WindowsMicrosoftWindows 11 for business
Windows 11 e il problema (anche etico) di sostituire milioni di PC aziendali
di Riccardo Robecchi pubblicata il 04 Ottobre 2021, alle 12:41 nel canale DeviceWindows 11 introduce significativi cambiamenti ai requisiti minimi, escludendo di fatto centinaia di milioni di computer perfettamente funzionanti. Un problema per le aziende, ma anche una questione etica
90 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer i PC più vecchi (facciamo pre-2019), senza TPM e senza possibilità di emularne il comportamento via CPU... Rimarrei con Windows 10 fino al 2025 e poi valuterei di cambiarli: nel 2025 quei PC avrebbero comunque 7 anni.
Ora, capisco che sarebbero ancora buoni per le operazioni di base... Ma dopo 7 anni magari uno un pensierino a cambiare PC (soprattutto se aziendale, sapendo che un nuovo PC farebbe risparmiare tempo e probabilmente anche downtime) ce lo fa anche.
Ho parlato di farlo in azienda ? Ci mancherebbe. Anzi negli interventi successivi (qui o in altre notizie su 11) mi pare di aver ben specificato che il discorso non vale appunto per loro.
Le aziende vanno avanti con Windows 10, 8 o quello che hanno, quando cambiano, cambiano secondo le loro esigenze. Se Windows 11 sarà compatibile con i loro software faranno il passaggio diversamente, no.
Se invece parliamo di utilizzo personale mi dispiace, ma ci godo troppo a far girare Windows 11 dove mi pare e piace, soprattutto per non rottamare pc ancora in grado di essere validi per un utilizzo multimediale.
Per me se un pc funziona correttamente, se basta un ssd da 30€ per dargli nuova vita di anni può farne anche venti ! Quando riesce a riprodurti in maniera fluida un filmato in full-hd per me è perfetto.
Anche la Greta ha detto del resto che dobbiamo cambiare rotta...ecco lo spiegasse anche a Microsoft, adesso le scrivo, chissà come commenterà questa manovra che potenzialmente potrebbe generare non so quanti rifiuti informatici.
pienamente d'accordo, quantomeno per il classico office/web/mail
Ed a chi dice che l'utenza andrebbe nel panico, beh, molto meno che non nel passaggio win7>win8 o office classico>ribbon (che anno era? boh?).
E ad ogni modo l'installazione di Windows 11 ormai anche il gatto è capace di farla su sistemi "non approvati" da Microsoft.
Aggiungo, minacciano che i suddetti pc potrebbero non avere aggiornamenti...si lo dicono loro, ci sperano. Come esce il primo update che restituisce il messaggio "pc non compatibile" dopo neanche un'ora in rete sarà disponibile lo script per installarlo comunque.
Questa volta si son messi d'impegno in Microsoft per alienarsi le simpatie della gente.
E comunque Windows 10 ha ancora un supporto abbastanza lungo, per non parlare poi delle versioni Enterprise e Enterprise LTS...stiano pur tranquilli che nessuno rottamerà un bel nulla per Windows 11 !
Qualche giorno fa richiesta di chiarimenti su come far usare una etichettatrice su un programma amministrativo del CNR, la risposta è stata "noi abbiamo windows 7 ed explorer 11, oltre non andiamo"
È questo il vero scopo del TPM e secureboot, mica la sicurezza, quella è una scusa. Ti ricordi le news dei giorni scorsi, una parlava di un virus che già aggira il secureboot, l'altra di un gioco che banna non l'account dei cheaters ma l'hardware, identificandolo univocamente con la chiave del tpm.
Il vero scopo di MS è rendere il suo store attraente per i developers garantendo la sicurezza/incraccabiità, le altre sono tutte scuse. Il tpm è già stato bucato, tempo un paio di anni tutti i virus si adegueranno e sarà totalemte inutile lato sicurezza. Anzi magari diventerà un pericolo come successo per IME.
È dai tempi del pentium 4 che cercano di rifilarci un identificativo univoco, poi ci hanno provato con Palladium, ora ci stanno riuscendo grazie alla nuove generazioni di lobotomizzati che accettano tutto anzi corrono a comprarsi il chip tpm se non ce l'hanno.
@ non ricordo chi
LInux, ci gira MS office? È quello il vero problema per tutti gli impiegati/segretarie/ecc che tiene ancorati a mamma MS tutti gli uffici/lavoratori non specializzati. Se ogni volta che mandi/ricevi un documento ti viene il popup sulla,compatibilità o peggio ti sbarella proprio il layout, gli uffici non possono gestirlo.
Il problema rimane "chi aggiorna il sistema operativo del PC aziendale"?
Le aziende, quando sostituiranno i PC con w10 ormai vecchi, si troveranno windows 11
Le aziende, quando sostituiranno i PC con w10 ormai vecchi, si troveranno windows 11
Anche qui la risposta è sempre la stessa, dipende dall'azienda, quelle che lo hanno in leasing possono chiedere l'aggiornamento a chi affitta i pc, l'azienda dove lavora mio fratello per dire ha già richiesto l'aggiornamento, ma parliamo di tutti computer con 1 anno di vita sulle spalle, quindi il problema non si pone, quelle che comprano l'hardware di solito hanno un reparto IT che se ne occupa, poi dipenderà da questo decidere o meno se aggiornare...le piccole imprese in genere non hanno niente, ma spesso sono macchine equiparabili più a pc domestici che aziendali.
Le aziende, quando sostituiranno i PC con w10 ormai vecchi, si troveranno windows 11
anche no...
le grandi aziende non tengono il windows oem installato. la prima cosa che fanno è quasi sempre installare una licenza corporate.
per assurdo nell'azienda dove lavoravo prima gli ultimi pc acquistati era W10.
piallati per metterci sopra win 7 (mollato 3 mesi dopo la data di end of support)
E mi sa che non ha imparato la "lezione"...
Direi di no.
Vista arrivò dopo un luuuuuungo periodo di windows XP.. ed aveva requisiti hardware più elevati perchè era oggettivamente più pesante.
Qui è diverso.. win11 a livello di peso gira liscio su pc vecchi pure di 10 anni, il punto qui è la sicurezza
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".