Ologrammi ad alta definizione sugli smartphone a partire dal 2015

Ologrammi ad alta definizione sugli smartphone a partire dal 2015

Olendo Technologies ha sviluppato alcuni prototipi di micro proiettori in grado di trasmettere immagini tridimensionali. Sebbene non sia il primo esempio di ologrammi in assoluto, la soluzione di Olendo è la prima a poter essere impiegata su dispositivi di piccole dimensioni

di pubblicata il , alle 16:51 nel canale Scienza e tecnologia
 

La realtà virtuale potrebbe ben presto non essere più confinata all'uso di voluminosi headset, ma la potremmo trovare addirittura all'interno dei nostri dispositivi mobile. A lanciare la svolta sarà Ostendo Technologies, una piccola startup di Carlsbad, in California, che si è posta l'obiettivo di rivoluzionare il concetto di display su smartphone e tablet.

La società ha trascorso gli ultimi nove anni sviluppando tacitamente una serie di micro proiettori in grado di trasmettere video e immagini tridimensionali senza l'ausilio di accessori esterni o visori particolari. Si tratta di una funzionalità già mostrata da altre compagnie, ma esclusivamente con l'ausilio di strumentazione voluminosa a corredo di un sistema di specchi. Al contrario, i proiettori di Ostendo hanno le dimensioni di una "Tic Tac", come scrive il Wall Street Journal, e vengono alimentati da un chip che permette di controllare il colore, la luminosità e l'angolo di ogni fascio di luce.

Ostendo

Grazie alle caratteristiche esclusive della soluzione pensata dalla startup californiana, non è impensabile l'arrivo della tecnologia sugli smartphone. Il sistema è in grado di proiettare un contenuto video su una superficie di 48" di diagonale, mentre utilizzando più chip in parallelo sarà possibile formare immagini parecchio più grandi e complesse.

Una prima versione del chip in grado di proiettare esclusivamente video in 2D potrebbe essere già disponibile il prossimo anno, mentre l'iterazione successiva, prevista in un periodo non troppo lontano, sarà quella in grado ricreare ologrammi, almeno in base alle parole del fondatore di Ostendo, Hussein S. El-Ghoroury.

Alla base dell'invenzione della società troviamo il Quantum Photonic Imager di Ostendo, ovvero un processore di immagini con un wafer che contiene micro-LED, collegati ad un software che gestisce i due elementi in modo da produrre le immagini finite. Il WSJ ha già avuto modo di provare le tecnologie di Ostendo, scrivendo: "Le immagini e il movimento appariva coerente, indipendentemente dalla posizione dello spettatore".

A detta di Ramesh Raskar del MIT, il vantaggio di Ostendo rispetto alle altre tecnologie tridimensionali è dato dalla possibilità di gestire un elevato numero di pixel per ogni singolo pollice. I chip della startup californiana permettono di calcolare circa 5.000 punti per pollice, cifra ampiamente più elevata rispetto alle migliori tecnologie attualmente disponibili su smartphone, che si attestano intorno ai 500PPI.

Cosa accadrebbe, pertanto, se le tecnologie di Ostendo divenissero realtà nelle tempistiche previste? El-Ghoroury prevede che la relazione fra utenti e tecnologia potrebbe cambiare radicalmente, con opportunità per i vari produttori paragonabili a quanto avvenuto con l'avvento del primo iPhone.

5 Commenti
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Cappej04 Giugno 2014, 17:18 #1
startup? avanti Majors, il pranzo è servito!
Eraser|8504 Giugno 2014, 17:35 #2
Mi sembra strano che con una presunta data di inizio commercializzazione così vicina non abbiano neanche pubblicato un video..

Edit: ecco il video.. ma non ci si capisce nulla sinceramente.. :| http://on.wsj.com/1nLwQDx
LMCH04 Giugno 2014, 17:59 #3
Scusate ma ....
[SIZE="7"]E' TUTTO UNA SUPERCAZZOLA![/SIZE]


Al momento quello che propongono è essenzialmente un videoproiettore 2D, [U]non[/U] un sistema olografico.

I 5000dpi sono la densità dei pixel ... sul chip.

Parlano di poter proiettare il tutto su uno schermo con diagonale massima di 48 pollici (al buio, suppongo), ma in tal caso i dpi scendono di brutto, specialmente se si considera che il chip è minuscolo (mica da un pollice per lato) e sono i dpi "proiettati" quelli che alla fine contano per chi osserva.

Il video del wsj mostra un prototipo di proiettore olografico che usa ben 6 di quei chip, non so se rendo l'idea.
calabar04 Giugno 2014, 19:51 #4
Titolo:
"Ologrammi ad alta definizione sugli smartphone a partire dal 2015"
Nell'articolo:
"Grazie alle caratteristiche esclusive della soluzione pensata dalla startup californiana, non è impensabile l'arrivo della tecnologia sugli smartphone. "

E già qui si può notare una "lieve" contraddizione.
Se poi si va avanti la cosa diventa un vaneggi completo.
Doraneko06 Giugno 2014, 09:42 #5
Quantum Photonic Imager


Sembra una roba che se qualcosa va storto ci troviamo davanti i Vortigaunt

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