Conservazione dei dati di ricerca: l'EU estende l'inchiesta
La Commissione Europea ha deciso di estendere ad altri motori di ricerca l'inchiesta riguardante i tempi di conservazione dei dati relativi ad una ricerca
di Andrea Bai pubblicata il 25 Giugno 2007, alle 13:21 nel canale SoftwareL'Unione Europea ha deciso di allargare ad altri motori di ricerca l'inchiesta già avviata per indagare i tempi di ritenzione, da parte di Google, dei dati correlati alle ricerche degli utenti.
Il gruppo di lavoro che si occupa dell'inchiesta si è detto preoccupato della mole di dati che viene conservata dai diversi motori di ricerca, soprattutto per l'eventualità che questi dati possano cadere nelle mani di criminali o essere a disposizione di governi particolarmente "curiosi".
Come abbiamo detto, l'inchiesta è stata avviata inizialmente solo per indagare l'operato di Google nei confronti della conservazione dei dati di ricerca: le politiche del colosso di Mountain View, infatti, prevedevano la conservazione delle keyword ricercate e dell'indirizzo IP dell'utente fino a 24 mesi. A seguito dell'inchiesta avviata dalla Commissione Europea, Google ha acconsentito di ridurre i tempi di ritenzione a 18 mesi per quanto riguarda l'indirizzo IP, ma estendendo il periodo di conservazione dei dati ricercati.
Nell'ambito della vicenda, Microsoft ha dichiarato al Wall Strett Journal di essere bene a conoscenza dei dubbi che la Comunità Europea nutre in merito alle questioni della privacy dell'utente, ma di non essere ancora stata interpellata formalmente dalla Comunità circa questa vicenda.
All'orizzonte, tuttavia, si inizia a delineare una situazione piuttosto intricata: alcuni funzionari Statunitensi stanno premendo affinché i motori di ricerca conservino per due anni o più i dati legati ad una ricerca. Nel caso in cui si arrivi a questa situazione negli USA, i motori di ricerca potrebbero essere costretti a seguire due diverse strade per la gestione dei dati in Europa e negli Stati Uniti.
Fonte: Arstechnica
9 Commenti
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(il senso del ridicolo comunque la politica proprio non l'ha)
sinceramente nn riesco a comprendere cosa se ne fanno e come potrebbero infrangere la tua privacy...
anche perchè la maggior parte di Italia (e nn solo) ha l'ip dinamico quindi hanno mille mila PB di log per il nulla...
ci sono casi di violazione della privacy molto più lampanti (per citarne uno il caso Peppermint) dove l'EU e nemmeno l'Italia fa nulla...
bye
il succo della storia: non si tratta di "conservare i dati della ricerca"
ma bensì di conservare solo keyword ed indirizzo IP.
In Europa dovranno cancellare gli IP dopo 18 mesi, negli USA conservarli
per almeno 24 mesi (basta che controllino le prime 3 cifre ad 8 bit, dovrebbero
essere sufficenti a stabilire se si tratta di IP europeo oppure americano...),
anche se, stando così le cose, non capisco dove stia la notizia, direi
che il brevetto del watermak software da parte di MS è molto più interessante,
(interessante anche notare che è in sviluppo dal 2006, ma nessuno ne sapeva nulla finora...)
ma forse è solo google che fa notizia, oppure il fatto che quelli di google
si siano già adattati a cancellare i dati dopo 18 mesi mentre gli altri no,boh....
Sempre a parlare di privacy, ma pensiamo alla salute!
Volemose bene.
C'è da piangere per il futuro.
Sempre a parlare di privacy, ma pensiamo alla salute!
Volemose bene.
C'è da piangere per il futuro.
Il fatto che i vari motori conservavano l'IP e la keyword di ricerca era già noto
da anni, l`unica novità qui è che l`EU ha imposto che gli IP vengano cancellati dopo 18 mesi e google si è già adattata... Ci sono altre questioni più interessanti che riguardano la privacy in questi giorni, come le leggi tedesche sull`anonimato...
La politica, questo favoloso dinosauro che insegue la contemporaneità...
..la politica.?
Favolosa un par de bale..La politica, questo favoloso dinosauro che insegue la contemporaneità...
Da un lato fanno finta di tutelare la privacy, ma dall'altro sono sempre più indirizzati ad abolirla.
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