Kingston stila la lista dei cinque data center più bizzarri al mondo
di Alberto Falchi pubblicata il 05 Ottobre 2019, alle 10:01 nel canale CloudIn mezzo al ghiaccio, nel deserto, all'interno di bunker atomici... alcuni data center sono posizionati in alcuni dei posti più inospitali o inaccessibili del mondo. Kingston ha stilato la sua lista di quelli che considera più peculiari
Scegliere dove posizionare un data center non è un'impresa facile: bisogna trovare un luogo sicuro, facile da blindare e proteggere, tenendo anche conto dei costi che, in particolare per il raffreddamento, possono risultare elevatissimi, e da qui si comprende la scelta di posizionare alcuni data center in mezzo ai ghiacci, o sotto al mare. Se poi i dati che si ospitano sono particolarmente sensibili, o scottanti come nel caso di Wikileaks, nella scelta entra in gioco anche la valutazione sulla politica, e la legislazione, del paese.
Date queste considerazioni non stupisce che alcuni data center siano dislocati in alcuni dei luoghi più inospitali, o protetti, del pianeta, come questi cinque, che Kingston indica come i più bizzarri.
Pionen White Mountains, il bunker che custodiva Wikileaks
Pionen è un ex bunker antiatomico situato a Stoccolma che dal 2008 è stato riconvertito per essere usato come data center. Anzi, IL data center, per lo meno se si parla di sicurezza. Offre 1.100 metri quadrati di spazio per i server, che sono protetti da uno strato di 30 metri di granito. Nemmeno una bomba atomica potrebbe metterlo in crisi. È diventato noto quanto, in passato, ha ospitato i server di Wikileaks.
SuperNap, a due passi da Las Vegas
SuperNap è una serie di data center realizzata operata da Switch che ospita i server di numerose aziende della Top 100 di Fortune e, di conseguenza, il loro ruolo è strategico. Sono dislocati in mezzo al deserto, a pochi chilometri da Las Vegas. Perché metterlo in un posto tanto caldo? Semplice: l’area di Las Vegas è una delle poche negli Stati Uniti a non aver mai subito particolari catastrofi naturali come terremoti, uragani e tifoni. Da queste parti poi l’energia è facilmente reperibile e a prezzi molto concorrenziali.
Il data center di Kolos in mezzo ai ghiacci
Ballangen è una piccola cittadina della Norvegia all'interno del Circolo Polare Artico che ospita uno dei data center più grandi al mondo, strutturato per poter assorbire sino a 1.000 MW. La posizione lo rende inespugnabile e le condizioni ambientali permettono di risparmiare investimenti sull'impianto di raffreddamento.
Northern Isles, il data center subacqueo
Più che un vero data center, Northern Isles è un esperimento, che fino a questo momento sta offrendo risultati molto interessanti: perché non sommergere i data center, così da tenerli al fresco e garantire l'inespugnabilità? Da questa intuizione è nato l'esperimento Project Natick di Microsoft. Nel 2018, dopo anni di studi di fattibilità, il data center, contenuto in un cilindro lungo 12 metri, è stato calato nei pressi delle isole Orkney, al largo della Scozia. Opererà per 5 anni, prima di essere riportato in superficie per aggiornare i server.
Global Cloud Data Center, un data center di 200.000 mq a Bergamo
Il Global Cloud Data Center è realizzato da Aruba e posizionato a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Il perché della scelta è ecologico: l'energia è fornita dalle migliaia di pannelli solari che rivestono le pareti e dal vicino fiume Brembo, che alimenta una centrale idroelettrica. La zona, poi, è considerata sicura dal punto di vista sismico.
8 Commenti
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Inoltre segnalo che SuperNap ha un data center anche in Italia, a Siziano (PV).
Pionen white deve essere una gran ficata lavorarci o anche solo visitarlo
Quando lavoravo in una famosa banca italiana c'era la figura dell'abbottonatore.
Era colui che andava a pigiare fisicamente il bottone di reset dei server Windows che si bloccavano.
Siccome il campus con i padiglioni del datacenter era grande, a questo ragazzetto (erano sempre giovani quelli dell'help desk di I liv.) toccava anche sotto la pioggia, prendere l'ombrello e farsi una passeggiata fino al campus e la stanza in cui si trovava il server che doveva resettare.
Non oso immaginare se a bloccarsi è uno di questi server sotto il mare. Toccherà dotarsi di muta da sub e scendere col sommergibile.
Oppure collegheranno tutti i pulsanti di reset ad una scheda dotata di sistema operativo serio come BSD, che ha una batteria di relè pilotabili via software che chiudono il circuito del pulsante di reset del server bloccato.
Oppure sarà un cluster e il resto tutte virtual machine.
Ma quanto Dempo fa?
Oh chiariamoci, è un errore comune e spesso ne faccio anche di peggio, però mi ha fatto ridere il fatto che tu l'abbia anche messo in grassetto.
O magari usano una variante del lungo arnese
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Quando lavoravo in una famosa banca italiana c'era la figura dell'abbottonatore.
Era colui che andava a pigiare fisicamente il bottone di reset dei server Windows che si bloccavano.
Siccome il campus con i padiglioni del datacenter era grande, a questo ragazzetto (erano sempre giovani quelli dell'help desk di I liv.) toccava anche sotto la pioggia, prendere l'ombrello e farsi una passeggiata fino al campus e la stanza in cui si trovava il server che doveva resettare.
Non oso immaginare se a bloccarsi è uno di questi server sotto il mare. Toccherà dotarsi di muta da sub e scendere col sommergibile.
Oppure collegheranno tutti i pulsanti di reset ad una scheda dotata di sistema operativo serio come BSD, che ha una batteria di relè pilotabili via software che chiudono il circuito del pulsante di reset del server bloccato.
Oppure sarà un cluster e il resto tutte virtual machine.
Se non sapete utilizzare Windows che lo fate incriccare mica e' colpa di Microsoft, ma di gente che e' convinta che doppiocliccare basti per fare tutto senza studiare.. I server windows se li gestisci nella maniera corretta non danno problemi, e non devono essere riavviati a meno di quelli necessari per la normale manutenzione.
D'altronde ho visto server Linux tostati per bene per un rm -fr di troppo, perche' un processo riempe di log tutto il disco o perche' modificano le configurazioni del dns alla cacchio di cane, e la reinstallazione e' l'unica soluzione, ma chissa' perche' quando si tosta un computer Linux la colpa e' dell'amministratore, quando si tosta un computer windows la colpa e' di Microsoft, mai dei programmi che ci girano sopra o di chi li programma o li utilizza...
Oh chiariamoci, è un errore comune e spesso ne faccio anche di peggio, però mi ha fatto ridere il fatto che tu l'abbia anche messo in grassetto.
perchè è un errore che probabilmente segnalerebbe anche il correttore automatico di word, e da una testata giornalistica (almeno spacciata per tale) è inaccettabile. sia chiaro in giro si legge di peggio, ma a me dà fastidio lo stesso. è normale fare un errore per questo si dovrebbe rileggere più volte quello che si scrive, anche io lavoro spesso con cose da scrivere e se non lo facessi andrei fallito perchè dovrei ritirare e ristampare tutti i lavori
Il problemi ci sono solo in caso di guasto hardware dove bisogna intervenire manualmente.
Una grotta non è un problema, la stanza sarà climatizzata e i server non lasciati all'umido, però per una farm subacquea vedo l'accesso piuttosto difficoltoso.
Sono macchine e sono soggette a rottura, inoltre non è detto che le località scelte non siano soggette a terremoti, vedi il caso di Modena territorio considerato prima dell'evento catastrofico non sismico.
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