Grazie a Ericsson, l'italia è in prima linea per lo sviluppo della connettività
di Alberto Falchi pubblicata il 20 Ottobre 2025, alle 15:47 nel canale TLC e Mobile
Dai laboratori italiani di Ericsson nascono reti cognitive, connessioni satellitari senza interruzioni e soluzioni di intelligenza artificiale per la sicurezza e la sanità. L’Italia si conferma un polo strategico dell’innovazione nelle telecomunicazioni
La tendenza comune è quella di pensare che in Europa, e soprattutto in Italia, non si faccia innovazione. La realtà, però, è differente. Certamente il Vecchio Continente è ancora molto indietro rispetto a USA e Cina su tecnologie di frontiera come l'intelligenza artificiale, ma ci sono ambiti in cui non siamo secondi a nessuno. Come quello delle telecomunicazioni, dove possiamo contare su colossi come Ericsson. Azienda che, proprio in Italia, ha tre importanti centri di ricerca e sviluppo: qui gli ingegneri stanno creando le reti cellulari del futuro.
L'Italia è un polo strategico per le infrastrutture di telecomunicazione

In Italia Ericsson vanta tre importanti centri di ricerca e sviluppo sulle telecomunicazioni a Genova, Pisa e Pagani (SA), chiamati Innovation Garage. Qui oltre 600 ricercatori sono al lavoro sulle reti di nuova generazione, con prestazioni ancora superiori sia per velocità di trasferimento sia per latenza. Nel 2025, questo team di tecnici ha raggiunto l'invidiabile traguardo di 1.000 brevetti, un numero decisamente importante, anche se confrontato con altri Paesi che sotto questo profilo sono in cima alle classifiche. Merito anche della collaborazione con clienti, Università, aziende e Governi.
Le aree di interesse non sono limitate alle sole reti cellulari: l'innovazione si estende anche a cybersecurity, smart city, robotica, realtà virtuale, soluzioni mission critical. La ricerca ha dato vita a un portafoglio di prodotti che spazia dalle soluzioni ottiche per le telecomunicazioni alla gestione della rete, inclusa quella core, senza tralasciare le Regulatory Solution, cioè quelle dedicate alle intercettazioni da parte di Governi e forze dell'ordine. Intercettazioni che sino a qualche tempo fa si limitavano alla voce mentre ora, inevitabilmente, si estendono anche ai dati che transitano sulle infrastrutture di telecomunicazioni.
In occasione degli Ericsson R&D Italy Innovation Days, che si sono tenuti nel centro di Pagani, l'azienda ha presentato alcune demo che anticipano le innovazioni che vedremo a breve.
Cognitive Networks: reti che apprendono e si autoconfigurano in tempo reale
Le cognitive network sono reti autonome, in grado di adattarsi alle condizioni in tempo reale e di risolvere automaticamente i problemi grazie al machine learning. Pensiamo per esempio agli stadi, che in occasione di concerti ed eventi sportivi vedono una quantità di persone molto superiore alla media del luogo. La demo presentata da Ericsson faceva leva su un digital twin (un gemello digitale) della rete stessa, in grado di analizzare lo stato della rete e prevedere il comportamento del traffico, adattando così l'infrastruttura alle specifiche esigenze del momento. Una soluzione che non si limita a garantire il corretto funzionamento della rete in ogni situazione, ma anche a migliorarne la sostenibilità ottimizzando l'uso delle risorse, e che si presta a scenari come quelli delle smart city.
Sempre connessi grazie ai satelliti, anche quando non c'è copertura

Oggi la maggior parte delle aree popolate è coperta da reti cellulari. Basta però prendere una nave e andare al largo e la connettività viene meno, fatta eccezione per alcune zone coperte da servizi di operatori marittimi. Con la demo Limitless Connettivity, Ericsson ha mostrato un esempio concreto di integrazione fra reti 5G e satellitari. Nello specifico, Ericsson ha installato su un'imbarcazione degli apparati di rete in grado di riconoscere l'assenza di rete mobile e di collegarsi quindi al satellite e ridistribuire il segnale ai cellulari nelle vicinanze. In pratica, così facendo l'azienda può garantire una copertura cellulare davvero globale, anche su semplici smartphone, senza richiedere l'utilizzo di telefoni satellitari.
Privacy e sicurezza grazie all'IA generativa

La demo dedicata ai Trustworthy System era mirata a mostrare come l’intelligenza artificiale generativa possa integrarsi con l’architettura Zero Trust per individuare comportamenti anomali da parte degli utenti interni alla rete. Attraverso un’analisi continua delle attività, il sistema riconosce operazioni sospette o potenzialmente dannose, proteggendo in modo proattivo i dati sensibili e l’integrità della rete. La sperimentazione evidenzia come l’IA possa diventare un elemento chiave per costruire reti mobili più affidabili, trasparenti e sicure.
Telecomunicazione e assistenza sanitaria per un mondo più sicuro
Fra i progetti sviluppati dagli Innovation Garage ce ne sono alcuni non necessariamente legati all'infrastruttura di rete ma non certo meno significativi. Fra questi, Kokono, una culla IoT progettata in Italia da De-LAB e distribuita in Uganda che protegge i neonati da malaria e altre possibili malattie. Per questo progetto Ericsson, ha realizzato insieme a STMicroelectronics un chip che monitora i dati vitali del neonato, avvisando tramite app in caso di sintomi di malattie.

Questo progetto rientra nell'area Connected Sustainable World, insieme a un sistema realizzato in collaborazione con Bourelly Group con l’obiettivo di potenziare la comunicazione tra gli operatori a bordo dell’ambulanza e i medici in ospedale, migliorando così l’efficacia diagnostica. Le ambulanze sono oggi equipaggiate con telecamere che permettono al personale medico di monitorare in tempo reale le condizioni del paziente durante il trasferimento. Grazie al contributo tecnologico di Ericsson, è stato sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale che, tramite la sovrapposizione grafica del tracciato digitalizzato di un elettrocardiogramma con migliaia di altri esami già refertati, aiuta il medico a individuare tempestivamente eventuali anomalie e a predisporre ulteriori approfondimenti ancor prima dell’arrivo in Pronto Soccorso.











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