Il Report Acronis analizza le minacce digitali nei primi sei mesi del 2021

Il Report Acronis analizza le minacce digitali nei primi sei mesi del 2021

Pubblicato in occasione dell'evento Black Hat 2021, il Report di Acronis mette in evidenza i rischi di cyber security che possono correre le piccole e medie imprese e i lavoratori da remoto, diventati uno dei bersagli preferiti degli hacker

di pubblicata il , alle 18:11 nel canale Security
Acronis
 

Acronis, una delle aziende leader globale nella Cyber Protection, in occasione della conferenza Black Hat 2021 ha presentato il suo abituale Report dedicato alle minacce digitali che si trovano ad affrontare quotidianamente le piccole e medie imprese (PMI). La ricerca ha preso in esame i dati di attacchi e minacce raccolti dalla rete globale di centri CPOC di Acronis, che monitorano e studiano le minacce digitali 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I dati sul malware sono stati raccolti da oltre 250.000 endpoint distribuiti in tutto il mondo che utilizzano Acronis Cyber Protect.

L'impatto delle minacce cyber sulle PMI

L'aggiornamento di metà anno di Acronis ha analizzato gli attacchi contro gli endpoint rilevati nel periodo tra gennaio e giugno 2021. Lo studio pubblicato ha rilevato che durante i primi sei mesi dell'anno quattro organizzazioni su cinque, infatti, hanno subito una minaccia di cyber security attraverso una vulnerabilità nel proprio ecosistema di fornitori terze parti. Questo comporta una serie di problematiche: per esempio, il costo medio di una violazione dei dati è salito a circa 3,56 milioni di dollari, mentre il pagamento medio di un riscatto del ransomware è aumentato del 33%, superando i 100.000 dollari. 

Candid Wüest, Vicepresidente di Cyber Protection Research di Acronis, ha provato a dare una spiegazione a questa situazione: "Sebbene l'aumento degli attacchi interessi le organizzazioni di tutte le dimensioni, un aspetto a cui non viene dedicata sufficiente attenzione da chi si occupa degli attuali trend delle minacce digitali è l'impatto che esse stanno avendo sulla community delle piccole imprese. A differenza delle grandi aziende, le piccole e medie imprese non hanno i fondi, le risorse o le competenze del personale necessarie per contrastare le minacce odierne. Esse si rivolgono pertanto ai Service Provider IT, ma se i sistemi di questi ultimi vengono compromessi, le PMI sono in balia degli hacker".

Il Report Acronis ha poi rilevato che gli attacchi di phishing stanno aumentando in modo esponenziale. Gli attacchi di questo tipo, infatti, sono cresciuti del 62% tra il primo e il secondo trimestre dell'anno (il 94% del malware viene introdotto tramite le e-mail). Acronis con i suoi servizi ha bloccato per i suoi clienti oltre 393.000 URL dannosi e di phishing. Anche i casi di esfiltrazione dei dati continuano ad aumentare in modo significativo: nel 2020, più di 1.300 vittime di ransomware hanno visto i loro dati divulgati pubblicamente dopo l'attacco subito, mentre durante la prima metà del 2021 le fughe di dati sono state più di 1.100, con un incremento stimato del 70% entro la fine dell'anno. Un'altra minaccia rilevata da Acronis riguarda i lavoratori da remoto, che continuano a essere uno dei bersagli principali degli hacker. Acronis, infatti, ha notato un incremento di questa tipologia di attacchi informatici a livello globale, con un aumento del 300% degli attacchi brute-force attraverso RDP (Remote Desktop Protocol).


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