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Ammodernare i data center fa bene all'ambiente: in Italia i consumi energetici calerebbero del 27%. Lo studio di Nutanix

di pubblicata il , alle 12:41 nel canale Cloud Ammodernare i data center fa bene all'ambiente: in Italia i consumi energetici calerebbero del 27%. Lo studio di Nutanix

Lo studio rileva che, in soli sei anni, l'ammodernamento dei data center con soluzioni basate su infrastrutture HCI potrebbe far risparmiare fino a 19 milioni di tCO2e in tutta l'area EMEA, equivalenti alle emissioni di quasi 4,1 milioni di automobili

 

L'IT ha un impatto significativo sull'ambiente. In particolare i data center per i servizi cloud sono infrastrutture molto energivore: oltre all'energia necessaria ad alimentare i server, bisogna infatti considerare i consumi derivanti dagli imponenti sistemi di raffreddamento, fatto che porta i data center a essere responsabili di circa il 2% di tutte le emissioni CO2 a livello globale. La diffusione dell'intelligenza artificiale peggiorerà ulteriormente la situazione, data la complessità dei calcoli necessari a gestire questi algoritmi. 

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Che fare? Secondo lo studio "Improving Sustainability in Data Centers 2024” condotto da Atlantic Ventures e commissionato da Nutanix, ammodernare i data center potrebbe fare la differenza, riducendo in maniera significativa il consumo di queste infrastrutture.

Come migliorare la sostenibilità dei datacenter? Lo studio di Nutanix

Lo studio condotto da Atlantic Ventures per Nutanix evidenzia come adottare architetture data center di nuova generazione potrebbe contribuire notevolmente alla decarbonizzazione, evitando l'emissione di 19 milioni di tCO2e in tutta l'area EMEA, l'equivalente dell'impatto di oltre 4,1 milioni di vetture. In termini economici, entro il 2030 si potrebbero ottenere risparmi fino a 25 miliardi di euro

Andando nello specifico, le analisi di Atlantic Ventures indicano che passare dalle tradizionali infrastrutture a una piattaforma basata su architettura HCI può ridurre il consumo energetico di oltre il 27% all'anno, consentendo alle aziende di abbattere sia i costi operativi che le emissioni. 

Nell'area EMEA, si potrebbe quindi evitare di immettere in atmosfera 19 milioni di tonnellate di CO₂e tra il 2024 e il 2030, risparmiando fino a 92 TWh di elettricità. Nella sola Italia, si ridurrebbero i consumi energetici di di 4,2 TWh di elettricità. 

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Secondo l'analisi, infatti, la migrazione verso le piattaforme HCI in ambienti di co-location o cloud pubblico amplifica questi vantaggi, con un potenziale risparmio energetico che può raggiungere il 54% rispetto ai tradizionali data center on-premise. Ciò è dovuto al basso indice PUE (Power Usage Effectiveness, l’indicatore che misura l'efficienza energetica di un data center) dei fornitori di cloud pubblico e alla flessibilità nel fornire capacità di calcolo on-demand. 

I data center sono fondamentali per l'economia digitale globale, ma sono anche tra i maggiori consumatori di energia”, spiega Sammy Zoghlami, Senior Vice President EMEA di Nutanix. “Nella sola area EMEA, i data center richiedono oltre 98 TWh di energia all'anno, pari al consumo di un intero paese come il Belgio. I risultati di questo rapporto dimostrano che, sfruttando le soluzioni basate su HCI, le aziende possono dare un forte contributo a favore del clima, riducendo al contempo in modo significativo i costi operativi”.

I CIO e i responsabili del digitale devono fornire l'infrastruttura digitale necessaria per far fronte alla rapida crescita della domanda di potenza di calcolo e di capacità di archiviazione, soprattutto con l'emergere delle applicazioni IA", afferma Carlo Velten di Atlantic Ventures. “Poiché i budget IT sono sempre più ridotti e i prezzi dell'elettricità sono in aumento, l'efficienza energetica dei data center e delle attività cloud sono leve fondamentali per la redditività e la sostenibilità. L'infrastruttura iperconvergente è in grado di trasformare i data center in realtà più efficienti dal punto di vista energetico e rispettose del clima, come conferma questo studio”.

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