bottleneck è l'hard disk, non la banda xD
Si solo che il problema è italiano, non si sa perchè non possiamo avere connessioni sincrone qua -.-'
PS: bello il tuo nickname, mi ricorda tante cose...
alcuni servizi hanno una buona gesstione dei files (dropbox per esempio), altri invece è pessima (adrive)
ma molto dipende in primis dall'upload, e non so con che faccia la telecom offra il cloud storage di 200 gb a 7 euro al mese
ps: il nickname è dovuto ai within temptation (sono stata a 2 concerti, di cui uno in italia dell'unforgiving tour)
ma molto dipende in primis dall'upload, e non so con che faccia la telecom offra il cloud storage di 200 gb a 7 euro al mese
ps: il nickname è dovuto ai within temptation (sono stata a 2 concerti, di cui uno in italia dell'unforgiving tour)
Magari è per quello che costa così rispetto ai competitor (almeno dropbox) xD
Purtroppo in Italia siamo indietro in molte cose, come la qualità delle infrastrutture internet, specie in rapporto ai prezzi.
Beh telecom sappiamo quanto sia sfacciata e non solo telecom. Secondo me abbiamo servizi scadenti, assistenza pessima, in compenso il tutto pagato profumatamente. Per quello un anno fa ho deciso di buttarmi nel WiMax 4G e addio a tutte le altre allegre compagnie spenna polli.
Sai che non li conoscevo? adesso mi informo un po', anche se avevo intuito che ti fossi ispirata a qualcuno o a qualcosa di tuo gusto. Rimane comunque un nick intrigante, almeno per me
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".