Project Odyssey: HP punta ad unificare le piattaforme UNIX e x86
di Andrea Bai pubblicata il 28 Novembre 2011, alle 17:12 nel canale Private Cloud
HP annuncia una nuova roadmap per lo sviluppo di una piattaforma unificata per gli ambienti mission-critical
"Odyssey" è il nome di un nuovo progetto lanciato da HP nel corso dei giorni passati che ha lo scopo ultimo di semplificare le soluzioni destinate agli ambiti mission-critical grazie all'unificazione delle architetture server UNIX e x86 per realizzare una singola piattaforma che offra maggiore disponibilità, scelta e prestazioni per i clienti.
Le organizzazioni e le aziende si trovano ad esseve vincolate ad accordi service-level sempre più rigidi per i loro carichi di lavoro e sono sottoposte alla pressione di dover essere più efficienti in termini di budget e risorse IT. Alla luce di queste considerazioni le aziende maturano la necessità di poter fare affidamento sull'affidabilità delle piattaforme basate su UNIX e, al contempo, della semplicità e del basso costo delle piattaforme standard di settore.
Nel contesto del progetto Odyssey, HP sta sviluppando piattaforme basate su una architettura modulare HP BladeSystem che consentano ai clienti di poter scegliere l'ambente maggiormente allineato alle proprie esigenze organizzative, allo scopo di assicurare la protezione dell'investimento a lungo termine.

"I clienti ci chiedono di espandere l'esperienza mission-critical che è offerta oggi con HP-UX su Integrity verso una infrastruttura basata su x86. HP pianifica di trasformare il panorama server per il computing mission critical usando la flessibilità di HP BladeSystem e portando le tecnologie chiave HP innovazioni da HP-UX ed Integrity verso l'ecosistema x86. A differenza della concorrenza HP offre un aperto, integrato, singolo approccio di piattaforma" ha dichiarato Martin Frank, senior vce president e general manager della divisione business critical systems per HP.
La nuova roadmap di sviluppo prevista da HP include innovazioni continue per i server HP Integrity, soluzioni HP NonStop e sistemi operativi HP-UX e OpenVMS. La roadmap include anche l’offerta di server blade con processori Intel Xeon per l’enclosure HP Superdome 2 (nome in codice “DragonHawk”) e per le enclosure c-Class (nome in codice “HydraLynx”) nonché il rafforzamento, nell’arco dei prossimi due anni, degli ambienti Windows® e Linux con innovazioni provenienti dal mondo HP-UX.
Grazie alla disponibilità di “DragonHawk”, nella stessa enclosure Superdome 2, i clienti potranno eseguire i carichi di lavoro mission-critical sia su sistema operativo HP-UX su blade con processore Intel Itanium®, che su sistemi operativi Microsoft Windows o Linux su blade con processore Intel Xeon.
Maggiori informazioni sul progetto Odyssey possono essere recuperate a partire da questa pagina.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque la mossa di HP mi sembra chiara, pur non abbandonando la tecnologia Itanium cerca di far sviluppare applicazioni compatibili anche con X86 in modo che, in futuro, potrà proporre server ibridi Itanium-X86 per "fregare" Oracle che spinge, invece, su SPARK!
Chissà chi la spunterà
(P.S. SPARC si scrive con la C, non con la K)
I chip IBM power camminano parecchio, i nuovi sparc T4 ancora meglio, l'itanium è rimasto a frequanze basse e consumi/performance svantaggiosi
I chip IBM power camminano parecchio, i nuovi sparc T4 ancora meglio, l'itanium è rimasto a frequanze basse e consumi/performance svantaggiosi
Per forza, è da anni che Intel "supporta" gli Itanium lo stretto necessario per rispettare i contratti che aveva fatto (in particolare con HP) e quindi HP sta cercando di abbandonare Itanium pianin-pianino (per evitare di perdere troppi clienti "pregiati" in favore di IBM ed Oracle) prima che scadano i contratti e che il divario con la concorrenza sia troppo elevato.
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