Kingston Data Center DC1000B, l'SSD per il data center in formato M.2
di Riccardo Robecchi pubblicata il 18 Gennaio 2020, alle 15:21 nel canale Device
Kingston ha presentato un SSD per i data center, il DC1000B: un SSD nell'inusuale formato M.2, solitamente usato in ambito consumer, per risparmiare spazio fisico nei server mantenendo alte prestazioni e affidabilità
Il formato M.2 è nato specificamente per applicazioni client, ma si sta diffondendo rapidamente anche nel mondo server grazie alle piccole dimensioni e alle alte prestazioni degli SSD che usano questo standard. Kingston si inserisce in questo mercato nascente con un nuovo SSD pensato per i data center: il Kingston DC1000B.
Kingston presenta un SSD NVMe per data center: il Data Center DC1000B
Il Kingston Data Center DC1000B è un SSD NVMe con formato M.2 2280 pensato specificamente per il mercato dei server ad alta densità: offre una connessione PCIe 3.0 x4 e utilizza chip NAND 3D TLC a 64 strati. Queste caratteristiche garantiscono che l'SSD offra, stando a Kingston, "costanza di livello enterprise nelle prestazioni". Il DC1000B sarà disponibile nei formati da 240 GB e da 480 GB.
La scelta del formato avviene a causa della necessità di ridurre lo spazio utilizzato per il disco su cui risiede il sistema operativo: i posti presenti nelle baie anteriori dei server sono infatti limitati e la possibilità di utilizzarli tutti per l'archiviazione dei dati, senza sottrarre spazio per il sistema, è interessante.
Ma sui dischi su cui risiedono i sistemi operativi vengono anche conservati i log, nonché la cache locale in alcuni casi. La costanza nelle prestazioni citata da Kingston va pertanto nella direzione di una maggiore garanzia, rispetto ai dischi per i privati, di prestazioni nel tempo. Il Kingston DC1000B offre infatti 0,5 DWPD per 5 anni: ciò significa che è possibile scrivere dati pari alla metà della capacità massima del disco per 5 anni prima che le prestazioni siano degradate. In questo modo è possibile far gestire cache e log dal disco senza temere che questo si guasti per le scritture eccessive.
Sebbene la maggioranza dei server sia dotata di sistemi UPS per non subire spegnimenti improvvisi, capita talvolta che i server siano esposti a interruzioni improvvise di corrente. Kingston ha inserito dunque funzionalità di protezione dalle interruzioni di alimentazione (PLP, power loss protection) che impedisce che il disco si danneggi qualora si verifichi un'anomalia nell'alimentazione.
Per offrire la sicurezza dei dati custoditi sul disco, il DC1000B offre cifratura AES-XTS a 256 bit a livello di controller, rendendo l'SSD un disco auto-cifrante (SED, self-encrypting drive).
Ulteriori informazioni sono presenti sul sito del produttore.
9 Commenti
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Non capisco il problema: io ho clonato direttamente l'SO da SSD a M.2 e mai avuti problemi
TLC no Grazie
Continua la rincorsa per TLC-QLC quando non riescono a gestire flussi in grosse quantita come i MLC, durano di mano e hanno bisogno di maggiori controlli.Per di piu sono solo 480gb ma dove vogliono andare.
Per i server gli M2 non servono ad una mazza.
Senza calcolare che i prezzi sono gonfiati e la capacità tenuta ferma.
Siamo nel 2020 SSD con almeno 8TB minimo e capazienza normale 40Tb non 256gb.
Ma quando 1TB costa a loro 1 euro e viene venduto a 80 euro in su dove vogliamo andare.
240 GB e 480 GB...
Per i server di un data center???Si quelli di 30 anni fa
Quello dipende dalla tua scheda madre: le mie li gestiscono esattamente allo stesso modo così come anche i miei NAS.
Riguardo alle dimensioni, per ora ho visto montare su server solo SSD da 500 GB o da 1 TB, mentre per quanto riguarda gli HDD se ne vedono dai 300 GB a 1,2 TB sempre "in media".
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