Overland-Tandberg propone la tecnologia RDX come antidoto al ransomware
di Riccardo Robecchi pubblicata il 06 Ottobre 2021, alle 17:31 nel canale DeviceLa tecnologia RDX, disponibile da tempo sul mercato, coniuga molti dei vantaggi dei dischi rigidi e delle cartucce a nastro magnetico. La modalità WORM è, secondo Overland-Tandberg, un efficace antidoto al ransomware
Nel mondo dei backup sono due le tecnologie principali in uso nelle aziende: gli hard disk e le cartucce a nastro magnetico. C'è poi, in realtà, una sorta di via di mezzo costituita da cartucce con dentro hard disk o SSD: è la tecnologia RDX di Overland-Tandberg, che mette a disposizione la possibilità di usare tali dischi in modalità WORM (Write Once, Read Many).
Overland-Tandberg punta sugli hard disk in cartucce per contrastare i ransomware
"Ransomware" è un termine che è uscito da tempo dalla nicchia degli esperti di sicurezza per entrare a far parte del linguaggio comune per via dell'incremento esponenziale negli attacchi di questo tipo a tutti i livelli. Il problema è particolarmente rilevante per le aziende, anche visti i limiti stringenti che il GDPR pone loro dal punto di vista della protezione dei dati.
Overland-Tandberg propone la sua tecnologia RDX come un'alternativa all'uso del nastro magnetico mantenendo, però, molte delle peculiarità che caratterizzano tale medium. RDX usa cartucce resistenti agli impatti (cadute fino a 1 m di altezza) e promette una durata della memorizzazione di oltre 10 anni; all'interno delle cartucce sono di fatto presenti comuni hard disk o SSD da 2,5 pollici con una scheda di controllo realizzata appositamente.
Questa tecnologia può essere interessante per le aziende che vogliano avere un sistema di backup offline senza, però, ricorrere al nastro e senza quantità enormi di dati da archiviare: le cartucce vanno infatti da 500 GB a 5 TB di capacità (fino a 8 TB nel caso degli SSD), che risultano comunque piuttosto lontanti dall'ultimo standard LTO-9 Ultrium che supporta capacità fino a 45 TB (ma a costi significativi).
Il vantaggio principale di RDX sta dunque nel fatto che le cartucce risultano meno delicate rispetto ai normali hard disk (ma non rispetto agli SSD, pure proposti come opzione più veloce), ma soprattutto nella possibilità di usare una modalità WORM che fa sì che il materiale sia trattato come di sola lettura. C'è da notare come sia necessario installare il software specifico rdxLock, disponibile solo per Windows e solo in abbonamento, per poter ottenere questa funzionalità. L'azienda ha introdotto la funzionalità RansomBlock che impedisce specificamente l'accesso ai dispositivi RDX usando una whitelist di programmi cui dare i permessi di scrittura.
"La piattaforma RDX, grazie alle sue esclusive caratteristiche, ai livelli di affidabilità di livello enterprise che è in grado di garantire e alla sua convenienza, si è nel tempo affermata come una delle soluzioni di archiviazione e backup più apprezzate a livello globale", ha commentato Michelangelo Di Ianni, Italy Channel Sales Manager di Overland-Tandberg, che ha poi concluso: "Tra gli esclusivi vantaggi che offre, un posto d’onore lo merita sicuramente il software rdxLock che, oltre a consentire un utilizzo delle nostre cartridge in modalità WORM, permette di accrescerne ulteriormente i livelli di sicurezza, mantenendo i contenuti al riparo da virus e malware."
Overland-Tandberg non divulga pubblicamente le informazioni sui prezzi.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info* Nel caso fosse stato un "nastro magnetico" la shit-criptizzazione sarebbe avvenuta in sequenza? o no (con relativa usura)?Cioè la logica del particolare dispositivo viene saltata dall'agente ransomuarizzante?
Scusate, comunque, l'impastaggio degli assunti che ho fornito
Cosa la rende più affidabile, considerando che all'interno c'è un normalissimo disco e che per usarla bisogna usare software proprietario disponibile solo per Windows?
* Nel caso fosse stato un "nastro magnetico" la shit-criptizzazione sarebbe avvenuta in sequenza? o no (con relativa usura)?Cioè la logica del particolare dispositivo viene saltata dall'agente ransomuarizzante?
Scusate, comunque, l'impastaggio degli assunti che ho fornito
Da quanto ne so, i ransomware non sono granché efficaci contro i nastri magnetici, a meno che su questi non vengano salvati dati che contengono già il ransomware (nel qual caso si ricomincia da capo), ma solo perché solitamente i nastri vengono fisicamente staccati dall'unità di lettura e scrittura una volta che il backup è completo.
ok, grazie
e mi chiedo, se, "non staccati" quale problema ci possa essere
cioè come, il ransomware, possa agire...
se e come il ransomware abbia preminenza sulla logica di organizzazione dei dati del dispositivo, e ne impedisca la scrittura "non sequenziale", tipo un avanti e indietro nella scrittura o lettura (e chi conosce questi dispositivi ? ) penso di no
se e come il ransomware abbia preminenza sulla logica di organizzazione dei dati del dispositivo, e ne impedisca la scrittura "non sequenziale", tipo un avanti e indietro nella scrittura o lettura (e chi conosce questi dispositivi ? ) penso di no
Da quello che so, essendo i nastri magnetici strettamente sequenziali ed essendo più lenti rispetto agli hard disk, diventa più difficile operare con i ransomware su di essi, quindi c'è una maggiore probabilità di fermare il processo prima che faccia molti danni.
Non ne so purtroppo abbastanza da darti una risposta conclusiva, ma ti ringrazio per lo spunto di riflessione. Cercherò di informarmi in merito.
Non ne so purtroppo abbastanza da darti una risposta conclusiva, ma ti ringrazio per lo spunto di riflessione. Cercherò di informarmi in merito.
Ok... grazie per aver colto la mia... "interrogazione".
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