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SAP cambia pelle: cloud, intelligenza artificiale e clean core al centro della nuova strategia

di pubblicato il nel canale Cloud SAP cambia pelle: cloud, intelligenza artificiale e clean core al centro della nuova strategia

SAP Sapphire 2024 Barcellona, l’evento annuale dell’azienda, ci ha dato l’occasione per approfondire i punti principali della strategia di SAP: cloud, intelligenza artificiale e clean core. Cambia profondamente il modo di interpretare tecnologie e processi, con al centro l’IA

 

Per quanto sia stata, negli anni ’90, Gartner a coniare il termine ERP, l’evoluzione del mercato ha creato una fortissima correlazione fra ERP e SAP. C’è stata però un’evoluzione significativa del concetto di ERP e SAP oggi è molto di più. Partecipare a SAP Sapphire 2024 a Barcellona è stata l’occasione per fare una fotografia molto accurata dell’attuale identità di SAP. Non sono mancate le sorprese, perché la natura stessa di SAP è cambiata e sono i clienti i primi a doversene rendere conto, per riuscire a cogliere tutte le opportunità che la piattaforma SAP oggi mette a disposizione. Ma ci spingiamo ancora oltre, non solo i clienti di SAP devono cogliere l’essenza di questi cambiamenti, perché non riguardano solo SAP, ma più in generale il ruolo che la tecnologia sta assumendo oggi nella gestione dei processi aziendali. Ogni azienda ha oggi il “dovere” di comprendere come sta cambiando SAP, perché capire come sta evolvendo il leader di mercato permette di capire cosa è necessario fare e di che cosa si ha bisogno per competere in un mercato sempre più dinamico.

Per condensare al massimo, sono tre i concetti su cui concentrarsi per comprendere la nuova natura di SAP: cloud, intelligenza artificiale e clean core. Li ha descritti in modo molto efficace Manos Raptopoulos, President EMEA di SAP, in un’intervista che ha rilasciato a Edge9 durante l’evento.

SAP: da ERP monolitico a piattaforma cloud estendibile 

Facciamo un passo, anzi due o tre, indietro e immaginiamo di essere un’azienda di medie/grandi dimensioni nei primi anni 2000. SAP era già leader nel settore ERP e molte aziende hanno investito ingenti somme e molte risorse per “passare a SAP”. Il passaggio comportava la necessità di dotarsi di un’infrastruttura on premise complessa, formalizzare tutti i processi aziendali e adattare l’ERP SAP attraverso un’attività di customizzazione molto spinta. Passare a SAP dava degli indubbi vantaggi nel medio/lungo termine, ma comportava un significativo stress per l’intera organizzazione nel breve termine. Una volta messo a regime il sistema, i successivi aggiornamenti comportavano la necessità di investire sull’infrastruttura on premise e riadattare le customizzazioni alle nuove versioni della piattaforma, con la conseguenza che gli aggiornamenti avvenivano, e tutt’ora avvengono, con intervalli che si misurano in lustri.

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È la stessa SAP, nelle parole del suo CEO Christian Klein, ad ammettere che questo modello è ampiamente superato e non è più in grado di supportare le aziende in quel percorso di trasformazione digitale che è oggi indispensabile per poter competere sul mercato. Mercato che evolve a una velocità impressionante e richiede alle aziende di essere altrettanto veloci. Oggi la piattaforma cloud di SAP garantisce tutto questo: aggiornamenti continui che sono subito a disposizione dei clienti, possibilità di scegliere quali “moduli” sono necessari e poi integrare nel tempo con altre funzionalità e intelligenza artificiale “out of the box” integrata con tutte le altre funzioni.

È una rivoluzione copernicana, un mutamento così profondo che richiede un cambio di filosofia prima di tutto da parte dei clienti. Paradossalmente i nuovi clienti di SAP hanno oggi un vantaggio, perché possono partire direttamente dal cloud. I “vecchi” clienti devono invece comprendere come sia necessario prima cambiare al proprio interno e poi imbarcarsi nel passaggio alla nuova piattaforma. Le vecchie modalità operative di SAP sono però così connaturate nell’organizzazione delle aziende che non è facile comprendere come non si stia parlando di un normale upgrade, perché di upgrade, nel vecchio senso del termine, non ce ne saranno più, una volta passati al cloud. Va quindi sposato un approccio più agile nell’organizzazione stessa dell’azienda per arrivare pronti al nuovo scenario. Ne abbiamo avuto conferma incontrando Alfasigma, un’eccellenza del settore farmaceutico italiano. L’azienda usa SAP on premise da molto tempo e ha deciso di migrare al cloud, ma la migrazione inizierà nel 2025 e ci vorranno almeno 12 mesi prima che si concluda.

