Italia sotto attacco: Proofpoint individua 70 campagne di phishing e malware
di Riccardo Robecchi pubblicata il 19 Dicembre 2019, alle 20:01 nel canale SecurityProofpoint svela come il nostro Paese sia vittima sempre più frequentemente di attacchi mirati da parte delle organizzazioni cyberciminali: trojan bancari e ransomware si annidano negli allegati delle email
Anche l'Italia è nel mirino dei gruppi di cybercriminali e Proofpoint afferma che negli ultimi sei mesi sono state ben 70 le campagne distinte volte a infettare i computer delle aziende e delle organizzazioni pubbliche e private italiane per sottrarre dati o estorcere danaro. Ciascuna campagna comprende più attacchi destinati a più soggetti, comprendendo un numero elevato di aziende e bersagli all'interno di queste. Principali vittime di queste campagne sono la pubblica amministrazione, le aziende di telecomunicazioni e quelle del manifatturiero.
Proofpoint: l'Italia nel mirino dei cybercriminali con campagne ad hoc
Il Threat Insight Team di Proofpoint ha rilevato un preoccupante aumento degli attacchi diretti verso il nostro Paese da parte dei gruppi di cybercriminali. La maggior parte di questi attacchi è di natura finanziaria e punta a ottenere le credenziali dei conti bancari tramite trojan o a farsi pagare direttamente dalle vittime utilizzando dei ransomware (che cifrano i dati e promettono di decifrarli dopo il pagamento di un'ingente somma di denaro).
In molti casi si è evidenziato l'uso della lingua italiana nelle email e nei documenti ricevuti dalle vittime. Questo è un segnale di una maggiore sofisticazione rispetto agli attacchi del passato, che usavano più spesso la lingua inglese. Spesso gli attacchi sfruttano tecniche di ingegneria sociale per convincere le vittime ad aprire gli allegati, i quali sono spesso documenti di Office contenenti macro che scaricano e installano i malware. Spesso gli attaccanti usano oggetti come "fatturazione 123456" (con numeri casuali), "fatture scadute", "fattura per bonifico", "documenti sig. Rossi".
Il fatto che i cybercriminali puntino la pubblica amministrazione e i settori manufatturiero e delle telecomunicazioni italiani mostra come questi siano visti come obiettivi potenzialmente remunerativi e praticabili. Questa non è una buona notizia perché mostra come gli italiani siano visti come vittime potenzialmente facili per campagne in realtà piuttosto semplici da individuare.
La migliore tecnica per non rimanere infetti è quella di non aprire mai e in nessun caso allegati da fonti che non siano note e conosciute. Nel caso in cui si ricevano email con richieste di danaro, che parlano di fatture di cui non si è a conoscenza o in cui l'uso della lingua italiana appare strano (con errori nella concordanza di genere o numero, ad esempio), il consiglio è quello di non aprire l'email, effettuare una scansione con un antivirus e comunicare la ricezione al personale IT presente in azienda o a un consulente che si occupi di sicurezza. Se ci sono avvisi di sicurezza nelle applicazioni è bene seguirli e segnalare il fatto al personale IT.
Più in generale, è bene essere sempre scettici, senza eccezioni. Anche email all'apparenza molto ben fatte e scritte in italiano perfetto possono celare minacce alla sicurezza aziendale. Bisogna dunque sempre valutare attentamente cosa si va ad aprire controllando l'oggetto, il mittente, l'indirizzo email di provenienza e così via. Sono controlli semplici che portano via poco tempo, ma che possono già aiutare a scremare le email dannose; in ogni caso è bene sospettare sempre e chiedere sempre aiuto. Gli inglesi dicono "better safe than sorry" ("meglio stare sicuri che dispiacersi [di come sono andate le cose]") e questa dev'essere la massima da seguire anche quando si parla di email.
Il sito di Proofpoint ospita risorse per valutare e mitigare i rischi derivanti da questo tipo di attacchi.
14 Commenti
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i peggiori sono quando la mail arriva da un indirizzo
conosciuto e presente nella propria mail list
con un oggetto coerente all'attività svolta dal mandante
e dal ricevente, senza errori sintattici, e quindi, plausibile.
ecco, in quel caso, si bisogna avere le antenne al vento.
me ne è arrivata una di quel tipo e gli ho dato una sbirciata
l'allegato era un doc "con codice accluso"
che mi par di aver capito scaricava, dei js se ben ricordo,
in una casella del SO (parte del codice era non criptato).
ah! non c'erano caratteri cirillici.
Presi per tempo e fermati per Amazon e ebay, sempre da libero, che si dimostra un servizio da evitare.
Ci sono Microsoft e Google, entrambe con una solida autenticazione a 2 fattori
Presi per tempo e fermati per Amazon e ebay, sempre da libero, che si dimostra un servizio da evitare.
libero LIBERO!!!???? [B][SIZE="6"]LIBEROOOOOOO!!!!!!???[/SIZE][/B]
Bisognerebbe anche imparare a disiscriversi quando non si usa più un servizio.
Bisognerebbe anche imparare a disiscriversi quando non si usa più un servizio.
è anche vero che spesso non ti rendono la cosa facile, anzi qasi impossibile. Mi riferisco in particolar modo agli shopping online, senza dover cercare quelli nello scantinato, mediaworld, unieuro e lo stesso amazon prevedono procedure di disiscrizione complesse e farraginose..
Ci sono Microsoft e Google, entrambe con una solida autenticazione a 2 fattori
So cosa hai fatto ...
Ricevuta più volte la minaccia di rivelare tutto ai miei parenti o datori di lavoro i presunti contenuti della mia webcam (che non ho ) se non darò una certa cifra in bitcoin all'indirizzo tal dei taliOppure criptazione di tutti i PC ..
Si si certo certo... come no ...
Ci sono Microsoft e Google, entrambe con una solida autenticazione a 2 fattori
la mail con lo spyware già incluso? no grazie!
appunto
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