Intelligenza Artificiale
ChatGPT e IA autonoma: urge una regolamentazione. L'appello degli scienziati
di Alberto Falchi pubblicata il 25 Ottobre 2023, alle 12:01 nel canale dataUn paper a opera di svariati ricercatori universitari mette in guardia dai pericoli dell'IA. Che è una grandissima opportunità, ma può anche trasformarsi in una grave minaccia per l'umanità intera. La soluzione? Regolare il settore, come già si fa col farmaceutico e il nucleare
60 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCon ogni probabilità sarà così ancora per molto tempo, ma intanto quella che noi chiamiamo IA ci darà una parvenza di poter creare macchine senzienti, soltanto perchè "sembrano" essere senzienti.
Permettimi di elaborare. Sono perfettamente d'accordo con ogni singola tua parola. Il mio esempio era proprio riguardante la nostra attuale incompleta comprensione di ciò che ci rende "noi." Pertanto, al momento, nel paragonarci a delle IA, riusciamo ad intravedere un barlume di spiegazione (le famigerate macchine organiche, o biologiche, come le chiama qualcuno). Ma è ovvio che siamo ben altra cosa. La parola chiave del mio "ci ha solo fatto capire" è "solo", in quanto limitata informazione. In ogni caso, di nuovo, concordo pienamente con te.
Esattamente, e per questo non ci vedo niente di realmente pericoloso nell'IA come la intendiamo oggi. Certo le cose potrebbero cambiare in un futuro lontano, ma tutto questo allarmismo in questo momento è ingiustificato. Ho letto recentemente anche di un ingegnere di Google che lanciava un monito sulla pericolosità dell'IA e sinceramente non credo sia stato in buona fede. Google in effetti potrebbe avere tutto l'interesse a rallentare il settore dato che è rimasta indietro.
Loro: quelli felici(o contenti) di vivere in quella società dove ia, robot e quant'altro si occupa di tutto o quasi tutto e che questo cambiamento non ha stravolto le loro vite.
Premetto che provengo da una famiglia di estrazione sociale relativamente bassa, ma non vedo perchè dovresti arrabbiarti e commettere crimini violenti invece che rimboccarti le maniche e capire come vivere al meglio nelle nuove condizioni.
C'è sempre stato chi si adatta meglio e chi si adatta peggio ai cambiamenti, ma prima o poi quelli che non si sanno adattare lasceranno il passo alle nuove generazioni e il mondo andrà avanti senza di loro.
ed ecco un bell'intervento tardo '700 alla Ned Ludd.
Controlla se gli stati con fortissima meccanizzazione e robotizzazione/informattizzazione hanno problemi in tal senso, e farsi anche una domanda: come mai la Cina sta puntando pesantemente su tutto questo? E come mai paesi che non puntano su questo hanno gravi problemi di impoverimento generale?
Come se negli ultimi 2 secoli lo standard di vita della gente comune sia rimasto inalterato. Guarda qui quale è stato il trend: https://ourworldindata.org/grapher/...ckMode=relative
Si è passati dal 90% della popolazione al di sotto della soglia di povertà nel 1820 al 10% dei giorni nostri. Cosa ti fa pensare che la rotta cambi improvvisamente?
Chi è all'apice della società può rimanerci soltanto se ha l'appoggio della gente comune, altrimenti appunto ci sarebbero rivolte e ci mettono poco a finire al rogo. Quindi in fin dei conti non fa comodo nemmeno a chi comanda portare le persone alla fame e questo lo sapevano già i romani 2000 anni fa con il loro "panem et circenses".
Detto questo non so cosa intendi per "sopravvivere/vegetare", ma ti assicuro che in Italia c'è poco di cui lamentarsi, perché ormai tanti beni di lusso sono considerati indispensabili anche se in realtà non lo sono. Un bel viaggio in un luogo povero a caso in Africa sarebbe illuminante in tal senso, te lo assicuro.
Controlla se gli stati con fortissima meccanizzazione e robotizzazione/informattizzazione hanno problemi in tal senso, e farsi anche una domanda: come mai la Cina sta puntando pesantemente su tutto questo? E come mai paesi che non puntano su questo hanno gravi problemi di impoverimento generale?
Rimaniamo in topic, senza generalizzare o tornare ai tempi delle calende greche come stanno facendo altri utenti. Ci sono due punti che meritano quantomeno una riflessione :
1) Resta da vedere se l' IA è in grado veramente di sostituire l'uomo al 100% per certe mansioni e se rappresenta un reale vantaggio in termini di qualità di lavoro e di produzione
2) Ogni tanto qualche paperone o ceo o top manager galvanizzato si sveglia la mattina e annuncia che manderà a calci in culo in mezzo ad una strada migliaia di dipendenti e le loro famiglie, forte di qualche fantomatico algoritmo.
I paperoni non vedono l'IA come qualcosa che può migliorare la produzione, il servizio offerto, etc, non è neanche sicuro che ci sia qualche effettivo risparmio sul medio o lungo periodo, la prima cosa che vogliono fare è di licenziare del personale e risparmiarsi qualche stipendio a fine mese.