Il passaggio al cloud di SAP vuole superare un altro trend che aveva preso piede negli ultimi anni. Con la maggiore flessibilità offerta dal cloud, sono arrivate sul mercato diverse soluzioni SaaS per la gestione di specifiche attività in azienda. I vantaggi, nell’immediato, di un approccio “best of breed” sono stati consistenti e hanno spinto diverse aziende a selezionare diverse soluzioni e creare quindi delle piattaforme eterogenee, magari molto efficaci nei rispettivi ambiti di competenza, ma con il difetto, molto significativo, di andare a creare dei silos informativi. La presenza di questi silos diventa un grosso ostacolo all’implementazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, di cui tutti ormai comprendono le potenzialità e che è uno dei pilastri della nuova strategia di SAP.

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Prima di entrare nel merito dell’approccio di SAP all’IA, va sottolineato come sia universalmente riconosciuta la necessità di avere una base dati coerente e unificata per poter realmente trarre valore dell’intelligenza artificiale. L’approccio best of breed non permette di costruire, almeno non facilmente, una base dati unificata e quindi non è coerente con una visione di lungo periodo che vede l’IA protagonista. Non è un caso che alcune delle soluzioni verticali che hanno avuto più successo in questi anni, come Workday, stiano ampliando la loro offerta. L’approccio di SAP, che nel passare sul cloud ha reso anche modulare la propria piattaforma, cosa che non era vera nella fase precedente basata sull’on premise, non solo garantisce di avere sempre disponibili tutte le evoluzioni immediatamente, ma anche di poter fare leva su una base dati unificata per tutte le implementazioni dell’intelligenza artificiale, sia quelle “generali” disponibili per tutti i clienti sia per le soluzioni personalizzate che verranno sviluppate ad hoc.

IA pertinente, affidabile e responsabile

Sono passati meno di due anni da quando ChatGPT ha reso mainstream l’intelligenza artificiale, mostrando le potenzialità dell’IA generativa. SAP è stata fra le primissime aziende a porre l’accento sul potenziale e anche sui limiti dell’IA generativa. Per SAP l’IA deve essere pertinente, affidabile e responsabile perché solo così può portare davvero valore per le aziende. Sono diversi i tasselli che devono incastrarsi in modo coerente per rendere l’IA efficace e il primo è sicuramente la migrazione sul cloud, visto come elemento abilitante di tutte le implementazioni dell’IA. Il ritmo di sviluppo dell’IA e, di conseguenza, degli strumenti che SAP mette a disposizione degli utenti è così serrato che rende impossibile aggiornare costantemente ambienti on premise, molto eterogenei, e quindi per poter utilizzare le soluzioni IA di SAP è indispensabile passare sul cloud.

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Il secondo tassello è una base dati unificata, che, come dicevamo prima, è alla base della nuova piattaforma di SAP. Questi due elementi sono quindi quelli fondanti che  rendono possibile utilizzare tutte le soluzioni di IA. Sono però solo delle condizioni necessarie, ma non sufficienti, per estrarre valore dall’IA, perché secondo SAP è indispensabile che qualsiasi soluzione generi un vantaggio concreto per il business, evitando di proporre delle nuove funzionalità fini a se stesse, solo perché basate sulla tecnologia di moda in questo momento. L’utente non deve necessariamente sapere che la soluzione che gli risolve un problema di business è basata sull’intelligenza artificiale, deve trovarsi delle funzionalità integrate nella piattaforma che migliorano la sua esperienza e raggiungono degli specifici obiettivi. Un esempio su cui è tornato più volte Christian Klein è quello di un nuovo sistema di estrazione dati che estrapola le informazioni più rilevanti dalle fatture, anche un numero molto significativo di fatture, e le importa direttamente nella piattaforma SAP. Questa è un’attività ripetitiva, a basso valore aggiunto, che però è indispensabile effettuare e che in passato occupava il tempo di molte persone.

L’approccio di SAP è quindi basato sullo sviluppare e integrare nella piattaforma una serie di scenari d’uso molto concreti basati sull’IA, che le aziende troveranno disponibili all’interno della piattaforma. Oggi sono 50 gli scenari disponibili ed entro la fine dell’anno saranno oltre 100. Ognuno di questi scenari viene realizzato sfruttando il large language model più efficace ed è sempre SAP che seleziona il modello più adatto, creando un layer fra aziende clienti e modelli che rimuove molti degli ostacoli, soprattutto legati alle competenze, che oggi stanno rallentando l’adozione di soluzioni basate sull’IA. Essendo comunque molto eterogenee le necessità delle aziende, SAP offre anche la possibilità di realizzare delle soluzioni IA custom, che comunque possono appoggiarsi alla piattaforma SAP, con la garanzia di una strategia multivendor e un’architettura aperta. Sono molteplici le partnership attivate da SAP con i principali player del mercato e, oltre a quelle con Google, Meta, AWS e IBM, durante Sapphire è stato annunciato un accordo con Mistral.ai.

