Lotta al Covid: ecco come AWS supporta la ricerca di Folding@Home
di Alberto Falchi pubblicata il 26 Agosto 2021, alle 15:31 nel canale CloudDa febbraio Foldin@Home ha concentrato gli sforzi sulla ricerca contro il Covid, grazie al supporto delle tante persone che hanno donato le loro risorse di calcolo. Il supporto di AWS si è rivelato fondamentale per la condivisione delle informazioni
Folding@Home è un progetto nato nel 2000 e basato su un'idea tanto semplice quanto efficace: effettuare calcoli estremamente complessi non affidandoli a un singolo supercomputer, ma sfruttando la potenza di milioni di PC distribuiti in tutto il mondo. Il software sfrutta parte della potenza di calcolo di un comune computer per eseguire un set di calcoli, suddivisi sui tantissimi terminali di chi ha deciso di aderire al progetto, che mira ad aiutare gli scienziati a trovare cure per diverse malattie effettuando analisi sulle proteine.
Da febbraio 2020, gli sforzi del progetto Folding@Home sono incentrati sulla ricerca di soluzioni per il Covid e, a oggi, già 200.000 persone hanno dedicato alla causa parte della loro potenza di calcolo.
Folding@Home e AWS
Sebbene siano gli utenti a mettere a disposizione la potenza di calcolo, anche AWS ha un ruolo nell'ambito del progetto Folding@Home. Nello specifico, il colosso del cloud sta ospitando sui suoi sistemi il registro degli Open Data relativi alla ricerca, così da poterli condividere con facilità con tutti i ricercatori. Il set di dati viene costantemente aggiornato man mano che proseguono le simulazioni. Parliamo di un bucket S3 che ospita una quantità di dati impressionante: Folding@home ha prodotto 100.000 volte più dati sul virus da Covid-19 rispetto a quelli creati tipicamente per altri studi di simulazione.
"Le nostre simulazioni sono essenzialmente un numero enorme di immagini di ciò a cui una proteina assomiglia" - spiega Greg Bowman, Direttore del progetto Folding@home - "Se avessimo solo 10 immagini, potremmo guardarle manualmente, confrontarle e fare delle considerazioni. Tuttavia, abbiamo centinaia di milioni di immagini. L’enorme quantità di dati e la nostra larghezza di banda limitata come esseri umani significa che tutto ciò che facciamo deve essere automatizzato. È per questo che abbiamo bisogno di una così elevata quantità di potenza di calcolo ed è il motivo per cui stiamo rendendo i dati disponibili nel cloud di AWS. Abbiamo bisogno del maggior numero possibile di cervelli che lavorino su di esso in parallelo, al fine di raccoglierne i frutti."
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoqueste sono le condivisioni di hw che mi piacciono
team number 246330
abbiam raggiunto il 450 posto.
team number 246330
abbiam raggiunto il 450 posto.
+1, vi aspettiamo molto volentieri, un aiuto alla ricerca (non necessariamente covid) è più che gradito
al momento siamo scesi in posizione 453, ma per dare l'idea noi semplici utenti di un forum siamo davanti a nomi quali
- f@h Poland
- deutsche telecom
- .... ecc ecc
- boinc.italy
ciao ciao
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