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Il CERN passa all'open source: un monito anche per le aziende
di Riccardo Robecchi pubblicata il 08 Luglio 2019, alle 18:21 nel canale Innovazione
Affidarsi alle tecnologie proprietarie è talvolta inevitabile, ma le aziende devono tenere conto dell'esistenza di alternative aperte. Una riflessione stimolata dall'annuncio del CERN di passare all'open source
37 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon mi esprimo perchè non l'ho mai usato nella sua interezza (al max come server di posta), però non penso che per qualche feature valga la pena di spendere soldoni e affidarsi (da parte di pubblici uffici) a codice chiuso di una compagnia che spia e fa $$ con i dati.. parliamo sempre di un ente pubblico
Anzi, avevo letto che un obbligo di valutare soluzioni alternative già c'è, ma probabilmente non ci sono sanzioni per gli inadempienti e/o non ci sono le competenze.
Buttare soldi dei contribuenti per reinventare la ruota ogni volta o per comprare sw potentissimi x poi usarli come wordpad non va.
giusto
ammesso e non concesso che in un ente pubblico si usi qualcosa di più sofisticato di pop3 per trasmettere file txt doc o xls...
francamente ho i miei dubbi che serva qualsivoglia "funzione avanzata di Exchange", causa assoluta incompetenza del personale.
e vale anche per il 95% delle aziende private, eh!
yeah!
Zentyal dovrebbe essere il solito accrocchio di samba4, dovecot + Sogo come middleware per esporre la MB via Activesync.
Sogo l'ho provato sia su sme server 9 e nethserver (un bel fork del primo) ed in produzione in ambienti con + di 10 users non è andata molto bene, anche se avevo sparato verso l'infinito risorse e processi figlio. MAgari x un server personale casalingo quindi con poche risorse, ci può anche stare.
Un'altro prodotto simile a sogo ma non so quanto contemporaneo era Zarafa, mai provato ma non ne ho sentito parlar troppo bene.
Che io sappia poi di vere alternative ad Exchange, oltre a zimbra ci sono Notes e Scalix, quest'ultimo all'epoca dei test diponibile on premise, ovviamente col suo client.
BTW, Exchange è l'unico che può lavorare online, senza creare file di cache (talvolta mastodontici) nei profili utente in ambiente terminal, Se ne hai un paio e quindi coi profili roaming diventa una rottura enorme gestire la transumanza di file simil.ost da un server all'altro e che prima o poi si rompono, enorme spreco di spazio e slow login/logoff.
francamente ho i miei dubbi che serva qualsivoglia "funzione avanzata di Exchange", causa assoluta incompetenza del personale.
e vale anche per il 95% delle aziende private, eh!
yeah!
Non ci scommetterei granchè su questo
Per quanto riguarda le funzioni extra di exch come sale/attrezzature, condivisioni varie, gestione device mobile ecc ecc si usano abbastanza, su un 100 di istallato nel corso degli anni ben oltre la metà non si è limitata all'invia ricevi. Certo, è la figura del consulente a instradare sul un più proficuo metodo di lavoro i Lusers
L'unica cosa che comuqnue non ho mai utilizzato di Exch è l'Unified Messaging e pace, su exch 2019 è stata segata.
BTW, Exchange è l'unico che può lavorare online, senza creare file di cache (talvolta mastodontici) nei profili utente in ambiente terminal, Se ne hai un paio e quindi coi profili roaming diventa una rottura enorme gestire la transumanza di file simil.ost da un server all'altro e che prima o poi si rompono, enorme spreco di spazio e slow login/logoff.
ah adesso i file di "chesh" danno fastidio, quando poi è winsoz update a scaricare 4-5 GB va tutto bene
molto coerente
molto coerente
difatti uso wsus
Vuoi vedere la mia lista di host M$ bloccata nel proxy?
e poi, che stragatto c'entra WU?
Vuoi vedere la mia lista di host M$ bloccata nel proxy?
e poi, che stragatto c'entra WU?
c'entra perchè anch'esso, come i servizi exchange-like oss, usano il disco in modo ignobile.. solo che per win update "it's a feature", per i servizi oss sono bugs
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