Oracle automatizza la sicurezza in cloud per prevenire i (frequenti) errori umani

Oracle automatizza la sicurezza in cloud per prevenire i (frequenti) errori umani

La stragrande maggioranza dei problemi di sicurezza nel cloud pubblico, addirittura il 99% secondo Gartner, deriva da errori umani nella configurazioni. Un problema che Oracle cerca di risolvere con Cloud Guard e Maximum Security Zones

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Public Cloud
Oracle
 

Il cloud pubblico ha un grosso problema: la configurazione. Gartner prevede che il 99% degli errori di sicurezza nel cloud tra qui e il 2025 deriveranno da errori di configurazione causati dai clienti. La complessità del cloud e, talvolta, la mancanza di formazione causano già oggi notevoli problemi e l'unica soluzione in vista sembra essere l'introduzione di controlli automatizzati per evitare gli errori più comuni. Questo è l'approccio adottato da Oracle con Oracle Cloud Guard e Oracle Maximum Security Zones, due nuove funzionalità che l'azienda ha introdotto in Oracle Cloud per aiutare i suoi clienti a tutelare la sicurezza dei propri dati e delle proprie applicazioni nel cloud.

Oracle migliora la sicurezza del proprio cloud con controlli automatici

Oracle Cloud Guard, disponibile in tutte le regioni commerciali di Oracle Cloud, agisce come registro e aggregatore di eventi, raccolti dai principali servizi come Compute, Networking e Storage, a seconda dei quali interviene con azioni specifiche.

Cloud Guard si divide in tre componenti chiamate target, detector e responder. Il primo stabilisce quali risorse vadano esaminate e tenute sotto sorveglianza; il secondo rileva eventuali problemi nelle configurazione o nelle azioni degli utenti, lanciando un allarme ogniqualvolta venga rilevato un errore; il terzo, invece, si occupa di notificare l'utente dei problemi e di intervenire per risolvere il problema in maniera anche drastica, ad esempio fermando l'esecuzione dell'istanza. La risposta è configurabile in base al tipo di problema.

Il risultato netto di Cloud Guard è che gli amministratori dispongono ora di uno strumento che tiene sotto controllo eventuali problemi e li aiuta a correggerli prima che si trasformino in problemi di portata maggiore.

Oracle Maximum Security Zones cambia invece il modo in cui vengono definite le politiche di accesso alle varie componenti dei servizi cloud, così da limitare azioni o configurazioni non sicure che darebbero accesso a dati riservati anche a persone non autorizzate. Di fatto si tratta di un sistema che suggerisce le migliori politiche in base alle migliori pratiche del settore che garantiscono una maggiore protezione dei dati e un migliore rispetto delle normative.

I due servizi lavorano insieme e sono già disponibili gratuitamente per gli utenti di Oracle Cloud.

“La sicurezza è da anni un elemento critico nella progettazione di Oracle Cloud. Crediamo che la essa debba essere un fattore fondativo e pre-incorporato nelle soluzioni, così che i clienti non debbano essere costretti a fare compromessi tra sicurezza e costi ha commentato Clay Magouyrk, executive vice president, Oracle Cloud Infrastructure. “Con Oracle Cloud Guard e Oracle Maximum Security Zones offriamo automazione per la security e competenze specifiche integrate, permettendo ai clienti di portare con fiducia i loro carichi di lavoro business-critical su Oracle Cloud.”

Oracle offre ulteriori informazioni sul proprio sito.

1 Commenti
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giovanni6918 Settembre 2020, 19:03 #1
Skynet, regola #13: "eliminare gli umani dal cloud"

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