Ultima Thule è l'oggetto spaziale più distante mai raggiunto dall'uomo: immagine e dettagli dalla NASA

Ultima Thule è l'oggetto spaziale più distante mai raggiunto dall'uomo: immagine e dettagli dalla NASA

La sonda New Horizons ha riportato nei giorni scorsi ottime notizie, relative al passaggio ravvicinato con Ultima Thule. Quest'ultimo diventa così il corpo spaziale più distante mai raggiunto dall'uomo

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Scienza e tecnologia
NASA
 

Messaggio importantissimo quello ricevuto sulla Terra da New Horizons, con la sonda che ha informato gli scienziati della NASA di aver raggiunto a distanza ravvicinata Ultima Thule. Si tratta di una piccola roccia ghiacciata ai margini esterni del Sistema Solare, diventato il 1° Gennaio il corpo spaziale più distante mai raggiunto da una sonda inviata dall'essere umano. Per arrivarci New Horizons ha dovuto percorrere 6,4 miliardi di chilometri circa dalla sua partenza sulla Terra.

"Abbiamo completato l'incontro ravvicinato più distante della nostra storia", sono state le parole di Alice Bowman, fra i responsabili della missione New Horizons. Il traguardo è stato raggiunto dopo un lavoro di oltre dieci anni: lanciata nel 2006, la sonda ha raggiunto Plutone nel 2015 ed è stata la prima ad aver superato il pianeta nano, con l'obiettivo di continuare il suo percorso fino al raggiungimento di altri corpi extra-terrestri. E, fra questi, anche Ultima Thule.


Immagine di Ultima Thule inviata da New Horizons, più render della sua ipotetica forma e sistema di rotazione

L'incontro con Ultima Thule permetterà alla NASA di ottenere nuove informazioni sulla roccia, sfruttando gli strumenti presenti sulla sonda. New Horizons ha anche scattato alcune immagini della roccia, creato una mappa della sua superficie e misurato la temperatura intorno. Tutti i dati consentiranno agli scienziati di scoprire quante più informazioni possibili su un tipo di oggetto che non è mai stato studiato in maniera approfondita prima d'ora.

Nello specifico Ultima Thule risiede nella Fascia di Kuiper, un'ampia regione del Sistema Solare posizionata oltre l'orbita di Nettuno. Al suo interno sono presenti diverse rocce ghiacciate, molto diverse rispetto agli asteroidi che sono presenti nelle fasce di asteroidi presenti nel Sistema Solare. Si suppone che i corpi nella Fascia di Kuiper siano frammenti primitivi del Sistema Solare, congelatisi in tempo a partire dalla formazione dei primi pianeti 4,5 miliardi di anni fa.

Grazie al processo di congelamento corpi come Ultima Thule potrebbero aver mantenuto intatte informazioni fondamentali sulla formazione del Sistema Solare e del nostro vicinato cosmico. La scoperta dell'esistenza della Fascia di Kuiper è relativamente breve (circa 30 anni), e ad oggi stiamo cercando di creare una mappa attendibile di quello che si trova al suo interno. Ultima Thule è il primo dei corpi della Fascia ad essere stato immortalato da una distanza relativamente vicina.

New Horizons si è avvicinato a circa 3.500 chilometri di distanza dal corpo ghiacciato, sufficienti per offrire alla NASA diverse informazioni sui materiali di cui è formato, e quindi quali materiali erano presenti agli albori del nostro Sistema Solare. È da ricordare che per ottenere questo successo le sfide accettate dall'agenzia spaziale sono state diverse, ed è stato necessario un viaggio lungo 13 anni verso un corpo distante miliardi di chilometri e dal diametro di 32 chilometri.


Rendering di Ultima Thule - Clicca per ingrandire

Se non bastasse, per ottenere un segnale da New Horizons sono necessarie circa 6 ore, quindi nessuno degli strumenti della navicella può essere controllato in tempo reale. Le procedure devono essere caricate in anticipo e poi applicate in automatico dalla sonda in tempi prestabiliti. Nel caso dell'ultimo "flyby" la NASA ha ricevuto diverse informazioni: tutti i sistemi della navicella sono funzionanti, e tutti i dati previsti dagli ingegneri sono stati correttamente raccolti.

La navicella è riuscita a inviare anche una foto realizzata il giorno prima del passaggio, in cui Ultima Thule è grande solo qualche pixel. I dati scientifici raccolti da Ultima Thule, invece, impiegheranno circa 20 mesi per arrivare sulla Terra, periodo in cui potremmo avere alcune certezze su un nuovo tipo di oggetto spaziale mai analizzato prima d'ora dagli scienziati.

