JASRAC ancora contro YouTube
La società giapponese per la tutela del diritto d'autore chiede formalmente a YouTube di operare un controllo più accurato sul materiale inviato dagli utenti
di Andrea Bai pubblicata il 07 Dicembre 2006, alle 12:00 nel canale Software
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe senso ha andare ad inzozzare servizi espressamente nati per divertire ed incuriosire la comunità "internettiana"!?
Oddio, in effetti bisogna abbastanza convenire qui.
Se uno vuole scaricarsi film, cartoni, serie TV, canzoni, software o quant'altro, insomma, nella maggior parte dei casi è la prima cosa che i neo informatizzati imparano a fare. YouTube lo vedo ottimo per filmati autoprodotti, ritagli di film o cartoni per citazioni (es. http://www.youtube.com/watch?v=GZIAs5NWzFk), videoblog, ma insomma, in generale roba di breve durata, in modo tale che se c'è un pezzetto di un contenuto coperto da diritto d'autore la società non avrà obiezioni. Mettere interi episodi su YouTube va a snaturarlo un bel po'.
W il copyLEFT
Guarda che sono contrario a questi brevetti, come non mi piacciono certe politiche di prezzi e licenze... però non nascondiamoci dietro un dito.
Anni fa, parlando di musica, film e giochi, c'era una vendita di originali e si usava scambiarsi le copie, tanto da mettersi d'accordo fra amici io compro quello, tu quell'altro...
Poi è arrivata Internet, e per la massa Internet=tutto gratis, tanto da arrbbiarsi e minacciare azioni appena un fornitore di servizi cambia strategia (e spesso, poi, chiude bottega!) a manifestare che col gratis non si sta aperti!
Molti cercano adirittura info e crack per togliere le scritte "questo servizio è offerto...", "Free edition for domestic use", bannerini e pubblicità.
Adesso chi compra originale è una minoranza, tutti hanno tutto e di più, ma pochi comperano.
Ovviamente che ingrandendosì così il fenomeno le major corrono ai ripari, ma bisogna ammettere che ce lo siamo voluti!
Certo credici perchè so lo dicono in tivvì deve essere vero...
non ha detto nulla di trascendentale, anzi ha soltanto "scoperto l'acqua calda"..
in Italia è così, i privati non hanno mai pagato per un software, non vogliono ora pagare, nè pagheranno mai
non è una questione morale, è la pura realtà derivata da anni in cui ciò era lecito e permesso,basti pensare alle famose riviste anni 80 di videogiochi con "cassetta" allegata in edicola, tutti piratati da giochi originali (tipo Commando ) (io c'ero so vecchio )
Non ho bisogno della tivvì, basta che guardo amici, parenti, conoscenti, colleghi di lavoro...
C'è tanta gente che pur avendo auto e casa infarcita di CD e DVD, non ne compra 1 da anni...
E spesso senti dire "se costassero meno... con quello che costa la vita oggi... e quello che si guadagna...", poi salgono sulla X5 e via!
Che sia presa dal p2p anche quella?
io c'ero so vecchio vale anche per me...
come mai, spiegatemi, la vendita di cultura protetta ha avuto un boom dal giorno di invenzione di napster?
quello che gli da fastidio è che non possono piu lanciare gruppi di mer## e spacciarli per fighi. Ora la gente acquista piu di qualità.
Da quant'è che non si vede una boyband con vendite milionarie, tipo spice girls?
come mai, spiegatemi, la vendita di cultura protetta ha avuto un boom dal giorno di invenzione di napster?
quello che gli da fastidio è che non possono piu lanciare gruppi di mer## e spacciarli per fighi. Ora la gente acquista piu di qualità.
Da quant'è che non si vede una boyband con vendite milionarie, tipo spice girls?
Dici? Mah...
Ho tesi personale simile a dijo.
Il problema è la gente che non si acontenta mai.
1985: Walkman diffusi al 3%
2006: Lettori audio diffusi al 30% ??
non so i dati ufficiali ma provo in base alle mie conoscenze.
Chi comprava musica prima la compra anche oggi, anzi la diffusione permette ancora di più di vendere.
Una volta non si copiavo "cassette" certo e lo si faceva come oggi, meno persone, e meno velocemente ma si faceva.
Quindi se una volta la "musica" la compravano in 10 ora la comprano almeno in 30.
Poi i cronici che scaricano "gratis" non possono essere curati, molti lo fanno tanto per farlo, molti per dire di avere tutte le musiche, molti di questi sono quelli che copiavano "cassette".
Dimenticavo: in effetti i prodotti di youtube.com non sono concorrenziali, chi ascolta musica non lo fa su youtube, però credo che vista l'evoluzione si potrebbe arrivare domani a pubblicare video con qualità superiore, e ci sarebbe il precedente, quindi forse meglio farsi sentire.
Ora, se uno è un fan di un tale cantante o di una tale serie televisiva tanto da pensare di comprarsi il cofanetto DVD, che guardi YouTube o meno non fa differenza perché il cofanetto se lo prenderà, e anzi la visione del materiale su YouTube non farà altro che spingerlo ad acquistare perché non si accontenterà della qualità del file in streaming.
Se invece si tratta solo di un utente saltuario, curioso ma non tanto da spenderci i soldi, il DVD non lo comprerà comunque, YouTube o meno, perché per lui non varrà la pena di spenderci soldi. Fine.
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