Nokia Networks verso il 5G, la duplice sfida tra sicurezza e prestazioni
di Andrea Bai pubblicato il 19 Giugno 2015 nel canale TLC e Mobile50 miliardi di dispositivi connessi, la metà dei quali in funzione senza alcuna interazione umana: è questo lo scenario da qui a 10 anni, dove la sicurezza della rete e le sue prestazioni diventano elementi di importanza fondamentale. La rinnovata Nokia Networks propone il suo punto di vista
5G, una tecnologia in funzione dei casi d'uso
Nel 2025 avremo a che fare con le nuove tecnologie di rete che entrano sotto il cappello delle reti 5G. Si tratta di una sorta di evoluzione-rivoluzione, che nasce grazie alla partecipazione al tavolo dei lavori del 3GPP (l'organizzazione che si occupa dei processi di standardizzazione dei sistemi di telecomunicazione) di altri attori oltre agli operatori di rete, tra cui numerose realtà provenienti direttamente dal mondo dell'IT e dei servizi web. Questo ha portato ad un nuovo approccio nella definizione di un nuovo standard - che ancora deve essere perfezionato e ratificato, si prevede nel 2020- concentrandosi dapprima sui casi d'uso per trovare, solamente in funzione di essi, i requisiti tecnologici necessari.
5G sarà di fatto una tecnologia "modulare" che verrà implementata a seconda delle esigenze dando priorità, laddove servirà, all'affidabilità, alla latenza "nearly-zero" magari mettendo in secondo piano la larghezza di banda, oppure l'opposto o, ancora, alla riduzione del consumo energetico (si pensi ad esempio a sensori IoT integrati in una rete idrica). E' comunque opportuno osservare che all'interno del 5G rientreranno tutte le tecnologie di accesso radio, esistenti e nuove, che verranno opportunamente concertate sia lato back-end, sia lato front-end, per rispondere alle specifiche esigenze dei vari casi d'uso. In altri termini, tutte le reti che già utilizziamo faranno parte del 5G.
Inizialmente, a differenza degli standard precedenti che lo imponevano, il 5G non sarà diffuso su base nazionale. Verrà invece allestito in maniera selettiva, solo per quei contesti dove si rivela realmente importante, e si appoggerà almeno inizialmente alle già affermate tecnologie 4G. Nella prima fase si tratterà, spiega Francesca Sartori, responsabile Customer Marketing South East Europe, di una "esasperazione" di alcuni frammenti dell'architettura tecnologica esistente per soddisfare specifici casi d'uso. E' importante osservare che le tecnologie che verranno racchiuse sotto il cappello 5G dovranno essere aperte, flessibili e facilmente dimensionabili per qualsiasi caso d'uso.
"Oggi tutti gli attori del mondo delle telecomunicazioni lavorano in concerto sulla tecnologia 5G, che sarà la prima a nascere non solo per supportare i servizi rivolti all'individuo ma anche per supportare le necessità e le esigenze delle comunicazioni machine to machine" sottolinea Sartori. In altri termini quello scenario di Smart Connected City, dove le automobili procedono automaticamente su strada, comunicando tra loro qualsiasi improvvisa variazione del flusso di traffico, sarà possibile proprio con la concretizzazione della tecnologia 5G. Precisando ulteriormente: con il 5G l'uomo non sarà necessariamente il fruitore ultimo della tecnologia ma continuerà ad esserne indiscutibilmente il beneficiario.
Perché tutto ciò possa avvenire si dovrà iniziare a passare all'impiego di frequenze diverse dalle attuali, che si collochino nello spettro tra i 6 e i 100GHz: nella fascia tra i 10 e i 30 GHz si parlerà di centimeter wave mentre tra i 30 e i 100GHz si parlerà di millimeter wave. La riduzione della lunghezza d'onda imporrà quindi anche l'impiego di nuove interfacce radio e tecnologie di MIMO massivo, beamforming, Interference Cancellation/Management e TDD dinamico. Una serie di importanti cambiamenti dovrà però avvenire anche all'interno dell'infrastruttura di rete, dove si dovrà ancorare profondamente quello stesso principo che ha sancito il successo del Cloud a livello datacenter, ovvero la possibilità istantanea di modificare le risorse, aumentandole o ridimensionandole opportunamente, a seconda delle esigenze di operatività.
Francesca Sartori, Head of Customer marketing South East Europe - Nokia Networks
"La massima riduzione possibile della latenza può avvenire adottando un'architettura cloud decentralizzata. E' il concetto di TelCo Cloud, ovvero un'architettura piatta e un hardware unico, in maniera che tutto sia gestito via software, dalla capacità ai picchi di carico" ha precisato Sartori.
La risposta di Nokia Networks è incarnata da AirFrame per Data Center, già disponibile per gli operatori di rete, che rappresenta il punto d'unione delle tecnologie Cloud Computing con le rigide esigenze richieste da "core" e "radio" nel mondo delle comunicazioni. Si tratta di una soluzione in grado di supportare architetture cloud flessibili e distribuite, propedeutiche alla riduzione delle latenze e delle capacità di elaborazione necessarie per il prossimo futuro. Anche all'interno di AirFrame per Data Center si ritrovano le tecnologie di sicurezza elaborate dal Nokia Security Center di Berlino.
8 Commenti
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dare un'aggiornatina anche a vbulletin non è che sarebbe proprio una cattiva idea
mi permetto di aggiungere che togliere qualche banner... non farebbe male...
Sennò se ogni 3x2 saltano fuori vulnerabilità gravissime come adesso ma ci sono così tanti dispositivi... è un casino.
ci sono aziende italiane che risalgono al basso medioevo
Ci sono anche politici italiani che risalgono alla preistoria.
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