Il cloud costa troppo: dopo una bolletta da 3,2 milioni di dollari, Basecamp torna a server propri
di Riccardo Robecchi pubblicata il 16 Gennaio 2023, alle 18:51 nel canale CloudC'è sempre più presa di coscienza da parte delle aziende che il cloud non è "la" soluzione a tutti i problemi. Basecamp tornerà ad affidarsi a un'infrastruttura propria dopo aver ricevuto una bolletta da 3,2 milioni di dollari
Il cloud conviene davvero? Come spesso avviene, la risposta è "dipende". Nel caso di 37Signals, azienda che sviluppa Basecamp, la risposta pare essere un deciso "no", dopo che l'azienda ha speso 3,2 milioni di dollari per le sue attività in cloud durante il 2022. Una bolletta tanto salata da convincere l'azienda a tornare a un'infrastruttura gestita internamente (e di proprietà).
Risparmiare col cloud? Non sempre è possibile
Basecamp è un'applicazione per la gestione dei progetti lanciata nel 2004. Sono state finora lanciate tre versioni, che sfruttano sia il cloud che l'infrastruttura di proprietà di 37Signals. L'azienda dunque conta sulla propria infrastruttura IT per gestire alcune parti dei servizi, mentre altre parti sono affidate al cloud. Si potrebbe dire, dunque, che ci sia un ambiente di cloud ibrido.
David Heinemeier Hansson, CTO di 37Signals e creatore di Ruby on Rails, ha pubblicato i dati di spesa per il cloud della sua azienda su Twitter, svelando come nel 2022 la spesa sia stata di ben 266.797$ al mese, per un totale di 3.201.564$, la maggior parte dei quali per AWS. Cifre da capogiro, in cui le principali voci sono rappresentate da archiviazione su S3 (907.837$), database RDS (473.196$), OpenSearch (519.959$), Elastic Cache (123.852$) e, infine, EC2 ed EKS (759.983$).
Hansson afferma che si tratta di cifre parzialmente giustificate dal fatto che l'intera infrastruttura è replicata su due regioni e che ci sono circa 8 PB (ovvero 10.000 terabyte) di dati distribuiti con backup per ciascuna regione.
L'azienda ha ora intenzione, come riportato in un annuncio pubblico, di passare in misura molto maggiore a un'infrastruttura propria, acquistando server Dell che verranno ospitati in data center gestiti da Deft. Come scrive Hansson su Twitter, "i primi [tre] R6535 hanno 256 GB di RAM, NVMe da 3 TB, rete da 2x10 Gb, 2x AMD EPYC 7513. [Altri due] sono uguali, ma hanno 2x AMD EPYC 7443. Quindi c'è un totale di 288 vCPU, 15 TB di NVMe e 1,3 TB di RAM per 1.287$ al mese nel corso di tre anni". L'intento è di offrire poi il prossimo anno un nuovo rapporto sui costi dell'operazione ex post.
Quello di 37Signals non è un caso isolato: sono sempre di più, per quanto rimangano un numero limitato, le aziende che usano cautela nell'approccio al cloud o ne riducono l'impiego proprio per via dei costi elevati. Sarà interessante vedere come l'attuale clima economico, la cui soluzione non sembra verrà a breve, influenzerà le decisioni delle aziende nel corso dei prossimi mesi.
50 Commenti
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Poi a dire il vero se ne sarebbero potuti accorgere anche gli altri guardando le fatture, ma si sa... leggere è faticoso, comprendere ancora di più
Se poi consideriamo che per la gran parte delle PMI cloud equivale semplicemente al classico "lift and shift" (ovvero portare i propri host fisici o vm su instance presso un provider cloud), c'è solo da mettersi le mani nei capelli, la ricetta perfetta per farsi spennare, e AWS, Azure o Google Cloud non aspettano altro...
Basta vedere il costo di una instance stupidissima da 4 vCPU, 16GB di ram e 250GB di storage su host condiviso e con tutti i limiti possibili sulle risorse, che può tranquillamente arrivare a costare 300 € al mese solo di costi fissi...
Già perchè poi nessuno considera che stimare con precisione i costi di qualsiasi servizio in cloud è pressochè IMPOSSIBILE, visto che le variabili sono un miliardo e nessuno è in grado di calcolarle, nemmeno i fornitori dei servizi stessi...
Poi la cosa che io trovo più assurda di tutte è che le realtà che hanno buttato più soldi sul cloud sono proprio quelle di grandi dimensioni che hanno sempre avuto una propria infrastruttura (di cui sapevano a prescindere di non poter fare a meno), spesso già ammortizzata da tanto tanto tempo...
Un caso simile che imho è emblematico è stato quello del bando SPC Cloud, che anni fa ha spinto (a suon di milioni e milioni di €) gli enti pubblici a spostare in cloud i propri servizi.
