Governance di Internet, Vint Cerf si schiera a favore dell'ICANN
di Andrea Bai pubblicata il 01 Giugno 2012, alle 17:25 nel canale TLC e Mobile
A fine anno le Nazioni Unite dibatteranno sulla proposta di trasferire i poteri della governance della Rete dall'ICANN all'ITU. Gli Stati Uniti sono contrari, ma l'evoluzione della vicenda è ancora tutta da scrivere
Nel corso della giornata di ieri Vint Cerf, ingegnere che contribuendo negli anni '70 allo sviluppo del protocollo di comunicazione TCP/IP si è guadagnato l'appellativo di "padre della rete", è stato ascoltato dall'Energy and Commerce Committe della Camera dei Rappresentanti del parlamento statunitense in merito alla proposta che si discuterà alla fine dell'anno a Dubai riguardante un'importante modifica della governance di Internet.
Il prossimo mese di dicembre 2012 si terrà infatti a Dubai il World Conference on International Telecommunications, dove parteciperanno i 193 paesi membri delle Nazioni Unite che si confronteranno sulla proposta, avanzata da molte grandi nazioni, di spostare i poteri di governance della rete dall'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l'attuale realtà non-profit californiana che si occupa dell'assegnazione degli indirizzi IP e della gestione dei nomi a dominio di primo livello, all'International Telecomunications Union, agenzia specializzata delle Nazioni Unite.
Molti dei paesi occidentali e delle corporazioni internazionali si oppongono a questo piano, al contrario di altri Paesi come Cina, Russia e India che ritengono la gestione della rete sia essere troppo US-centrica. In realtà l'idea di fondo non è del tutto senza senso in quanto andrebbe a sostituire l'attuale modello di governance con uno gestito da un organismo legato alle Nazioni Unite: in altri termini, un organismo internazionale che si occupa di stabilire gli standard di una rete internazionale.
Secondo Cerf, tuttavia, questa visione nasconderebbe rischi e pericoli. Il papà della rete ha infatti affermato: "Il controllo da parte delle Nazioni Unite ha profonde - e credo potenzialmente pericolose - implicazioni per il futuro di Internet e dei suoi utenti. Se non poniamo attenzione a ciò che sta per accadere, gli utenti correranno il rischio di perdere la rete aperta e libera che ha portato così tanto a così tante persone".
In particolare Cerf solleva dubbi sul fatto che il passaggio della governance all'ITU potrebbe portare ad una situazione dove i singoli stati membri avrebbero la possibilità di limitare la libera espressione sul web, minacciare la privacy delle informazioni, dare vita ad una rete con forti confini nazionali e con la possibilità di un incremento dei costi che potrebbe scaturire dall'applicazione di nuove tariffe per il traffico IP internazionale.
Cerf ha poi proseguito: "Se c'è una cosa che non dovremmo fare è centralizzare il potere di prendere le decisioni. La forza del sistema attuale sta nella democrazia meritocratica. Chiunque è interessato può dare voce alle idee e opinioni, e le decisioni finali sono governate da ampi consensi. Può non essere il sistema più conveniente, ma è quello più equo, sicuro e storicamente efficace per assicurare che le buone idee vincano e le cattive idee muoiano".
Philip Verveer, assistente segretario di stato USA e coordinatore per le politiche IT, ha dichiarato: "In occasione di tutti gli incontri bilaterali e nei meeting multilaterali, gli Stati Uniti si oppongono con fermezza all'estensione di un controllo intergovernativo di Internet, che porterebbe a esiti molto gravi. Ridurrebbe inevitabilmente il dinamismo di Internet". Fino a dicembre gli Stati Uniti cercheranno di promuovere questa visione agli altri paesi che parteciperanno all'incontro, che si prefigura essere come uno dei più accesi dibattiti sulle politiche di governance della rete.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAdesso non sono più buoni perchè vogliono togliere il potere ai mmerricani?
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