Un supercomputer con CPU sviluppata in Cina

Un supercomputer con CPU sviluppata in Cina

Loongson è il nome con il quale viene indicata una nuova architettura di processore che verrà utilizzata per il supercomputer Dawning 6000. Il target? raggiungere i 3 PetaFLOPs di potenza di calcolo

di pubblicata il , alle 14:04 nel canale Private Cloud
 
25 Commenti
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jpjcssource10 Marzo 2011, 14:23 #21
Originariamente inviato da: LMCH
Non confondere la propaganda con la realtà e non confondere la situazione italiana con quella degli altri paesi occidentali.

Ti potrei elencare parecchi indicatori, ma mi limiterò a quello più semplice:
se la situazione in Cina fosse realmente come descritta da certi soggetti diciamo "interessati", non ci sarebbero cinesi che continuano ad emigrare verso altri paesi in così gran numero.


Non c'è dubbio che il tenore di vita di un occidentale medio sia anni luce superiore a quello di un cinese medio e che la Cina sia competitiva anche grazie al fatto che i lavoratori vengono sfruttati molto di più, ma allo stesso tempo la popolazione è talmente numerosa che per forza un buon numero deve migrare in ogni modo per trovare lavoro.

Se la Cina producesse anche una ricchezza pari a quella degli USA o della UE, essa dovrebbe essere divisa fra una popolazione tre volte più numerosa!
Una forte immigrazione cinese ci sarà sempre a meno di un ridimensionamento pesante della popolazione di quel paese.

Tornando al lato tecnico, spero che ST riesca a continuare la sua collaborazione con i cinesi visto che, sfruttando gli enormi capitali che questi ultimi possono investire in ricerca e sviluppo, potrebbe aumentare notevolmente il suo know how in futuro.
LMCH11 Marzo 2011, 00:08 #22
Originariamente inviato da: jpjcssource
Non c'è dubbio che il tenore di vita di un occidentale medio sia anni luce superiore a quello di un cinese medio e che la Cina sia competitiva anche grazie al fatto che i lavoratori vengono sfruttati molto di più, ma allo stesso tempo la popolazione è talmente numerosa che per forza un buon numero deve migrare in ogni modo per trovare lavoro.


Quello era solo un (1) singolo indicatore che le cose in Cina non sono esattamente come dipinte.
Un paese "sano" ed in forte crescita non ha simili livelli di emigrazione, semmai ha una forte immigrazione.
Cose simili succedono in un paese dove non c'e' sufficiente libertà d'impresa ed altri problemi seri momentaneamente coperti dalla crescita economica ma che sono vere e proprie bombe a tempo, come è successo con l'Italia negli anni del boom, non so se mi spiego.

Originariamente inviato da: jpjcssource
Se la Cina producesse anche una ricchezza pari a quella degli USA o della UE, essa dovrebbe essere divisa fra una popolazione tre volte più numerosa!
Una forte immigrazione cinese ci sarà sempre a meno di un ridimensionamento pesante della popolazione di quel paese.


Una falsità ripetuta più volte può anche convincere la maggioranza, ma resta una falsità.
In uno stato senza problemi strutturali, la ricchezza aumenta al crescere della popolazione perchè essa non deriva dalle risorse naturali, ma da come queste vengono impiegate per produrne di nuove.
Si, perchè quello che è considerato "risorsa naturale" oppure "materia prima" cambia nel tempo ed alcune di esse si possono incrementare (tipo i terreni coltivabili, se si attuano bonifiche ed opere irrigue in modo occulato).

Un tempo "telefonia" significava tanti fili di rame e c'era chi negli anni '70 prevedeva che il boom della telefonia nei paesi in via di sviluppo avrebbe fatto schizzare il prezzo del rame a livelli tipo quelli dell'oro ecc. ecc.
Invece (grazie all'innovazione) sono arrivate le fibre ottiche, la telefonia mobile e maggior ricchezza anche per i paesi in via di sviluppo perchè il disporre di mezzi di comunicazioni migliori aiuta anche i più poveri.

La guerra fredda fu anche vinta perché i paesi occidentali grazie alla maggior democrazia interna, grazie all libertà d'impresa ed a maggiori pressioni competitive interne produssero molta più innovazione di prodotto e metodi di produzione più efficienti e meno inquinanti; mentre invece le economie dei paesi dell'est seppur disponendo di materie prime come e più del blocco occidentale, sprecavano di più, non innovavano a sufficienza e producevano pure maggiori danni ambientali.

Originariamente inviato da: jpjcssource
Tornando al lato tecnico, spero che ST riesca a continuare la sua collaborazione con i cinesi visto che, sfruttando gli enormi capitali che questi ultimi possono investire in ricerca e sviluppo, potrebbe aumentare notevolmente il suo know how in futuro.


Guarda che ST si è limitata a produrre, se scambio c'e' stato è stato di know how e tecnologie da ST [U]verso[/U] i cinesi.
sub_seven|netbus16 Marzo 2011, 16:09 #23
Ci sono forti contrasti incina non c'é dubbio
jpjcssource16 Marzo 2011, 20:12 #24
Originariamente inviato da: LMCH
Quello era solo un (1) singolo indicatore che le cose in Cina non sono esattamente come dipinte.
Un paese "sano" ed in forte crescita non ha simili livelli di emigrazione, semmai ha una forte immigrazione.
Cose simili succedono in un paese dove non c'e' sufficiente libertà d'impresa ed altri problemi seri momentaneamente coperti dalla crescita economica ma che sono vere e proprie bombe a tempo, come è successo con l'Italia negli anni del boom, non so se mi spiego.