Risultato: gli enti grandi che già avevano una propria infrastruttura consolidata hanno speso i milioni per portare (lift & shift) in cloud servizi che già avevano presso i propri datacenter (stra-ammortizzati), gli enti piccoli che non avevano infrastruttura (e che quindi avrebbero ottenuto un concreto vantaggio dall'uso di qualche servizio in cloud) non hanno fatto quasi nulla e non hanno visto il becco di un quattrino perchè non avevano le skill interne per organizzarsi e sfruttare questa opportunità.
Detto che secondo me il risparmio maggiore le aziende lo avranno perché ridurranno il personale perché la gestione delle macchine la farà il cloud provider.
Per cui le aziende saranno anche più appetibili per gli azionisti. Una volta che hai meno dipendenti riduci i costi fissi. Vedremo, per le persone non è un bello scenario
Per utilizzare il cloud in maniera efficace è necessario che l'intera architettura del sistema sia pensata per il cloud e i team lavorino in maniera compatibile.
Il vantaggio del cloud in ogni caso non è necessariamente risparmiare soldi, ma piuttosto la resilienza ai guasti, il monitoraggio più preciso dei costi, possibilità di utilizzare soluzioni già pronte, la flessibilità dell'infrastruttura, ecc... perchè con server propri ti voglio vedere a scalare l'infrastruttura in tempi rapidi in caso di necessità.
Ma poi mi chiedo se davvero serviva replicare i dati su più regioni se già hanno i backup. Non credo che il nuovo setup preveda una simile resilienza, anche perchè da quel che ho capito l'hardware si troverebbe in un singolo DC, nemmeno su più DC nella stessa regione.
I dati che hanno condiviso non sono sufficienti per stabilire se la colpa del fallimento sia del cloud, ma sono più propenso a pensare che sia stato utilizzato male o l'applicazione non sia pensata per quello scenario e andrebbe completamente riscritta.
Detto che secondo me il risparmio maggiore le aziende lo avranno perché ridurranno il personale perché la gestione delle macchine la farà il cloud provider.
Per cui le aziende saranno anche più appetibili per gli azionisti. Una volta che hai meno dipendenti riduci i costi fissi. Vedremo, per le persone non è un bello scenario
Peccato che già oggi quelli che gestiscono i server sono fornitori esterni, "per risparmiare"
Più esternalizzi e maggiori sono i costi, è una legge di natura che se un sistemista lo assumi costa X, se lo fai assumere a una ditta esterna costa 2*X perché oltre a lui ci deve mangiare pure l'azienda, e se metti i server in cloud sempre un sistemista c'è dietro, solo che stavolta paghi lui, l'azienda che lo assume e pure il fornitore di servizi.
Il cloud è tanto di moda perché "così non ho bisogno di un gruppo IT", peccato poi che il servizio IT lo paghi lo stesso dentro la bolletta e poi scopri anche che comunque un gruppo IT ti serve lo stesso perché ovviamente alcune cose si possono fare solo da dentro.
Dipende, e molto, pure da quanto è grande l'azienda
Il cloud ha molto senso per aziende piccole con poche esigenze, in quanto mettere in piedi una gestione IT interna decente costerebbe troppo, per aziende grandi invece diventa rapidamente molto più costoso che tenersi i server in casa, un approccio sensato che ho visto in questi casi è quello di crearsi un virtual server aziendale, avendo quindi a disposizione la flessibilità del cloud ma con i costi completamente sotto controllo
Il cloud costa forse ma l affidabilità è ben altra cosa rispetto a soluzioni fatte in casa, i sistemi AWS sono progettati da zero per essere scalabili e affidabili. Farsi in casa un S3 su due regioni non è uno scherzo e chi dice che sia possibile non ha idea di cosa parla
La maggior parte dei costi derivano dai cosi detti "managed services" (almeno è quello che si vede nel grafico) e AWS(ma no nè che GCP o Azure siamo più virtuose) è decisamente cara su questo fronte.
Qualche mese fa avevo fatto delle stime per un progetto personale ed è venuto fuori che un database RDS costa il doppio (tenendo conto anche del costo di gestione che mi sarei dovuto accollare nel caso d'istanza self-hosted) rispetto a prendere un istanza EC2 e installarci il proprio database.
Mah ... per il momento le aziende non stanno riducendo proprio nulla e dove prima c'era il classico "sistemista" ora c'è un "devops engineer".
E nei prossimi 5/10 anni non penso proprio che il trend cambi, la cosa diventerà abbastanza ovvia a tutti ma per ora l'importante è dire di essere "al passo coi tempi" e mettere in qualche ppt il logo di AWS ...
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