L'intelligenza artificiale spiegata coi fumetti: ecco "La seduta di N3well"
di Riccardo Robecchi pubblicata il 19 Marzo 2021, alle 13:21 nel canale Innovazione
Quello dell'intelligenza artificiale è un tema complesso e variopinto attorno al quale c'è un dibattito molto vivo. Il CNR e AIxIA hanno prodotto un fumetto, "La seduta di N3well", che prova a trattare alcuni di questi temi
L'intelligenza artificiale è da considerarsi buona o cattiva? C'è da preoccuparsi per i suoi effetti sulla società e sulla vita delle persone che ne fanno parte? A queste domande prova a dare una risposta "La seduta di N3well", un fumetto pubblicato in "Comics & Science", rivista pubblicata da CNR Edizioni con il contributo dell'associazione AIxIA che punta a divulgare i temi collegati all'intelligenza artificiale a un pubblico quanto più possibile ampio.
L'intelligenza artificiale in "La seduta di N3well"
AIxIA, l'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, ha creato e pubblicato in collaborazione con il CNR un fumetto con l'intento di avvicinare maggiormente le persone al tema dell'intelligenza artificiale e del suo ruolo nella nostra società. "La seduta di N3well" segue le vicende del primo robot dotato di un'intelligenza artificiale "vera" in grado di interagire in maniera naturale con gli esseri umani e di uno psicologo incaricato di risolvere i suoi problemi.
"La seduta di N3well" nasce anche con l'intento di far capire come sull'IA ricadano moltissime preoccupazioni sul futuro della società e dell'approccio etico a questa tecnologia, ma come non sempre queste preoccupazioni siano rivolte nella giusta direzione.
È possibile scaricare il numero di "Comics & Science" in cui il fumetto è pubblicato in forma gratuita fino al 15 dicembre: per farlo è possibile registrarsi a questo indirizzo.
Abbiamo letto il fumetto e, pur apprezzando l'intento, abbiamo alcune critiche da muovere. La prima è sui personaggi femminili, ritratti solo nel ruolo di segretaria, di giornalista (in secondo piano) e di "madre": ruoli molto "tradizionali", insomma, che al giorno d'oggi risaltano proprio per questo. La seconda è, più in generale, sull'impianto della storia: così come è strutturata e svolta appare quasi più come un'apologia dell'IA a priori, anziché uno strumento per approcciarsi in maniera più semplice al dibattito che c'è intorno all'IA.
"Il racconto è chiaramente una metafora dell’errata percezione dell’IA. Siamo abituati ad accusare le macchine di eventuali effetti distopici, quando in realtà tutto dipende da noi e dagli obiettivi verso cui indirizziamo la tecnologia", ha dichiarato al riguardo Piero Poccianti, presidente di AIxIA. "Se impieghiamo l’IA per alimentare un modello socio-economico superato e vizioso otterremo risultati negativi. Se, al contrario, la adottiamo a favore del benessere dei cittadini e della sostenibilità ambientale, sarà un inestimabile valore aggiunto."
Queste parole ci trovano molto d'accordo, in linea generale. L'IA può essere considerata uno strumento al pari di un coltello: può essere usato per preparare manicaretti così come per fare del male e la differenza sta proprio nel modo in cui viene utilizzato. Tuttavia, questi elementi di riflessione sono appena accennati nella storia e le preoccupazioni (totalmente lecite) sul ruolo delle intelligenze artificiali nella nostra società vengono rappresentate come le idee di un gruppo violento e rappresentato come "cattivo".
È difficile condensare in poche pagine un dibattito che ha a questo punto decenni di storia e che è estremamente complesso e intricato. Appare però ugualmente necessario soffermarsi maggiormente su cosa succede quando, come afferma Poccianti, l'IA viene usata per "alimentare un modello socio-economico superato e vizioso" per capire come superarlo: al momento la direzione intrapresa è proprio quella di alimentare un modello socio-economico negativo e un cambio di rotta non sembra all'orizzonte, dunque un approccio maggiormente critico appare necessario anche in un fumetto come "La seduta di N3well", altrimenti il rischio è quello di non far passare il messaggio corretto. L'idea è comunque sicuramente degna di lode e speriamo funga da esempio per future iniziative che avvicinino più persone a questi temi.
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