Oracle Autonomous JSON Database è ora compatibile con le API di MongoDB

Oracle Autonomous JSON Database è ora compatibile con le API di MongoDB

Oracle ha annunciato un'espansione delle funzionalità del suo Autonomous JSON Database, che ora è compatibile a livello di API con MongoDB e può essere usato come rimpiazzo di quest'ultimo senza modifiche al codice

di pubblicata il , alle 17:22 nel canale Cloud
OracleBig del Cloud
 

Oracle ha presentato l'ultima espansione del suo Autonomous JSON Database con l'introduzione della compatibilità con le API di MongoDB. La nuova funzionalità consente agli amministratori e agli sviluppatori che fanno uso di MongoDB di migrare le proprie applicazioni verso il cloud di Oracle senza effettuare modifiche al codice e continuando a usare gli stessi strumenti e flussi di lavoro.

Oracle Autonomous JSON Database diventa compatibile con le API di MongoDB

Oracle ha espanso le funzionalità di Autonomous JSON Database con la compatibilità con le API di MongoDB versione 4.2. Ciò rende Autonomous JSON Database utilizzabile sia con le classiche interrogazioni SQL che con le API di MongoDB per la gestione di documenti JSON.

La compatibilità con le API MongoDB include il supporto alle transazioni e il rispetto delle proprietà ACID, gestione delle identità tramite il cloud di Oracle e connessioni con supporto al load balancing come in MongoDB Atlas.

Durante una demo con la stampa, Oracle ha mostrato come sia possibile sostituire un'istanza di MongoDB con Autonomous JSON Database senza effettuare alcun cambiamento al codice, limitandosi a sostituire la stringa di connessione al database affinché punti al cloud di Oracle. Sebbene eseguita su un esempio limitato, ovvero un sito di e-commerce fittizio con pochi prodotti, la dimostrazione è stata particolarmente efficace nel mostrare come il sito abbia continuato a funzionare senza problemi e come gli strumenti adoperati per interfacciarsi con MongoDB fossero compatibili anche con Oracle Autonomous JSON Database.

Oracle afferma che la sua offerta sia più conveniente rispetto a quella di MongoDB Atlas: Oracle offre 16 CPU virtuali e 1 TB di archiviazione a 2,74$ l'ora, mentre un'istanza M60 su AWS con 16 CPU virtuali e 320 GB di archiviazione costa 3,95$ l'ora. Non sono attualmente noti altri piani su Oracle Cloud, mente AWS offre piani a partire da 0.08$ l'ora (con specifiche più contenute).

Un aspetto che ci ha colpito è l'assenza di un limite per la durata e la dimensione delle transazioni assieme alla scalatura automatica dell'infrastruttura, con Oracle che ha affermato come ciò faciliti il lavoro degli sviluppatori. Se da un lato ciò è indubbiamente vero, dall'altro si pone il problema dell'ottimizzazione dell'uso delle risorse che impone riflessioni e test per contenere i costi di fatturazione.

Ulteriori informazioni sono a disposizione sul blog di Oracle.

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