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Gli scenari d’uso sviluppati sui modelli più adatti diventano quindi pertinenti per le aziende che li usano perché sono resi immediatamente disponibili nella piattaforma SAP e integrati nei processi aziendali. Questo però non è sufficiente per rendere anche affidabili i risultati ottenuti. Per farlo è necessario ancorare, con un processo che in termini tecnici viene chiamato “grounding”, i risultati alle specificità delle singole aziende. Come molti altri concorrenti, anche SAP utilizza quindi delle tecniche di RAG (Retrieval Augmented Generation) che ancorano i risultati ai dati aziendali, senza che questi dati vengano usati per addestrare i modelli e quindi garantendo un uso responsabile dei dati, di cui viene garantita la riservatezza e la sicurezza. SAP però può offrire un vantaggio nell’applicare le tecniche di RAG che nessun concorrente è in grado di eguagliare: SAP può fare leva su 27.000 clienti che hanno dato l’autorizzazione per utilizzare, in forma anonima, i loro dati per migliorare i risultati ottenuti con le tecniche di intelligenza artificiale. È una differenza sostanziale, perché se partiamo dal presupposto che tutti gli attori del mercato possono raggiungere lo stesso grado di competenza nell’utilizzo degli LLM, l’IA rischia di perdere il suo elemento differenziante. Avendo una posizione di leadership sul mercato, poter fare leva sui dati dei suoi clienti crea un vantaggio competitivo sia per SAP, rispetto ai propri concorrenti, sia per i clienti di SAP, che possono sfruttarne il patrimonio informativo e il modo stesso con cui viene utilizzata la piattaforma SAP dalle principali aziende mondiali. In termini molto concreti questo significa che un’azienda che usa SAP potrà ottenere dall’IA la migliore risposta possibile a una determinata situazione perché è la risposta che avrebbe dato il leader di mercato nella stessa situazione. Lo sviluppo dell’IA di SAP non si ferma qui. Il prossimo passo è lo sviluppo di un foundation model proprietario, che sta già lavorando in fase di test e che verrà rilasciato sul mercato nei prossimi mesi.

Joule, molto più di un assistente virtuale

Abbiamo sposato l’approccio di SAP, siamo sul cloud con una base dati unificata, grazie alla Business Technology Platform utilizziamo le funzionalità di intelligenza artificiale integrate nella piattaforma e abbiamo sviluppato le soluzioni ad hoc specifiche per il nostro business. Manca un tassello per chiudere il cerchio, perché le funzionalità sono innumerevoli, la mole di dati si è ingigantita e quindi le interfacce tradizionali non sono più in grado di farci navigare in modo efficace nella piattaforma. La soluzione proposta da SAP è Joule, l’assistente virtuale basato sull’IA che diventerà sempre più centrale nell’interazione fra gli utenti e la piattaforma.

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Oggi Joule fa un enorme salto di qualità perché SAP ha annunciato un’estensione della partnership con NVIDIA, indiscusso leader in ambito IA. Il primo risultato di questa estensione sono due nuove “incarnazioni”: Joule for consultans e Joule for ABAP Developers. Nel primo caso, facendo leva su NVIDIA NeMo Retriever, Joule potrà estrarre degli insight dalla documentazione di prodotto e dalla community SAP per identificare le informazioni più rilevanti da mettere a disposizione dei consulenti nello sviluppo dei progetti. 

"Una delle scoperte più sorprendenti nei modelli linguistici di grandi dimensioni e nell'IA generativa è che siamo riusciti ad apprendere la rappresentazione di quasi tutte le lingue", aveva dichiarato il fondatore e CEO di NVIDIA Jensen Huang, intervenendo in collegamento video alla conferenza SAP Sapphire a Orlando. "Nella nostra azienda, il linguaggio più prezioso è CUDA. Per SAP, il linguaggio più prezioso è ABAP"

Con Joule for APAB Developers gli sviluppatori potranno generare, integrare o testare codice in APAB, il linguaggio di programmazione proprietario di SAP, partendo da richieste in linguaggio naturale. 

"Abbiamo creato alcune incredibili API generative che comprendono il linguaggio di SAP, il linguaggio delle supply chain, il linguaggio dei sistemi ERP, in modo da avere uno specialista, un agente e l'IA per aiutarci a fare tutte le cose che vogliamo fare per gestire il nostro business", ha dichiarato Christian Klein, CEO di SAP.

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In prospettiva Joule diventerà il principale veicolo per gestire tutte le funzionalità della piattaforma SAP, per qualsiasi tipo di utente, dallo sviluppatore fino al CEO. Significativo, in questo contesto, l’annuncio che Joule si integrerà con Microsoft Copilot.

