KasperskyIoT Industriale
Cybersecurity nel manifatturiero: basta reagire, è ora di prevenire. Lo studio di Kaspersky
di Redazione pubblicata il 03 Settembre 2025, alle 09:01 nel canale Security
Un recente studio di Kaspersky evidenzia come la manifattura italiana sia sempre più esposta agli attacchi informatici. Preoccupano malware, attacchi DDoS e le intrusioni mirate a sottrarre segreti commerciali. Anche da parte di dipendenti e partner. La supply chain? Uno dei principali punti deboli
La cybersecurity è un problema comune ad aziende di ogni tipo, ma il manifatturiero sembra essere un bersaglio particolarmente appetibile per i criminali informatici. Da alcuni anni il Clusit rileva che gli attacchi contro la manifattura sono in costante aumento, più di altri settori, e più recentemente uno studio di Kaspersky ha fatto il punto della situazione. Che è grave: secondo questa ricerca, infatti, il 90% delle imprese industriali ha subito almeno un attacco informatico nel 2024. Un terzo di questi (34%), di gravità elevata.
Lo stato della cybersecurity industriale
Kaspersky
Scarica la ricerca »
Industria italiana sotto attacco: il punto di Kaspersky
La manifattura è una delle colonne portanti per l'economia italiana e di conseguenza non stupisce sia presa di mira dai malintenzionati. Anche perché in Italia, la stragrande maggioranza delle realtà operanti nel settore è composta da PMI, che non sempre hanno le competenze e le risorse economiche necessarie a respingere attacchi evoluti.

I numeri portati da Kaspersky, però, non lasciano indifferenti: più della metà (57%), afferma di aver subito due o tre incidenti negli ultimi 12 mesi che hanno bloccato momentaneamente la produzione. E non parliamo solamente di attacchi mirati a monetizzare tramite ransomware: l'80% degli intervistati afferma che hanno subito violazioni, o tentativi di attacco, mirati a sottrarre dati riservati, come segreti commerciali o proprietà intellettuali.
Le minacce che preoccupano maggiormente la manifattura italiana
Secondo l'analisi di Kaspersky, malware, attacchi DDoS e i rischi legati al fattore umano sono considerati le principali minacce da affrontare. Il malware, e in particolare i ransomware, sono fra le minacce considerate più aggressive, ma anche gli attacchi DDoS rappresentano un grave problema, dato che pur non richiedendo enormi competenze per essere portati avanti, possono interrompere la produzione, con gravi effetti sull'operatività delle imprese e, di conseguenza, sui fatturati.

Un aspetto interessante che emerge è come i timori non siano limitati alle minacce provenienti dalla Rete: il 21% degli intervistati afferma di essere preoccupato da possibili violazioni fisiche, quindi da parte di persone che riescono a infiltrarsi fisicamente negli stabilimenti produttivi. Timore anche per le possibili attività illecite di dipendenti e partner, tanto che il 18% del campione sostiene sia necessario predisporre controlli più rigorosi per l'accesso e un monitoraggio continuo della attività di lavoratori e partner esterni.
La supply chain è vulnerabile
Uno dei problemi più sentiti è relativo alla catena di approvvigionamento. Per quanto un'azienda possa investire molto in sicurezza, difficilmente ha un controllo diretto su quello che avviene lungo la catena del valore. E la supply chain è considerata a rischio dall'86% del campione. In particolare, preoccupano i sistemi legacy e le tecnologie obsolete, considerate un grave rischio da parte del 41% degli intervistati.
Come ridurre il rischio: i consigli di Kaspersky

Le aziende prese a campione da Kaspersky adottano già misure di sicurezza. Il 23% si è già dotato di soluzioni per la protezione degli endpoint, il 22% ha attivi sistemi per il controllo degli accessi e la gestione delle identità, mentre il 21% è dotato di firewall o altre misure di sicurezza. La threat intelligence è adottata dall'88% del campione.
Ma, a quanto pare, questo non è sufficiente. E nel futuro, lo scenario sarà ancora più complesso, a causa di tecnologie come IA, machine learning, edge computing che possono espandere ulteriormente la superficie di attacco.
La soluzione? Secondo Kaspersky bisogna cambiare approccio. Oggi le aziende tendono a reagire una volta che hanno subito un attacco, ma bisognerebbe puntare sulla prevenzione. “I numeri emersi dalla ricerca delineano un quadro preoccupante. Nel settore industriale le aziende italiane sono rassegnate all’inevitabilità di subire una violazione e di conseguenza si preparano ad affrontare i cyberattacchi piuttosto che prevenirli. La loro attenzione si sta, infatti, spostando dalla prevenzione alla risposta agli incidenti e al controllo dei possibili danni”, spiega Cesare D’Angelo, General Manager Italy, France & Mediterranean di Kaspersky. "Questo approccio reattivo, non è sostenibile nel lungo periodo. Le aziende industriali devono passare da una mentalità di fatalità a una di prevenzione. Investendo negli strumenti giusti, nella formazione e nella threat intelligence, possono mettere in sicurezza la propria attività, proteggere la supply chain e garantire una resilienza a lungo termine di fronte all'evoluzione delle minacce informatiche”.
Lo stato della cybersecurity industriale
Kaspersky
Scarica la ricerca »











SONY BRAVIA 8 II e BRAVIA Theatre System 6: il cinema a casa in formato compatto
KTC H27E6 a 300Hz e 1ms: come i rivali ma a metà prezzo
Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Una startup vuole rivoluzionare l'IA: Majestic Labs promette di aumentare di 1.000 volte la memoria per singolo sistema
Accumulo a batterie, l'Europa si sveglia: il più grande del continente in costruzione in Germania
Intel rende anche gli IHS modulari: più economici, più semplici e più performanti







