Flexiramics, un nuovo materiale flessibile, ignifugo e isolante per i PCB

Flexiramics, un nuovo materiale flessibile, ignifugo e isolante per i PCB

Una startup olandese scopre quasi per caso un nuovo materiale con proprietà interessanti per la produzione di PCB a basso costo

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Scienza e tecnologia
 

La chimica moderna è di grande contributo alla produzione di materiali ingegnerizzati, cioè materiali con caratteristiche fisiche e chimiche studiate a tavolino. La conseguenza è quella di realizzare materiali che possono essere simili se non identici ad altri già noti, ma con proprietà nuove e utili in ottica di applicazioni e prospettive future.

Un esempio recente di questo genere di materiali è la "flexiramics", sviluppata dalla startup olandese Eurekite all'Università di Twente. Come suggerisce il nome, flexiramics è un materiale flessibile che è ignifugo e non conduttivo, come i materiali ceramici.

"La scoperta della flexiramics è stata una sorpresa. Accade qualche volta che scopri qualcosa di cui in realtà non sei alla ricerca. Ho preso gli esiti di un esperimento per accorgermi poi che si trattava di un materiale flessibile, e la mia prima reazione è stata di disappunto. Poi mi sono accorto che era ignifugo" ha raccontato Gerard Cadafalch Gazquez, CEO di Eurekite.

L'obiettivo di Eurekite è di usare il nuovo materiale per produrre un PCB ceramico flessibile per applicazioni di elettronica pesante, che potrebbero unire la flessibilità e la leggerezza di un polimero con le proprietà termiche e isolanti di una ceramica. Un frammento di 10x10 centrimetri costerebbe meno di 1 euro, mentre il prezzo di mercato di un PCB sarebbe simile a quelli attualmente usati dal settore.

Eurekite ha già depositato la richiesta di brevetto per la flexiramics. Sebbene, infatti, vi siano altre realtà ad aver già offerto sul mercato pellicole ceramiche flessibili per l'uso in dispositivi elettronici, quello di Eurekite è l'unico materiale - a detta della startup - che può essere realizzato a spessori variabili e consistenti. "Possiamo variare lo spessore del nostro materiale da qualche micrometro a oltre un millimetro" ha spiegato Gazquez.

2 Commenti
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fankilo01 Febbraio 2016, 19:29 #2
:-) uella che scoop, una new con stagionatura di 4 mesi. Ma le notizie sul grafene erano finite? (sarcastico)

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