La digitalizzazione nella PA: per Microsoft servono continuità ed esempi positivi

La digitalizzazione nella PA: per Microsoft servono continuità ed esempi positivi

Il Cloud è il grande abilitatore, ma è necessario che gli esempi virtuosi siano di ispirazione e non restino casi isolati. Il piano triennale dell' AgID è positivo: non servono nuovi documenti ma una garanzia di continuità

di pubblicata il , alle 11:21 nel canale Software
MicrosoftAzure
 

E' passato ormai un anno dalla definizione, da parte dell'AgID, del Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione: lo scorso anno il Governo Gentiloni ha redatto un documento strategico che ha il compito di definire il modello di riferimento per portare avanti la trasformazione digitale del Paese partendo, appunto, dalle Pubbliche Amministrazioni.

L'apertura dei lavori di Forum PA, l'evento collaborativo per la costruzione dell'agenda dell'innovazione in corso dal 22 al 24 maggio presso il convention center La Nuvola di Roma, è l'occasione ideale per fare il punto della situazione con Simonetta Moreschini,  Direttore della Divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia: "Il piano triennale AgID è un valido piano strategico, all'inaugurazione di Forum PA tutte le aziende si sono trovate concordi su questo punto. Quello di cui abbiamo bisogno ora è continuità: ci auguriamo che con la nuova legislatura non si ricominci da capo. Non abbiamo bisogno di nuovi documenti o nuove riforme, abbiamo bisogno di garantire continuità a questo percorso d'innovazione. In questo anno ci sono stati passi avanti significativi, con alcune esperienze che ci hanno visto direttamente coinvolti e che abbiamo portato come esempi qui a Forum PA. Esempi che ci aguriamo possano essere di ispirazione per la Pubblica Amministrazione italiana, perché la sfida è far sì che non rimangano casi isolati ma si vada in direzione di un mutamento sistematico e strutturale".


Simonetta Moreschini,  Direttore della Divisione Pubblica Amministrazione per Microsoft Italia

Due sono in particolare i casi che Microsoft ha portato a Forum PA come esempi virtuosi della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione. Anzitutto un ambizioso progetto di collaborazione con la Regione Emilia-Romagna che ruota intorno all’introduzione dello smartworking. Si tratta di un progetto che evolve l'esperienza precedente di telelavoro, che attualmente coinvolge più di 500 dipendenti, per introdurre una modalità di lavoro realmente agile per coloro i quali vorranno sperimentare il nuovo modello.

E' il Cloud computing a fare da collante e ad abilitare le possibilità collaborative da remoto: i dipendenti che vorranno aderire al progetto riceveranno una dotazione tecnologica di base, comprendente un portatile ultraleggero e uno smartphone dotati della suite di produttività cloud Office 365 che integra la piattaforma di comunicazione Skype for Business. "E' un'evoluzione della filosofia di smartworking sulla scia dell'evoluzione avvenuta nel 2017 dal punto di vista legislativo e che permette di cogliere quegli obiettivi di efficienza e produttività, chiave per la Pubblica Amministrazione, ma anche di sostenibilità e di rapporto tra lavoro e vita privata. Dall'altro lato bisogna osservare che in generale la PA in Italia fa i conti con l'obsolescenza delle infrastrutture e il tema delle competenze digitali, che possono rappresentare un ostacolo importante. E' necessario investire in maniera profonda, ricordandosi che il cloud è il grande abilitatore di queste tecnologie e permette di cogliere importanti benefici, anche in ottica di risparmi ed efficientamento dei costi, migliorando al contempo la qualità dei servizi a supporto dei cittadini" osserva Moreschini.

Il secondo esempio virtuoso che Microsoft porta a Forum PA 2018 riguarda il CREA -Consiglio per la ricerca in agricolutra e l'analisi dell'economia agraria - ente vigilato dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dedicato alla ricerca in ambito agroalimentare. Basandosi sulla piattaforma cloud Microsoft Azure, il CREA ha messo in atto un progetto di trasformazione digitale per facilitare la collaborazione tra i team di ricerca, beneficiare di infrastrutture sicure e sviluppare applicazioni intelligenti. Molto interessante, in questo scenario, è l'uso di tecnologie blockchain allo scopo di sviluppare processi di certificazione dei prodotti offrendo maggiori garanzie sulla storia degli alimenti, dalla raccolta delle materie prime al flusso tra gli operatori della filiera, fino all’approdo al consumatore finale. Le nuove tecnologie potranno quindi rappresentare un elemento strategico per le filiere agroalimentari italiane, da un lato per difendere la produzione dalla variabilità climatica intervenendo tempestivamente per gestire i fattori produttivi, contenere i costi e minimizzare il rischio produttivo e ambientale, dall’altro per garantire la sicurezza del Made-in-Italy e tutelare le specificità territoriali dalla concorrenza illecita con prodotti contraffatti.

"La tecnologia blockchain offre molte possibilità applicative e abbiamo aperto vari tavoli di confronto anche con altri interlocutori, analizzando ad esempio l'ambito dei processi di procurement. L'interesse è molto alto e per ora quello con il CREA è uno dei primi progetti che vede una realizzazione concreta. Nell'ambito della PA ci sono tantissime possibilità di applicazione. C'è in generale una forte attenzione per tutte quelle che sono le nuove tecnologie, da Internet of Things al Machine Learning, dall'Artificial Intelligence alla stessa blockchain. L'aspetto chiave è che sono tutte tecnologie accessibili grazie al Cloud Computing, che secondo Microsoft rappresenta la democratizzazione dell'IT. Si tratta di un'opportunità da saper cogliere con tempestività" sottolinea Simonetta Moreschini.

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