Quasi 1 miliardo di posti di lavoro a rischio per colpa dell'automazione
Un nuovo studio del McKinsey Global Institute dimostra come quasi un miliardo di posti di lavoro sia a rischio per colpa dell'automazione. Ma la tecnologia è davvero così cattiva?
di Nino Grasso pubblicata il 01 Dicembre 2017, alle 13:01 nel canale Scienza e tecnologia
291 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon dover più fare tutta una serie di lavori manuali, pesanti o ripetitivi non significa che ci affrancheremo dalla necessità di lavorare.
Solo che tutta una serie di competenze e figure professionali diverrà inutile e si dovranno trovare nuovi impieghi per una gran quantità di popolazione.
Le gru non sono un esempio di automazione applicata al lavoro? E le betoniere?
Quanti posti di lavoro toglie una pala meccanica, quante persone occorrerebbero per scavare a mano quello che fa una persona sola con una pala? Facciamo sollevare alle persone i pilastri che sorreggono i ponti?
Magari togliamo i trattori a guida gps dai campi e torniamo ai tempi dei sudisti dove centinaia di persone passavano tutto il giorno nei campi...
Sarebbe quindi giusto rinunciare a questi strumenti e far fare tutto all'uomo?
Le gru non sono un esempio di automazione applicata al lavoro? E le betoniere?
Quanti posti di lavoro toglie una pala meccanica, quante persone occorrerebbero per scavare a mano quello che fa una persona sola con una pala? Facciamo sollevare alle persone i pilastri che sorreggono i ponti?
Magari togliamo i trattori a guida gps dai campi e torniamo ai tempi dei sudisti dove centinaia di persone passavano tutto il giorno nei campi...
Sarebbe quindi giusto rinunciare a questi strumenti e far fare tutto all'uomo?
Stavolta la nuova "rovoluzione industriale" andrà a riguardare un maggior numero di persone.
Si, è sempre stato così, ma mai con questi numeri.
Nessuno dice di rinunciare a questi strumenti, ma di iniziare a pianificare e prepararci, perché l'impatto non sarà piccolo, se stiamo ad aspettare che il mercato si regoli da solo ci sarà un bel caos sociale.
Nulla di nuovo
Accadde la stessa cosa quando fu inventata la ruota, il lavoro di dieci uomini si riusciva a fare con uno, e gli altri, dopo le proteste iniziali, diventarono produttori di ruote, di assi, di carri (ne servivano molti di più, e nessuno poi è mai voluto tornare indietro.Ma al di lá di questo, l'idea di tassare i "robot" é ridicola e impraticabile per l'impossibilitá di definire un robot.
Perché certamente, il software che manda email automaticamente é un robot, ed é un robot anche l'altro software che importa automaticamente nuovi contenuti da un server esterno ogni giorno - da un punto di vista razionale e da un punto di vista della ragionevolezza delle tasse (mi viene da ridere), come é possibile configurare una "tassa sui robot"?
E' OVVIO che si tassano le cose che fanno girare l'economia. Altrimenti come conti di raccimolare il denaro necessario a far funzionare la nazione?
L'obiettivo di chi governa è di raccogliere tot miliardi di euro per far funzionare la macchina dei servizi. E dove vai a raccoglierli? Dove non c'è linfa o dove le cose girano meglio?
già, perchè qui da noi le tasse mancano e in compenso però abbiamo un bel po' di servizi.
pensassero a bruciare meno soldi con lo sperpero di denaro pubblico, cominciando con l'abolizione di centinaia di migliaia di enti inutili istituiti solo per dare soldi ai figli di... e ai cugini di...
ma no, è molto più facile (richiede molti meno neuroni nel cervello) pensare a dove andare a mettere la nuova tassa.
pensassero a bruciare meno soldi con lo sperpero di denaro pubblico, cominciando con l'abolizione di centinaia di migliaia di enti inutili istituiti solo per dare soldi ai figli di... e ai cugini di...
ma no, è molto più facile (richiede molti meno neuroni nel cervello) pensare a dove andare a mettere la nuova tassa.
Madonna mia, sembri uscito da "condividi se sei incazzatoh!!1!"
Va bene, grazie per la fiera del luogo comune, aggiungo che la sorella della boldrini lavora in senato e prende 25 mila euro al mese per temperare le matite.
Al di la di questi fatti la questione è e resta la mdesima. Per far funzionare il paese servono comunque i soldi delle tasse, e il prosto più sensato dove andarle a prendere è dove l'economia funziona e girano più soldi.
Che qualcuno la scarichi non è rilevante, l'IVA la paga sempre, interamente, chi è alla fine della catena.
Ma al di lá di questo, l'idea di tassare i "robot" é ridicola e impraticabile per l'impossibilitá di definire un robot.
Perché certamente, il software che manda email automaticamente é un robot, ed é un robot anche l'altro software che importa automaticamente nuovi contenuti da un server esterno ogni giorno - da un punto di vista razionale e da un punto di vista della ragionevolezza delle tasse (mi viene da ridere), come é possibile configurare una "tassa sui robot"?
Filosofeggiare su cosa sia un robot o meno non porta ad una soluzione.
I fatti sono che lentamente il lavoro passa dalle mani dell'uomo a quelle della macchina. Quindi è necessario individuare un modello economico che funzioni con questa nuova realtà.
Si tratta quindi di individuare un set di nuovi parametri sulla base dei nuovi meccanismi economici di produzione.
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