20 Commenti
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Ragerino02 Gennaio 2019, 17:25 #1
Non vedo l'ora che il settore privato entri nell'esplorazione spaziale di prepotenza. Decine di m0iliardi spesi, e ci tornano indietro foto dalla qualità di uno smartphone del 2003 .
jepessen02 Gennaio 2019, 18:01 #2
Originariamente inviato da: Ragerino
Non vedo l'ora che il settore privato entri nell'esplorazione spaziale di prepotenza. Decine di m0iliardi spesi, e ci tornano indietro foto dalla qualità di uno smartphone del 2003 .


Complimenti, era veramente difficile concentrare tanta ignoranza in così poco spazio...
.:Sephiroth:.02 Gennaio 2019, 18:17 #3
Originariamente inviato da: Ragerino
Non vedo l'ora che il settore privato entri nell'esplorazione spaziale di prepotenza. Decine di m0iliardi spesi, e ci tornano indietro foto dalla qualità di uno smartphone del 2003 .


milioni di anni di evoluzione e ci torna indietro ignoranza di questo livello...
UnderWorldie02 Gennaio 2019, 18:54 #4
Originariamente inviato da: Ragerino
Non vedo l'ora che il settore privato entri nell'esplorazione spaziale di prepotenza. Decine di m0iliardi spesi, e ci tornano indietro foto dalla qualità di uno smartphone del 2003 .


VI prego, ditemi che non ho letto niente di tutto questo e che sto sognando!
#facepalm
bancodeipugni02 Gennaio 2019, 19:58 #5
beh il rendering è bello, la fascia di kluivert è sempre più affascinante
leoben02 Gennaio 2019, 21:06 #6
New Horizons si è avvicinato a circa 3.500 chilometri di distanza dal corpo ghiacciato, sufficienti per offrire alla NASA diverse informazioni sui materiali di cui è formato, e quindi quali materiali erano presenti agli albori del nostro Sistema Solare

.....verso un corpo distante miliardi di chilometri e dal diametro di 32 chilometri.


Viste le misure evidenziate, e considerata anche la qualità della foto ricevuta, mi chiedo (seriamente, perchè non lo so e non riesco a capirlo) quali altri dati si possano ricevere per avere ulteriori informazioni da quel corpo celeste.
Perchè così per curiosità ho provato ad immaginarmi i 3500 e i 32km sul nostro pianeta. E' come se si volesse analizzare la città di Mosca trovandosi a Madrid...
Potranno analizzare l'intero spettro luminoso, la rotazione e la velocità, ma oltre a questo? A quella distanza riescono ad analizzare emissioni elettromagnetiche?
bodomTerror02 Gennaio 2019, 21:15 #7
Originariamente inviato da: Ragerino
Non vedo l'ora che il settore privato entri nell'esplorazione spaziale di prepotenza. Decine di m0iliardi spesi, e ci tornano indietro foto dalla qualità di uno smartphone del 2003 .


quest'uomo non ha tutti i torti..per me l'universo non esiste e quell'immagine è fatta con Paint da un bambino
Avatar002 Gennaio 2019, 23:12 #8
13 anni e 6,4 miliardi di km e la fotografia di una nocciolina di 35km.
Sarà pure il corpo più lontano del sistema solare e una novità degna di menzione ma un appassionato di astronomia sogna di sgranocchiare qualcosa di più appetitoso in quella porzione di spazio
Alex_Trask03 Gennaio 2019, 00:30 #9
D'accordo che l'articolo non riporta immagini di Ultima Thule dalla distanza di 3.500 km ma da ben più lontano, ma leggo dei commenti totalmente fuori l'orbita del mio Ultimo più lontano neurone. (giusto per stare in tema)

Meno male che il primo e gli ultimi due commentatori non dicevano sul serio, altrimenti sarebbe un pesante insulto e presa in giro per chi si sveglia la mattina e pensa di fare intelligentemente le cose investendo tempo e denaro andando a studiare, permettendo lo svolgimento di simili missioni, piuttosto che guardare fino alla punta del proprio naso e abbracciare la prima zappa che capita a tiro.

Vi prego non cercate di farmi capire che dicevano sul serio, non ci voglio mai credere, neanche sotto tortura.

NB zappa=metafora
D4N!3L303 Gennaio 2019, 08:53 #10
Una grande nocciolina spaziale.

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