Synology al Computex 2025: chiarezza sui dischi certificati, videosorveglianza in cloud e BeeStation Plus
di Vittorio Manti pubblicata il 23 Maggio 2025, alle 11:31 nel canale Device
Molte le novità allo stand Synology al Computex 2025. Si vede per la prima volta il DS925 e c’è stato un chiarimento sul tema dei dischi certificati. Presentate una piattaforma cloud per la videosorveglianza e la nuova versione della BeeStation
Synology è di casa al Computex di Taiwan e ha colto l’occasione per presentare una serie decisamente notevole di novità. Il “prodotto di copertina” è stato sicuramente il nuovo sistema di storage ad alte prestazioni PAS7700 di cui abbiamo parlato ampiamente qui. Il resto delle novità spazia in tutta la gamma Synology: è stato mostrato per la prima volta il nuovo NAS 4 bay DS925, uno dei prodotti più diffusi del marchio; è stata presentata una nuova piattaforma cloud per la gestione dei sistemi di videosorveglianza; infine è stata presentata BeeStation Plus, la nuova versione di un prodotto pensato per il consumer, che non solo aumenta di capacità, ma ottiene anche nuove funzioni.
Per adesso solo dischi Synology nei nuovi NAS
Prima di parlare dei nuovi prodotti, però è importante ritornare su una scelta, molto contestata, che Synology ha deciso di implementare, proprio a partire dal lancio del nuovo DS925. Tutti i nuovi NAS di Synology potranno essere equipaggiati esclusivamente con dischi certificati e, in questo momento, solo i dischi proprietari di Synology sono certificati. Dal Computex sono emersi due elementi che sicuramente aiutano a comprendere meglio la strategia di Synology, utili anche per chi questa scelta non la condivide. Il primo elemento riguarda le motivazioni che hanno spinto Synology in questa direzione: la decisione è stata presa per garantire la massima affidabilità dei prodotti.
Da un’analisi interna è emerso che la stragrande maggioranza dei problemi riscontrati dagli utenti e segnalati al servizio clienti non erano legati a malfunzionamenti dei NAS, ma proprio a problemi di compatibilità con alcuni modelli di dischi. La decisione di bloccare i dischi non certificati è quindi stata presa con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei clienti, forse in modo un po’ repentino, soprattutto perché, in questo momento, sono appunto certificati solo i dischi Synology. Il secondo elemento che si è chiarito al Computex di Taipei è che Synology ha confermato di aver iniziato un processo che porterà alla certificazione di dischi di altri produttori, ma non sono stati rilasciati dettagli sui tempi di questo processo. Essendo un processo interno a Synology è impossibile fare delle previsioni, ci è stato assicurato che verranno fatti degli aggiornamenti in merito nei prossimi mesi.
La videosorveglianza migra sul cloud
Uno spazio rilevante dello stand Synology al Computex era dedicato alle soluzioni di videosorveglianza, con una serie di casi d’uso concreti. Particolarmente interessante uno scenario ambientato in un sito industriale, dove il sistema Synology era integrato con un controllo accessi intelligente: l’ingresso era subordinato all’identificazione automatica delle dotazioni di sicurezza indossate dal personale, come casco protettivo e gilet ad alta visibilità. Solo in presenza di entrambi gli elementi il sistema abilitava l’accesso, dimostrando l’efficacia dell’analisi video in tempo reale applicata al rispetto delle policy di sicurezza sul lavoro.
Accanto alle soluzioni on-premise, Synology ha presentato C2 Surveillance, il nuovo sistema di gestione video basato su cloud che consente di implementare impianti di videosorveglianza senza NVR locali. Pensato per ambienti multi-sito, C2 Surveillance offre una gestione centralizzata tramite cloud, con integrazione nativa con Windows Active Directory e un sistema di delega dei permessi basato sui ruoli. Le registrazioni vengono salvate in locale sul dispositivo periferico, ma con possibilità di backup e gestione da remoto, mentre la modalità offline failover garantisce continuità operativa anche in caso di interruzione della connessione. Una proposta scalabile e semplice da gestire, particolarmente adatta per grandi organizzazioni distribuite che cercano efficienza e affidabilità senza la complessità di un’infrastruttura tradizionale.
Una BeeStation tutta nuova per il mercato consumer
Analizzando il portafoglio Synology e le novità presentate al Computex, appare chiaro come l’azienda stia concentrando sempre più le proprie energie sul mondo professionale, coprendo l’intero spettro delle esigenze aziendali: dai modelli entry level e mid-range, come il DS925, fino alle soluzioni enterprise di fascia alta, con il nuovo PAS7700 come punta di diamante. Allo stesso tempo, però, Synology continua a credere nel mercato consumer, non cercando di adattare forzatamente prodotti professionali, ma progettando soluzioni su misura. È il caso della BeeStation, che già in passato aveva riscosso un buon successo e che al Computex viene rilanciata in una nuova versione.
Rispetto a un NAS tradizionale, la BeeStation potrebbe sembrare un prodotto più limitato. Ma sarebbe come confrontare una station wagon con uno scooter: rispondono a bisogni diversi e non sono sovrapponibili. L’obiettivo della BeeStation è la massima semplicità d’uso, offrendo un’alternativa concreta e privata ai servizi cloud come Dropbox o Google Drive. Un dispositivo fisico, di facile configurazione, che consente all’utente di mantenere il pieno controllo sui propri dati.
La nuova BeeStation Plus raddoppia la capacità, portandola da 4 a 8 terabyte, e introduce una serie di funzionalità avanzate, tra cui il backup automatico della libreria iCloud, l’integrazione con Plex per lo streaming domestico e, in abbinamento alla telecamera CC400W, anche un sistema di videosorveglianza smart con riconoscimento umano, rilevamento sonoro e avvisi in tempo reale.
Nel complesso, le novità presentate da Synology al Computex 2025 evidenziano una strategia ben delineata: consolidare la propria presenza nel mondo enterprise, senza perdere di vista il valore della semplicità e del controllo anche per l’utente finale. La direzione è chiara: costruire un ecosistema coerente, in cui ogni prodotto – dal cloud di sorveglianza alle soluzioni NAS professionali, fino alla BeeStation per la casa – abbia una funzione precisa, senza compromessi o forzature. Resta da capire come evolverà la questione della certificazione dei dischi, tema cruciale per l’adozione dei nuovi modelli, ma l’azienda sembra aver imboccato un percorso di apertura, seppur graduale. Synology conferma così la volontà di presidiare tutti i segmenti del mercato con soluzioni verticali, affidabili e progettate per rispondere a esigenze concrete, non a logiche di adattamento.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi permetto di parafrasare per renderla più comprensibile: i problemi ce li hanno per lo più gli utenti che usano dischi demmerda o comunque non indicati per l'utilizzo con NAS.
Ora, per quanto io possa mettermi nei panni di Synology e capire in parte il peso di dover gestire reclami di questo tipo, questa cosa proprio non mi va giù. Adoro la mia Diskstation 920+ e, se non fosse per i costi elevati, l'avrei già espansa ma non passerò mai ai nuovi modelli fino a quando non certificheranno almeno i marchi dei maggiori produttori di HDD.
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