Clean Core: il cambio di paradigma si completa

L’evoluzione della piattaforma SAP, basata su cloud e IA, configura un vero e proprio cambio di paradigma. Significativo il concetto espresso in varie occasioni durante SAP Sapphire che il passaggio al cloud è l’ultimo update che un’azienda farà della piattaforma SAP. Una volta sul cloud gli aggiornamenti sono continui e immediatamente disponibili per tutti gli utenti. C’è un altro elemento che, forse più di tutti gli altri, segna un punto di discontinuità con il passato. Nell’era dell’on premise veniva considerato un elemento differenziante customizzare in modo molto profondo la piattaforma SAP per adattarla ai processi aziendali. I processi sono l’essenza stessa di SAP, governarli e indirizzarli in modo efficace ha decretato il successo di SAP e, allo stesso tempo, ha guidato l’evoluzione dell’organizzazione aziendale. La tecnologia permette di generare un vantaggio competitivo, per sfruttare al meglio la tecnologia, di SAP e non solo, è necessario organizzare l’azienda per processi e questa correlazione ha creato un circolo virtuoso che decretato il successo di SAP e delle aziende che hanno saputo implementare processi efficaci. Oggi assistiamo a una rivoluzione copernicana, perché gli stessi fattori che hanno portato alla necessità di spostarsi sul cloud fanno si che non c’è più tempo per adattare la tecnologia ai processi di ogni singola azienda e restare competitivi. Il ritmo frenetico dell’innovazione rende necessario essere pronti ad adottare le nuove tecnologie non appena disponibili e quindi l’unica soluzione è seguire i processi standard. SAP chiama questa pratica “Clean Core”, ossia non modificare i processi standard ma adattare l’organizzazione per utilizzarli in modo efficace. L’obiettivo a cui tendere è utilizzare l’85% di processi standard e lasciare un margine di personalizzazione per il restante 15%.

Walkme: l’ingrediente finale è il coinvolgimento degli utenti 

Il cambio di paradigma compiuto da SAP è così profondo e va a toccare ogni aspetto del funzionamento stesso delle aziende, che emerge molto chiaramente come il successo di un’azienda non sia legato alla tecnologia e neanche alla definizione di processi efficaci. Il vero tema è la capacità di un’organizzazione di portare i propri utenti a utilizzare la piattaforma SAP, la tecnologia e l’intelligenza artificiale. Va creato quello che in inglese è chiamato “engagement”, coinvolgimento. SAP è così cosciente di quanto sia vitale questo aspetto che ha annunciato l’intenzione di acquisire Walkme, azienda leader nel settore delle “digital adoption platform”.

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SAP ha cambiato pelle, i risultati confermano che è riuscita a mantenere i propri valori di fondo e adattarli a un contesto competitivo e di innovazione tecnologica che è in costante mutamento. Oggi SAP non è più solo per le grandi aziende, potenzialmente qualsiasi azienda può avvicinarsi alla piattaforma. Serve però, anche da parte delle aziende, la capacità di cambiare paradigma per riuscire a competere sul mercato.

8 Commenti
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ninja75017 Giugno 2024, 10:37 #1
finalmente IA
silvanotrevi17 Giugno 2024, 12:26 #2
IA dovunque. Fra poco ce la metteranno anche nel caffè servito al bar
maxx powerr18 Giugno 2024, 08:52 #3
Joule, mi da errore in fase di entrata merci.
Mi dispiace, senti il consulente.
kirylo18 Giugno 2024, 09:49 #4

BISOGNA PASSARE AL CLOUD

Passare al Cloud è quasi un obbligo :-D ... si si .. certo certo, lo SAPpiamo perché
pheasant_killer18 Giugno 2024, 10:21 #5
Originariamente inviato da: silvanotrevi
IA dovunque. Fra poco ce la metteranno anche nel caffè servito al bar


in quale forma?
nosio19 Giugno 2024, 13:07 #6
Originariamente inviato da: pheasant_killer
in quale forma?


nella forma più inutile e costosa...

SAP e AI.... cambio mestiere per non assistere allo sfacelo e all'immensa rottura di OO nel sistemare gli ulteriori casini che causerà!
fortuna che manca poco alla pensione.
nosio19 Giugno 2024, 13:09 #7
Originariamente inviato da: maxx powerr
Joule, mi da errore in fase di entrata merci.
Mi dispiace, senti il consulente.


il consulente dice che o lo paghi il doppio di prima o puoi consultare i piani alti: primo cerchio del paradiso, a destra accanto a quello che ha l'aureola in testa.
DjLode19 Giugno 2024, 14:04 #8
Spero di non averci mai più a che fare con Sap e relativi sappisti

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