Musk: 'Chi viaggia su Marte deve essere pronto a morire'
Nella sessione di domande e risposte tenutasi dopo l'evento di presentazione del progetto di viaggio interplanetario, Elon Musk ha fatto dichiarazioni interessanti quanto oneste
di Nino Grasso pubblicata il 28 Settembre 2016, alle 16:31 nel canale Scienza e tecnologia
68 Commenti
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Figuriamoci quando ci si allontana dall'orbita Terrestre verso lo spazio profondo, 225 milioni di chilometri da percorrere per arrivare a destinazione, sbalzi termici estremi, radiazioni.
La cosa positiva è che nel 2025, data più o meno prevista per il primo viaggio su Marte con equipaggio Umano, l'esperienza acquisita tramite le sonde e l'avanzamento tecnologico daranno più garanzie di sopravvivenza...
Ma è sempre una cosa mai fatta dall'Uomo, i rischi sono altissimi, non sono ammessi ne errori ne guasti gravi..
Ma se guardiamo con cosa andavano nello spazio negli anni 60/70, gli astronauti di oggi non saranno mai temerari come quelli di allora...
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Il sistema Saturno V - Apollo ha sempre goduto di un'ottima affidabilità. Ciò che dà da pensare sono gli spazi a disposizione dell'astronauta, ma considerando che un viaggio terra-luna-terra durava circa 10 gg se la sono passata benissimo rispetto a Lovell e Borman che hanno "pernottato" 14 gg con la Gemini 7(grande la metà dell'Apollo).
Il problema principale di una missione del genere è il "perchè" farla. Forse un modo sicuro lo si trova anche in 5 anni per andata e ritorno ma di sicuro non si troverà un motivo. Ai tempi del programma Apollo fu la guerra fredda a "portarci" sulla luna, non lo spirito d'avventura. Aimè sono convinto che ad oggi non vi è modo di sperare in una missione manned su marte nel breve periodo (30 anni almeno). Anche se ci fosse uno sforzo congiunto tra le varie nazioni non ci sarebbe un ritorno, ne economico ne d'immagine, ma solo tante spese. Considerate che il programma Apollo costò circa 25 miliardi di dollari dell'epoca (:eek.
Speriamo bene...
Ma e' anche vero che siamo estremamente adattabili. Non mi stupirei se nel giro di poche decine di generazioni nate e cresciute su Marte si sviluppasse una resistenza alle condizioni del pianeta.
Voglio dire, solo sul pianeta Terra abbiamo sviluppato gente scurissima o chiarissima di pelle solo per adattarsi a una quarantina di gradi di differenza...
Alla giraffa non gli si è allungato il collo, sono sopravvissute e hanno fatto figli quelle con il collo lungo (grazie a mutamenti casuali del DNA).
Questo per dire che una caratteristica non si sviluppa per necessità o adattamento ma si tramanda per selezione naturale.
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Questo per dire che una caratteristica non si sviluppa per necessità o adattamento ma si tramanda per selezione naturale.
Lo so come funziona la selezione naturale, non cambia il senso di quello che volevo dire.
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