Il software è sempre più cloud: nel 2020 sarà più del 25% del software venduto
Aumenta la spesa per i servizi public cloud, con il SaaS che per ora rappresenta la fetta più importante e che continuerà a cresce anche per i prossimi cinque anni
di Andrea Bai pubblicata il 11 Agosto 2016, alle 10:53 nel canale SoftwareIl fatturato globale generato dai servizi di public cloud raggiungerà i 195 miliardi di dollari nel 2020, andando a rappresentare una crescita più che doppia rispetto alla previsione di fatturato per il 2016 di 96,5 miliardi di dollari e suggerendo così un tasso di crescita annuale composto del 20,4% se considerato nel periodo 2015-2020.
Il software cloud ha generato nel 2015 l'83,7% di tutto il fatturato public cloud, mentre la fetta del 16,3% restante è da attribuire alle soluzioni Infrastrtucture as a Service, le quali tra l'altro vedranno nei prossimi anni un ritmo di crescita, in termini di spesa, superiore a quello del Software as a Service.
Il SaaS andrà sorpassando significativamente i metodi tradizionali di distribuzione e vendita del software nel corso dei prossimi 5 anni, con una crescita tre volte più veloce rispetto al mercato software nel suo complesso. Per il 2020 circa la metà dei nuovi acquisti software effettuati da utenza business saranno di tipo "as a Service" e il software cloud costituirà il 25% di tutte le vendite software.
I settori che attualmente più spendono sul public cloud sono quello della produzione discreta, il settore bancario e quello dei servizi professionali, che andranno a costiture un terzo circa del fatturato public cloud complessivo per il 2016. I settori che invece vedranno la crescita maggiore nel periodo di cinque anni sono i media, le telecomunicazioni e il retail.
Del resto il cloud computing ha aiutato a rompere le tradizionali bariere tecnologiche permettendo alle organizzazioni di affidarsi ad esso per le risorse IT necessarie a costi più bassi e in modo più agile. In questo modo le aziende hanno la libertà di adattarsi in maniera più reattiva ai cambiamenti del mercato, senza essere legati dai vincoli una volta posti dall'IT.
4 Commenti
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Intendiamoci non esiste certezza in questo mondo però è bello fare un lavoro basato su stime e aspettative, guadagnare soldi, indipendentemente da risultati vicini o lontano a quanto indicato.
Già mettere accanto ad ogni previsione la percentuale totale di quelle indovinate, andando in seguito a frazionare, più nel dettaglio, in seguito, magari al livello di singolo cliente, in questo caso in modo più confidenziale, sarebbe qualcosa di più credibile e responsabile.
Ma evidentemente è qualcosa di troppo rivoluzionario e fantascientifico pensare cambiamenti in istituzioni che vivono essenzialmente di rendita.
Tutto software "in prestito" praticamente, con un padre-padrone che decide tutto, anche la possibilità di cambiare gli accordi coi consumatori se gli conviene (come è già avvenuto)!
Un gran bel futuro per il software e l'utente sempre meno proprietario di qualcosa che paga e relegato a cliente-suddito. Ah, ma l'utente medio bada solo al prezzo quindi, hanno gioco facile...
Un OneDrive che una volta acquisiti i clienti si rimangia i GB gratuiti... Un Adobe che ora offre solo in abbonamento le celebri suite grafiche e che potrà decidere di aumentare i prezzi come vuole in un secondo tempo...
Rifletteteci bene, anche su questi effetti secondari non da poco rispetto a una volta quando compravi, era tuo per sempre e ne disponevi come e quando volevi.
[Moxie Marlinspike]
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