Cybersecurity e sicurezza fisica? C'è un legame molto stretto. Il punto di Genetec
di Alberto Falchi, Vittorio Manti pubblicata il 10 Dicembre 2024, alle 10:01 nel canale dataNel valutare soluzioni cloud per la sicurezza fisica, molte organizzazioni stanno privilegiando una strategia ibrida che si allinei alle esigenze operative, rispetti i vincoli di budget e i requisiti di archiviazione dei dati
Il cloud ibrido è la scelta preferita dalla maggior parte delle imprese, come emerge da uno studio di Genetec. Il motivo è che solo grazie a un mix di strutture pubbliche e di data center on-premise le imprese possono avere il pieno controllo sui propri dati. Questo implica però anche un approccio su due fronti alla sicurezza: da un lato quella cyber, per proteggersi dagli attacchi via Internet. Dall'altro quella fisica, con soluzioni di videosorveglianza per controllare 24/7 cosa avviene all'interno dei centri di calcolo aziendali. Soluzioni che a loro volta spesso sono erogate proprio in cloud.
Il cloud ibrido spinge le necessità di sicurezza fisica delle aziende
Genetec è un'azienda specializzata in soluzioni di sicurezza fisica come sistemi di videosorveglianza e per il controllo degli accessi.
Nel report State of Physical Security Report 2025, condotto su un campione di 5.696 professionisti della sicurezza fisica in Nord America, Centro e Sud America, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e Australia-Nuova Zelanda, l'azienda ha fatto il punto sull'adozione di tecnologie come il cloud e l'intelligenza artificiale.
Ne emerge che il cloud ibrido si sta rivelando la scelta preferenziale anche per le soluzioni in cloud destinate alla sicurezza fisica. Nello specifico, il 43% degli utenti finali presenti nel campione afferma che entro i prossimi 5 anni punterà su soluzioni di cloud ibrido. Un 18%, invece, punterà sul cloud pubblico e solo un 17% dipenderà interamente da sistemi on premise. Andando a valutare le risposte di consulenti e partner di canale, invece, la percentuale di chi punterà sul cloud ibrido nei prossimi anni sale al 66%.
Come spiega Christian Morin, Vice President Product Engineering di Genetec, infatti, "il cloud ibrido evita di dover fare scelte drastiche, grazie al fatto che le aziende possono mantenere il pieno controllo dei propri sistemi presso le varie sedi. Grazie a un ecosistema aperto, possono adottare le migliori tecnologie, sia on-premise che cloud, senza dover scendere a compromessi o rimanere legati a soluzioni proprietarie. Questo consente di implementare, scalare e aggiornare i sistemi più rapidamente, semplificare i processi e rafforzare la sicurezza nel modo più efficiente ed efficace possibile. Il ruolo in evoluzione della sicurezza fisica sta trasformando il modo in cui le organizzazioni proteggono sia le persone sia l'infrastruttura digitale. Con l’IT in prima linea nell’implementazione di soluzioni cloud e ibride, le procedure di sicurezza fisica diventano più resilienti, orientate ai dati e in grado di adattarsi alle minacce sempre in evoluzione”.
La sicurezza fisica passa nelle mani dei responsabili IT
Se le aziende puntano su soluzioni per la sicurezza fisica in cloud, è quasi naturale che cambino anche i responsabili di questi sistemi. E se fino a una decina di anni fa a gestire la sicurezza fisica erano esperti di questo ambito, oggi sono i team IT a doversi occupare di questi aspetti. Il motivo è intuibile: se le soluzioni per la videosorveglianza e il controllo degli accessi sono erogati via cloud, è necessario proteggerle anche da attacchi cyber.
Ecco che oggi sono proprio gli esperti IT a selezionare le soluzioni per la sicurezza fisica, acquistarle e gestirle, tanto che il 77% dei rispondenti fra gli utenti finali afferma che i dipartimenti di sicurezza fisica e IT ora collaborano. Non solo: oltre il 50% delle aziende, di system integrator e di consulenti riferisce che i team IT sono ora attivamente coinvolti nei processi di acquisto dei sistemi di sicurezza fisica.
L'IA entra nel mondo della sicurezza fisica
L'analisi di Genetec mostra anche come sempre più aziende stiano investendo sull'IA anche nelle soluzioni di sicurezza fisica.
Il 37% prevede infatti di implementare funzionalità basate sull’IA nel 2025, rispetto al 10% nel 2024. Un crescente interesse che si allinea a un approccio strategico e mirato: il 42% del campione ritiene che l’IA sia uno strumento per semplificare le procedure di sicurezza.
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