Nuvia è la startup delle CPU per i datacenter, contro Intel e AMD
di Paolo Corsini pubblicata il 17 Novembre 2019, alle 10:01 nel canale StartupNuvia è una startup americana che punta a costruire SoC da utilizzare nei datacenter, capaci di abbinare efficienza energetica, potenza di elaborazione e attenzione alla sicurezza dei dati
Nuvia Inc è il nome di una nuova startup americana, costituita all'inizio dell'anno ma che ha annunciato in questi giorni di aver completato un round di finanziamenti per ben 53 milioni di dollari. Al centro di questa azienda troviamo un nuovo processore, indicato con il nome in codice di Phoenix, che punta a diventare uno strumento di elaborazione centrale all'interno dei datacenter.
Questo nuovo chip verrà sviluppato da Nuvia con l'intento di ottenere una elevata efficienza complessiva, abbinandovi però elevate prestazioni e un ricco set di soluzioni dedicate alla sicurezza. Dietro Nuvia troviamo Gerard Williams III, Manu Gulati e John Bruno: si tratta di 3 ingegneri che hanno lavorato negli scorsi anni in varie aziende, ultima delle quali Apple, specializzandosi proprio nella realizzazione di chip destinati a dispositivi mobile a basso consumo ed elevata efficienza.
Qualcomm, Marvell e Ampere hanno in passato provato a sviluppare SoC dedicati al mercato dei datacenter migrando ed adattando tecnologie originariamente sviluppate per il mondo dei dispositivi mobile. A oggi questo ambito vede Intel e AMD come le due forze presenti in massa, con la seconda che grazie ai processori della serie EPYC sta erodendo quote di mercato ad Intel.
John Bruno è una personale conoscenza di chi scrive: cittadino canadese con famiglia di origine calabrese, John ha lavorato per lunghi anni in ATI prima e in AMD al seguito seguendo lo sviluppo di chipset e piattaforme. In seguito si è spostato in Apple, collaborando per lo sviluppo delle soluzioni mobile utilizzate in iPhone e iPad e in seguito passato in Google per un periodo di poco più di un anno. Ingegnere brillante nonché persona molto simpatica e fiera delle proprie tradizioni, John continuerà con il proprio lavoro in Nuvia a sviluppare sistemi sempre più complessi e potenti per i datacenter, capaci però di abbinare la più elevata efficienza possibile.
Nuvia ha comunicato che utilizzerà i fondi raccolti nel round di investimenti per espandere il proprio team interno da 60 a 100 unità, così da meglio sostenere l'attività di sviluppo e ricerca che dovrebbe portare alla realizzazione del chip Phoenix. Vedremo nel corso dei prossimi mesi quali frutti porterà questo lavoro sviluppato da Nuvia.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon metto in dubbio le capacità di queste persone.. ma è davvero pensabile arrivare belli freschi con la startup e sfornare una CPU (CPU!!) in grado di competere con soluzioni di aziende che hanno investito miliardi per i loro attuali prodotti?
già l'attenzione posta al titolo mostra il grafo di interesse
Una notizia da 3 righe portata a 20. Grado di approfondimento zero, titolo errato... vale la pena continuare a darvi tempo?Con 53 milioni di dollari, in quel settore, ci compri il caffè per i dipendenti.
Non metto in dubbio le capacità di queste persone.. ma è davvero pensabile arrivare belli freschi con la startup e sfornare una CPU (CPU!!) in grado di competere con soluzioni di aziende che hanno investito miliardi per i loro attuali prodotti?
Già, o questi signori sono dei veri mostri che sanno di avere già in mano un'idea davvero rivoluzionaria, o con quei mezzi prevedo una brutta esperienza per loro... Specie perché si stanno mettendo contro gente che di concorrenza ruvida (anche scorretta) ne sa parecchio.
Con 53 milioni di dollari, in quel settore, ci compri il caffè per i dipendenti.
Dato che gli americani lo bevono a bacinelle, manco quello.
Con 53 milioni di dollari, in quel settore, ci compri il caffè per i dipendenti.
Se si parla di fabless, ci paghi una sede con 200 scrivanie per 5 anni. Non proprio nulla per iniziare, ma nemmeno tanto. 200 ingegneri in 5 anni qualcosa lo partoriscono.
Tutto da vedere. Parlaimo di una CPU.. ma diamogli fiducia e diciamo di si.
Tutt'altra cosa è che questa cpu fatta da 200 ingegneri in 5 anni possa anche solo competere alla lontana con CPU fatte da diecimila ingengneri in trenta e passa anni di esperienza accumulata e prove pratiche.
Credo mips, dato che dovrebbe essere open e quindi royalty free
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