Una falsità ripetuta più volte può anche convincere la maggioranza, ma resta una falsità.
In uno stato senza problemi strutturali, la ricchezza aumenta al crescere della popolazione perchè essa non deriva dalle risorse naturali, ma da come queste vengono impiegate per produrne di nuove.
Si, perchè quello che è considerato "risorsa naturale" oppure "materia prima" cambia nel tempo ed alcune di esse si possono incrementare (tipo i terreni coltivabili, se si attuano bonifiche ed opere irrigue in modo occulato).

Un tempo "telefonia" significava tanti fili di rame e c'era chi negli anni '70 prevedeva che il boom della telefonia nei paesi in via di sviluppo avrebbe fatto schizzare il prezzo del rame a livelli tipo quelli dell'oro ecc. ecc.
Invece (grazie all'innovazione) sono arrivate le fibre ottiche, la telefonia mobile e maggior ricchezza anche per i paesi in via di sviluppo perchè il disporre di mezzi di comunicazioni migliori aiuta anche i più poveri.

La guerra fredda fu anche vinta perché i paesi occidentali grazie alla maggior democrazia interna, grazie all libertà d'impresa ed a maggiori pressioni competitive interne produssero molta più innovazione di prodotto e metodi di produzione più efficienti e meno inquinanti; mentre invece le economie dei paesi dell'est seppur disponendo di materie prime come e più del blocco occidentale, sprecavano di più, non innovavano a sufficienza e producevano pure maggiori danni ambientali.



Guarda che ST si è limitata a produrre, se scambio c'e' stato è stato di know how e tecnologie da ST [U]verso[/U] i cinesi.


In uno stato utopistico, a sentire te i problemi di sovrapopolazione e di capacità di creare ogni anno sufficienti posti di lavoro per occupare tutta la popolazione non esistono.
Allora se un giorno il pianeta Terra avrà 50 miliardi di abitanti, basterà un modello economico oculato per far vivere tutti dignitosamente.
Peccato che le risorse cambieranno nel tempo, ma alcune (anzi forse dovrei dire molte) sono limitate e non possono soddisfare tutti oltre un certo tasso demografico anche se ben distribuite.
Li vorrei vedere gli USA o la UE alle prese con un livello ed una crescita demografica come quella cinese....

Con questo non voglio dire è il paese del Bengodi, ma che i numeri di immigrazione cinese sono biblici in proporzione ad un paese come l'Italia, ma non eclatanti per i numeri cinesi.
Il numero di cinesi che lasciano il loro paese è enorme se calcolato su una popolazione di 60 milioni di anime, ma ridicolo su qulla cinese.
LMCH16 Marzo 2011, 21:37 #25
Originariamente inviato da: jpjcssource
In uno stato utopistico, a sentire te i problemi di sovrapopolazione e di capacità di creare ogni anno sufficienti posti di lavoro per occupare tutta la popolazione non esistono.
Allora se un giorno il pianeta Terra avrà 50 miliardi di abitanti, basterà un modello economico oculato per far vivere tutti dignitosamente.
Peccato che le risorse cambieranno nel tempo, ma alcune (anzi forse dovrei dire molte) sono limitate e non possono soddisfare tutti oltre un certo tasso demografico anche se ben distribuite.


Il "trucco" è avere un sistema politico/economico che permetta di essere sufficientemente liberi da utilizzare meglio le risorse esistenti e di trovarne di alternative.
Visto che si parla di Cina, hai presente le TERRIFICANTI CARESTIE che si sono auto-inflitti negli anni '50 in quel paese quando la politica ha ficcato troppo il naso nella gestione agricola ?
Qui trovi un piccolo riassunto di quello a cui mi riferisco:
http://en.wikipedia.org/wiki/Great_Chinese_Famine

Originariamente inviato da: jpjcssource
Li vorrei vedere gli USA o la UE alle prese con un livello ed una crescita demografica come quella cinese....

Guarda che il tasso di crescita demografica cinese attualmente è PRATICAMENTE UGUALE a quello degli USA e qui in Europa si farebbero carte false per essere a quel livello.

Originariamente inviato da: jpjcssource
Con questo non voglio dire è il paese del Bengodi, ma che i numeri di immigrazione cinese sono biblici in proporzione ad un paese come l'Italia, ma non eclatanti per i numeri cinesi.
Il numero di cinesi che lasciano il loro paese è enorme se calcolato su una popolazione di 60 milioni di anime, ma ridicolo su qulla cinese.


Bel tentativo di aggirare la questione, ma ti vorrei far notare che se come dici tu i numeri riguardo l'emigrazione cinese sono "trascurabili", non sei riuscito a spiegare come mai emigrano visto che se le cose fossero come ti immagini, per loro sarebbe MOLTO più conveniente restare in Cina.
Anche l'emigrazione italiana non ha mai raggiunto livelli bibblici in rapporto alla sua popolazione (quello invece è successo a quei poveracci degli irlandesi nel 1800), ma anche durante il boom economico è stata notevole proprio perchè qui da noi non a caso "qualcosa non funzionava" (e non funziona neppure ora).

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