Nuove vittorie per il cloud di Oracle: ospiterà i servizi di OpenAI e collabora con Google Cloud
di Riccardo Robecchi pubblicata il 12 Giugno 2024, alle 14:01 nel canale CloudOracle mette a segno importanti vittorie con il suo cloud: apre infatti una collaborazione con Google Cloud per offrire servizi multicloud, e ospiterà i servizi di OpenAI come fornitore aggiuntivo a Microsoft Azure
Oracle ha annunciato oggi due importanti collaborazioni relative alla sua offerta cloud: la prima è con Google Cloud e prevede un collegamento diretto con Oracle Cloud Infrastructure, in maniera simile a quanto già avviene con Microsoft Azure; la seconda è invece con OpenAI, che ha annunciato che userà l'infrastruttura cloud di Oracle per espandere la propria capacità.
Oracle e Google Cloud collaborano per un'offerta multicloud
Sono due i modi in cui Google Cloud e Oracle collaboreranno inizialmente: dapprima sarà disponibile Cross-Cloud Interconnect su Google Cloud, che renderà possibile trasferire dati tra i due cloud in 11 regioni senza alcuna spesa aggiuntiva (perché, ricordiamo, far uscire i dati dal cloud ha un costo che può essere significativo).
Le regioni coinvolte sono Australia East (Sydney), Australia South East (Melbourne), Brazil East (São Paulo), Canada South East (Montreal), Germany Central (Francoforte), India West (Mumbai), Japan East (Tokyo), Singapore, Spain Central (Madrid), UK South (Londra) e US East (Ashburn). Col tempo la disponibilità di questo servizio verrà allargata a ulteriori regioni e, visto che a Milano sono presenti data center di entrambi gli operatori, è lecito ritenere che anche questa regione sarà inclusa.
La seconda novità, che arriverà nel corso dell'anno, è Oracle Database@Google Cloud. Similmente a quanto già avvenuto con Azure, anche in questo caso i servizi Oracle Database saranno eseguiti direttamente nel cloud di Google. Sarà infatti la stessa Oracle a gestire l'infrastruttura, che fisicamente sarà installata nei datacenter di Google Cloud.
Il vantaggio di questa soluzione è che i servizi Oracle Database saranno integrati direttamente nell'offerta di Google e potranno essere ordinati tramite quest'ultima. I servizi includeranno Oracle Exadata Database Service, Oracle Autonomous Database Service, MySQL Heatwave, Oracle Database Zero Data Loss Autonomous Recovery Service, Oracle GoldenGate e Oracle Data Safe.
Il servizio sarà disponibile inizialmente in sole quattro regioni, ma si espanderà rapidamente. Le prime saranno US East (Ashburn), US West (Salt Lake City), UK South (Londra), and Germany Central (Francoforte).
Così come l'annuncio iniziale era stato per molti versi un piccolo terremoto nel mondo del cloud, in particolare riguardo i suoi delicati equilibri, così anche questo risulta significativo dal punto di vista del cambiamento del panorama. La collaborazione con Google Cloud, infatti, ridefinisce in qualche modo anche quella con Azure, che non è più partner esclusivo di questo tipo di soluzione. È interessante notare, ancora una volta, come Oracle si stia posizionando maggiormente come partner, anziché come concorrente, per i grandi nomi del mondo cloud.
OpenAI sceglie OCI per ampliare la piattaforma Microsoft Azure AI
A conferma di quest'ultimo concetto c'è il fatto che Oracle Cloud Infrastructure fornirà ulteriore capacità di calcolo per l'ampliamento di Microsoft Azure AI, la piattaforma d'intelligenza artificiale creata da Microsoft e OpenAI.
Si tratta di una novità significativa perché, di fatto, dei servizi di Azure verranno eseguiti direttamente su OCI. E non si tratta di servizi qualunque, ma di quelli che in questo momento rappresentano un po' la punta di diamante dell'offerta della casa di Redmond.
"Siamo lieti di lavorare con Microsoft e Oracle. OCI amplierà la piattaforma di Azure e consentirà a OpenAI di continuare ad aumentare di dimensioni", ha affermato Sam Altman, CEO di OpenAI. Larry Ellison, CTO e presidente del consiglio d'amministrazione di Oracle, ha affermato che "i leader dell'IA come OpenAI scelgono OCI perché è l'infrastruttura per l'IA più veloce e più efficace dal punto di vista dei costi."
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohahahaha. Avranno pagato loro OpenAI pur di fargli usare il loro cloud e raccimolare qualche cliente
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