Pure Storage FlashBlade EXA: scalabilità senza limiti per i carichi di lavoro IA e HPC
di Alberto Falchi pubblicata il 11 Marzo 2025, alle 14:01 nel canale DeviceL’architettura FlashBlade//EXA è in grado di scalare dati e metadati indipendentemente tra loro; fornisce una scalabilità pressoché illimitata grazie a nodi dati di terze parti disponibili sul mercato
L’intelligenza artificiale sta venendo adottata rapidamente. Molto rapidamente. E i sistemi per addestrarla ed eseguire l’inferenza sono sempre più potenti e veloci. Gestire le architetture per l’IA non è una sfida banale. Se aumentare la potenza di calcolo è sufficiente aggiungere ulteriori GPU, per quanto costoso e non banale, quando si passa allo storage il discorso è molto più complesso e scalare è più difficile. Uno dei principali colli di bottiglia è rappresentato dai metadati e Pure Storage ha annunciato una nuova soluzione per ovviare a questi problemi: FlashBlade//EXA.
Flashblade//EXA: la piattaforma di data storage per l’IA più potente sul mercato
“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di semplificare la gestione del dato, e cerchiamo di farlo anche nel contesto dell’intelligenza artificiale”, ci spiega Umberto Galtarossa, Partner Technical Manager di Pure Storage.
Per farlo, l’azienda ha reso disponibile una nuova piattaforma, Pure Storage FlashBlade//EXA, che si differenzia dalle altre per due aspetti chiave: una capacità di scalare che è praticamente illimitata e un rapporto costo/prestazioni che è fra i più vantaggiosi sul mercato. L’idea, insomma, è far sì che chi adotta Flashblade//EXA abbia a disposizione una piattaforma di storage non solo adatta alle attuali esigenze, ma in grado di supportare anche le necessità che emergeranno nei prossimi anni.
Quello che colpisce maggiormente è il throughput che è in grado di assicurare: parliamo di oltre 10 TB/s al secondo. Come è stato possibile? “Abbiamo disaccoppiato i nodi che gestiscono i metadati dai nodi che gestiscono i dati veri e propri”, spiega Galtarossa. Ed è proprio questo disaccoppiamento che assicura una scalabilità senza pari, che in futuro potrebbe arrivare anche a livello petabyte, se non oltre.
Un altro vantaggio sottolineato dal manager di Pure Storage è la densità: “grazie al flash riusciamo a occupare poco spazio e, in questo caso, garantire elevatissimi throughput per ogni singolo rack”. Questo evita quindi di dover utilizzare più rack per avere la banda necessaria.
Più precisamente, un singolo rack di Flashblade//EXA permette di raggiungere 3,4 TB/s. In passato, era necessario avere più strati software, magari di diversi vendor, per raggiungere performance di questo livello. “Oggi non abbiamo bisogno di questi layer, e possiamo gestire tutto in ambiente Flashblade”, sottolinea Galtarossa. Questo approccio semplifica di molto l’utilizzo di questi sistemi, e riduce anche gli oneri di gestione, dato che sono necessarie meno componenti per far funzionare al meglio l’intera infrastruttura.
Per connettere la parte di calcolo dell’architettura a quella dei dati Pure Storage ha scelto di utilizzare il protocollo NFS over TCP, perché “ci permette di massimizzare le operazioni verso i metadati”. Per l’accesso ai dati vero e proprio invece si è optato per il protocollo NFS over RDMA. Così facendo, “ottimizziamo NFS abbattendone le latenze”, spiega il manager. I moduli flash invece sono da 150 TB ciascuno: ne bastano insomma 10 per arrivare a uno storage della dimensione di 1,5 petabyte raw. “Ma abbiamo già in roadmap per il prossimo anno un modulo da 300 TB, che ci permetterà di avere densità ancora superiori, e form factor ancora più ridotti”. Dimensioni enormi, che risultano ideali per applicazioni come quelle delle immagini ospedaliere, oppure enormi archivi video. Questo va a vantaggio anche dei consumi energetici, fatto che nel contesto dell’IA, che come sappiamo è una tecnologia assettata di energia, è molto importante.
Il cliente tipico di queste soluzioni? I service provider, anche perché “non tutte le aziende che investono sull’IA hanno le risorse per poter fare tutto in casa, e quindi si affidano a terzi”. Ma anche tutto il mondo HPC: pensiamo a realtà come Cineca, che in Italia gestisce alcuni dei più potenti supercomputer a livello europeo.
Il prezzo della soluzione? Inevitabilmente molto elevato ma, come afferma Galtarossa, uno dei punti di forza di Flashblade//EXA è il rapporto costo/prestazioni, che è fra i più vantaggiosi del settore.
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