E' vero che la qualità della vita è migliorata, ma è proprio grazie al metodo "panem et circenses" che ci tengono al guinzaglio, a tenerci buoni e mansueti, a distrarre l'attenzione dalla gravità delle situazioni per focalizzarci su altro.
E' un pò come facciamo io e te in questo momento, che ora discutiamo di un argomento abbastanza condiviso ed un attimo dopo magari organizzeremo una partita di calcio a 5, od una serata al cinema o in pizzeria.
Con sopravvivere e vegetare intendo dire che questo non è vivere appieno la vita, maggiormente per ristrettezze economiche.
Alla fine sopportiamo, andiamo avanti come meglio si può e loro se la godono come pazzi. Ce lo meritiamo. Ammetto però che se fossi uno di loro, farei di peggio, nel senso di distrarre e sviare l'attenzione della gente, in modo da tenerla a bada e sotto controllo. E più vedo che la gente si adegua e più insisterei.
Ognuno ha il suo compito nella società, ma di certo non invidio chi è nato Re di Inghilterra per esempio. In realtà penso che la vita di persone del genere sia ancora meno libera della mia, quindi mi considero fortunato a non essere in certi ambienti.
1) Resta da vedere se l' IA è in grado veramente di sostituire l'uomo al 100% per certe mansioni e se rappresenta un reale vantaggio in termini di qualità di lavoro e di produzione
2) Ogni tanto qualche paperone o ceo o top manager galvanizzato si sveglia la mattina e annuncia che manderà a calci in culo in mezzo ad una strada migliaia di dipendenti e le loro famiglie, forte di qualche fantomatico algoritmo.
I paperoni non vedono l'IA come qualcosa che può migliorare la produzione, il servizio offerto, etc, non è neanche sicuro che ci sia qualche effettivo risparmio sul medio o lungo periodo, la prima cosa che vogliono fare è di licenziare del personale e risparmiarsi qualche stipendio a fine mese.
L'IA per come stanno le cose attualmente non può completamente soppiantare l'uomo, viene usata soltanto come mezzo di supporto all'uomo per aumentare sensibilmente la produttività.
Va da sé che aumentando la produttività puoi fare lo stesso lavoro di prima con meno personale, ma questo è da valutare caso per caso. Allo stesso tempo si creeranno nuovi lavori più qualificati.
Ma la trasmissione di Report di ieri sera, in cui hanno parlato di questo tema, mi dato veramente da pensare.
Tra le interviste ricordo quella di un fumettista che per sua stessa definizione, ha detto di essere incapace di disegnare e non perchè è diversamente abile, ma perchè è proprio negato. Quindi chiedeva a chatgpt una cosa per un fumetto e quest'ultima gli forniva delle immagini già pronte.
In un'altra intervista, uno spiegava l'utilità di chatgpt ad esempio su come si smonta una sella da bicicletta o come regolare l'altezza. La persona mostra una foto della cassetta degli altrezzi a chatgpt e quest'ultima ti dice se hai l'attrezzo che ti serve.
Ed io pensavo, cioè questi sul serio sono realmente incapaci di capire come smontare o regolare una sella di bicicletta? Sul serio hanno bisogno di chatgpt per questo? Oppure, se una persona vuole fare il fumettista ma non è in grado di disegnare, può sempre imparare, come si fa con le lingue o tante altre cose. Basta metterci impegno, perseveranza e volontà sincera di voler imparare qualcosa.
E' risaputo che quando si sprona il cervello, alcune aree di quest'ultimo migliorano, in base a quello a cui ci si sta dedicando.
Non facendolo, non azzardo a dire che il cervello si atrofizza, ma poco ci manca.
un conto è fare una cosa e un conto è farla in modo efficiente e sicuro.
allacciandomi al fumettista faccio un esempio. io non so disegnare e mai lo saprò ma magari qualche storia carina mi viene in mente. nel mio caso posso sfruttare la mia fantasia per tirare fuori un bel fumetto grazie a chatgpt. senza chatgpt la mia storia invece non sarebbe mai diventata un fumetto.
e in merito all'atrofizzarsi nel fare domande pure qui mi trovo in disaccordo. un conto è farle sempre, un conto è farle quando serve. banalmente i bambini più ne fanno meglio è
Mi fa piacere vederti ridere nel citare un commento alquanto estemporaneo, tra l'altro, già ampiamente smentito dalla mia data d'iscrizione e, soprattutto, dal conteggio dei messaggi, cresciuto ampiamente dopo tale affermazione.
Per anni, tempo ed impegni vari avevano limitato il mio postare e commentare su questo sito/forum, senza però privandomi del piacere di controllare e leggere le notizie ivi riportate.
Se esprimersi con onestà rispettando il proprio bagaglio lessico-culturale significa essere un troll, allora penso ci sia qualcosa di profondamente errato nella stessa definizione di troll, o almeno di come essa viene socialmente percepita.
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