Zoom imporrà l'aggiornamento dell'applicazione ogni 90 giorni: tagliate fuori le vecchie versioni
di Riccardo Robecchi pubblicata il 02 Novembre 2022, alle 18:01 nel canale InnovazioneZoom ha annunciato che comincerà a imporre una versione minima della sua applicazione per poter usare il servizio. Chi non potrà (o non vorrà) effettuare l'aggiornamento potrà usare Zoom dal browser
Zoom ha comunicato che comincerà a imporre l'aggiornamento delle applicazioni per le varie piattaforme (Windows, macOS, Linux, Android, iOS) per mantenere alto il livello di sicurezza e fornire le ultime funzionalità. L'azienda richiederà una versione minima per poter usare il servizio, cosa che inevitabilmente finirà per tagliare fuori le versioni più vecchie dei vari sistemi operativi.
Zoom impone l'aggiornamento periodico dell'applicazione
Come riportato in una pagina pubblicata sul sito del supporto di Zoom, l'azienda inizierà a imporre una versione minima dell'applicazione per poter usare il servizio. Attualmente la versione minima richiesta è la 5.3, ma Zoom afferma che ogni 90 giorni verrà richiesto l'aggiornamento a una versione più recente.
Sono presenti tre diversi canali di aggiornamento (fast track, slow track e versione suggerita) e non è ben chiaro come l'azienda imporrà il cambiamento agli utenti dei canali. Non è noto nemmeno quale criterio verrà usato per stabilire una nuova versione minima.
Zoom ha però reso chiaro che non sarà possibile usare il servizio se l'applicazione non sarà aggiornata alla versione minima e che gli utenti che non vogliano (o possano) effettuare l'aggiornamento dovranno optare per la versione via Web del servizio. L'implicazione di tale affermazione è che i sistemi operativi più vecchi, come Windows 7, smetteranno presto di essere supportati.
Le aziende con ambienti IT gestiti centralmente potranno comunque gestire manualmente l'aggiornamento, così da mantenere il controllo sulla versione installata sui computer aziendali, disabilitando la ricerca automatica di nuove versioni.
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