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Il CERN passa all'open source: un monito anche per le aziende
di Riccardo Robecchi pubblicata il 08 Luglio 2019, alle 18:21 nel canale Innovazione
Affidarsi alle tecnologie proprietarie è talvolta inevitabile, ma le aziende devono tenere conto dell'esistenza di alternative aperte. Una riflessione stimolata dall'annuncio del CERN di passare all'open source
37 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infol'unico sw a mio avviso è zimbra che se la gioca ma, la versione community ha delle limitazioni e la "pro" ha i suoi costi, molto più bassi di exch ma cmq presenti. Altrimenti, l'oss arriva ad "emulare" activesync, ma che per chi usa outlook > 2013 è leggermente limitativo paragonato ad ews/mapi.
Putroppo, quello che "rompe" in ambito licensing M$, sono le CAL, TSCAL, EXCHANGE CAL, TOILET CAL
Un rapido esempio viene bene con Terminal Server con pacchetto office/outlook collegato ad exch: per ogni singolo utente di quel terminal serve:
1 cal,
1 tscal
1 licenza di office x user,
1 exch cal
più ovviamente la licenza dell'os, se win 2016 a core fisici e avanti così come la licenza volume di Office richiesta x terminal, mica perserete di installare l'office home and student su TS, vero?
E poi ogni tanto arriva il SAM
https://www.soft-land.org/commenti/263
https://soft-land.org/commenti/264
Che, riassumento, opensource non significa gratis, e probabilmente sviluppare quello che manca e/o riadattare il software costa di piu' che pagare le licenze e tenersi le cose che funzionano...
Straquoto... e aggiungo un'altra frase di big D: Linux sta benissimo sui server, non è andata molto bene quando si è tentato di far nascere un alternativa desktop. Perchè parliamoci chiaro, per me utente esperto va anche bene sul portatile, ma quando parliamo di aziende non esiste solo il reparto IT e il concetto di produttività desktop su Linux è una bolgia di 1000 cose diverse che fanno più o meno le stesse cose, ma con flavor diversi in base a come lo sviluppatore di turno pensa sia comodo per sè.
Non sapendo a quali software l'accordo si riferiva, è difficile capire se sia una mossa giusta o sbagliata.
Potrebbe anche essere una mossa volta a far tornare Microsoft sui suoi passi: oh, vedi che se mi decuplichi i prezzi io vado da un'altra parte, vedi te se ti conviene... e MS tra qualche tempo dirà "no dai aspetta parliamone!".
E credo che il discorso di Exchange sia molto calzante: non è solo posta, e purtroppo tutte le "alternative" che ho provato (sì, sto anche guardando te Zentyal...) sono degli accrocchioni di più software incollati e nastrati insieme.
E ripeto, sono il primo a dire che meglio un Apache che quella ciofeca di IIS... però per certe cose bisogna guardare il lato business.
Un rapido esempio viene bene con Terminal Server con pacchetto office/outlook collegato ad exch: per ogni singolo utente di quel terminal serve:
1 cal,
1 tscal
1 licenza di office x user,
1 exch cal
più ovviamente la licenza dell'os, se win 2016 a core fisici e avanti così come la licenza volume di Office richiesta x terminal, mica perserete di installare l'office home and student su TS, vero?
[/URL]
Hai dimenticato gli OS client per far girare Remote Desktop negli uffici
non li ho volutamente inclusi perchè con poco sforzo (ma che per molti sysadmin può essere letale
Ma che nella stramaggioranza dei casi non vengono nemmeno presi in considerazione, meglio spendere 400€ per un thin client anzichè 250€ in hw per farci un pc modesto con qualsiasi *buntu, ingrassiamoli sti oem
e che per fortuna non abbiamo tirato dentro citrix!
Prima fanno i fighi con l'edizione 1985 di Windows Stranger Things e poi fanno i pezzenti con la più importante istituzione scientifica globoterracquea...
O vmware horizon! Non voglio altri mal di testa, dai lasciamo stare xD
Putroppo, quello che "rompe" in ambito licensing M$, sono le CAL, TSCAL, EXCHANGE CAL, TOILET CAL
Un rapido esempio viene bene con Terminal Server con pacchetto office/outlook collegato ad exch: per ogni singolo utente di quel terminal serve:
1 cal,
1 tscal
1 licenza di office x user,
1 exch cal
Guarda, odio la politica delle CAL, semplicemente.
Zimbra, poi, l'ho provato (nella versione community, limitata), ma gli utenti non ne vogliono sapere dell'interfaccia web e il connettore per outlook di Zimbra (che non è altro che un activesync proprietario), se non ricordo male, vuole una licenza anche lui.
Qua tocca pagare per qualsiasi cosa, ormai.
Probabilmente finirà così
E ripeto, sono il primo a dire che meglio un Apache che quella ciofeca di IIS... però per certe cose bisogna guardare il lato business.
Ecco, dopo Exchange, MDaemon, Zimbra e pure Lotus Domino (altro mappazzone mostruoso), Zentyal mi manca
aaaaand, guess what? Ha una versione community... ed una "commercial".
IMHO, c'è anche un altra possibilità che se non altro "costa" di meno e sono quasi certo che proporranno anche al CERN: "ma perchè non portate tutto su Office365?"
Per esempio ogni comune si avvale di un fornitore per l'anagrafe, protocollo, gestione biblioteca, backup e sicurezza ( spesso sono più di uno) ma fare un sistema unico sviluppato direttamente in università statali con l'interfaccia web ( avviabile da qualsiasi browser) e mirroring dei dati in remoto farebbe risparmiare migliaia di € al giorno, compensando ampiamente le spese di formazione del personale. Come pure ancora non riesco a capire perchè i comuni continuino ad acquistare office pro per scrivere 2 relazioni all'anno invece di LIBRE/Open Office...
sarebbe ora che fosse imposto per legge sotto forma di revisione della spesa.
Anzi, avevo letto che un obbligo di valutare soluzioni alternative già c'è, ma probabilmente non ci sono sanzioni per gli inadempienti e/o non ci sono le competenze.
Buttare soldi dei contribuenti per reinventare la ruota ogni volta o per comprare sw potentissimi x poi usarli come wordpad non va.
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